venerdì, luglio 02, 2004

Esilio, esilio, terribile esilio!

Alcuni arilicensi hanno (ahimè) la sventura di lavorare in città, lontano dall'amato Benaco.
Per questi sfortunati compaesani, una delle maggiori preoccupazioni della schiavitù da lavoro in ufficio è la scelta del modo in cui trascorrere l'ora di pranzo. Per capire il dramma, sappiate che per il sottoscritto (non avendo a disposizione la mensa aziendale), esistono queste eccitanti possibilità:

il Bar Triste; una piccola sala con luci al neon anteguerra e polvere sui pavimenti. Locale totalmente privo di areazione benchè tutti, compresa la proprietaria 78enne, fumino come turchi…...’na spusssa...
Sul banco, dietro una vetrinetta unta e piena di impronte, troneggiano le insalatone colorate: il prosciutto è verdolino, le uova sode azzurre e il ragazzo addetto alla preparazione delle stesse ogni tanto si mette le mani sotto le ascelle. I panini sono solo tre e si chiamano Tirolese, Campagnolo e Vegetariano.
Il cesso del Bar Triste si trova dietro remoto edificio ad alcuni isolati di distanza, per andarci bisogna chiedere le chiavi al barista che le cede malvolentieri e ti guarda come se fossi un tossico. L’unica lingua vigente e tollerata è il dialetto veronese, sebbene il 95% dei clienti sia costituito da magrebini in pausa pranzo fra gli scippi del mattino e lo spaccio del pomeriggio.

il Bar Medio: la specialità della casa sono i "primi" riscaldati al microonde, ma il simpatico proprietario offre anche un menù di panini dagli attraenti nomi esotici, nomi che però nulla hanno a che fare con gli ingredienti: Giamaica (salame, mozzarella e salsa aurora), Formentera (manzo, palmito e salsa aurora), Seychelles (piadina, gorgonzola e salsa aurora), Tahiti (maionese, rucola e salsa aurora), Varadero (due fette di pane spalmate di salsa aurora, e basta).
Anche il Bar Medio fallirebbe, se non fosse per l'angolo dedicato alla ricevitoria del Lotto che fattura più della General Motors.
Domanda: ma che stracazzo è la salsa aurora?

il Bar Bello: innanzitutto non chiamarlo bar ma Cafè, alla francese, altrimenti si offendono. Sorge in posizione più centrale rispetto agli altri due. Dinamici e abbronzati camerieri in livrea ti portano la carta, da cui puoi scegliere tra i toast d'autore, i tortini salati e i dolci fatti in casa. Pulizia estrema e quotidiani a disposizione degli avventori. La filodiffusione trasmette musica chill out, lounge, experimental o cool jazz.
Tutto elegantissimo, peccato che da mezzogiorno alle tre non ci siano mai posti a sedere e per due tramezzini più una birra e caffè in piedi si spendano dai 25 ai 28 euro (e non si accettano i ticket aziendali). In compenso è popolato di bipedi femminili come neanche ai casting delle veline. Ma guai a chiamarle fighe di legno: perché loro..cioè..son avanti e poi…cioè, capito…nel senso che….cioè…..

Il Bauli: di rango e frequentazioni persino superiori del bar bello. Nonostante sia un autogrill (manca solo il percorso obbligato fra i salami tipici e gli Auricchio appesi con lo spago, per il resto è uguale), è, chissà perché, il bar strafigo della zona industriale. I non portatori di giacca e cravatta tendono ad alienarsi. E il disagio prende il sopravvento. L’unico contatto con la casa dolciaria da cui prende il nome sono le terribili brioche confezionate con impacco lilla che stazionano sul banco. I panini costano il doppio del bar medio nonostante la mozzarella sia compensato verniciato di bianco.
Alcune fighe di legno lo frequentano, a giorni alterni col Bar Bello.
Astenersi perditempo, è gradito il BMW.

la Pizzeria Bella Napoli: gestita da pizzaioli egiziani che ti accolgono con grande entusiasmo e simpatia - "Ma ciaooooo!" -, fanno i giocolieri con la pasta sfoglia e pretendono di coinvolgerti nelle loro discussioni sul calcio (tifano tutti juve e questo basta e avanza per intimarli a levarsi in fretta dalle palle). Controindicazioni: ti servono la pizza (pessima) dopo tre quarti d'ora, quando la tua pausa pranzo sta scadendo e tu hai già mangiato sei pacchetti di grissini di serie C. A mai più rivederci.

McDonalds: non ha bisogno di presentazioni. Quello del centro popolato da studentelli infoiati, quelli in periferia da pausapranzisti alla ricerca di rifugio dai bar triste-medio-bello. In quello della zona industriale, seduto in fondo all’ultimo tavolino, c’è sempre lo stesso personaggio: pesa 155 chili, ha sempre un bic mac e una coca davanti e pare che abbia chiesto asilo politico al signor Mcdonald in persona. Con il tempo è diventato amicissimo di Roger, il pupazzo aziendale.

L'ultima alternativa: ti porti in ufficio gli avanzi della sera prima e li mangi davanti al pc, mentre giochi a solitario e spari 7-8 sms ad amici e parenti.
Seguono altre 4 ore di lavoro.

Per la cronaca: in mancanza di sacchetto con gli avanzi, oggi si va di bar Medio.


E' dura la vita lontano da Arilica…

5 Comments:

At 8:00 PM, Blogger Arilicense said...

El problema l'è proprio questo caro 36io... la diferensa la fen proprio perchè a noialtri peschierotti ne piase le robe genuine...el goto de vin...le salamele...la polenta brustolada...el risoto col tastasal..ma sopruttutto ne piase la FRITOLA...quella classica..banale..bona in ogni caso..pelada..coi pei..che spusa o che spusa poco...ma sempre fritola l'è..e non fen mia i stronsi che per esser mia come quei normali serchen de farnela piaser IN MODO DIVERSO...
Gho anca un par de domande da farte...
1° Ndo veto a laorar en serca de fritola stanno?!?!?!
2° Ndo veto en serca de Camparate, feste de mezza estate, feste al Momus 10 euro birra fritola e tequila stanno?
Te rispondo mi..tranquillo..Me Par che te vegne ORGOGLIOSO nel nostro territorio arilicense...e considerate fortunà che non te fen mia pagar un pedaggio...
Saluti Dal Lungolago Mazzini (l'èra ora che entresse anca mi)

 
At 8:22 AM, Anonymous Anonimo said...

Brao castelnovo, versi un bar nel centro de peschiera co lamusica reggae le bandiere
del CHE i tubi e i rasta drio el bancon..dai versi, così ne godemo a ciaparve a scaregade nei denti...

 
At 10:20 AM, Blogger Arilicense said...

Visto che per te Arilica è solo la fogna del lago perchè non rimani nella tua Castlnuovo che qui non abbiamo bisogno di gente come te e men che meno di targhe gialle!
Naltra roba, el bar con la bandiera del CHE, i tubi e le altre cagade fallo a castelnovo, tanto la concorrenza non è molto agguerrita. Manegheto, Luca's e il Teo(massimo rispetto) . Inoltre adesso che avete il sindaco rosso vedrai che il tuo bel bar si riempirà di ROM, marocchini, cisi, albanesi e g8ttini!! Vai tranquillo.

 
At 11:36 AM, Blogger Arilicense said...

Troppa animosità, cerchiamo di tornare all'ordine e di non cadere nelle provocazioni di limitrofi o chicchessia. Cerchiamo di evitare le risse virtuali,più tristi di quelle vere.

 
At 5:56 PM, Anonymous Anonimo said...

perchè quelli di castelnuovo parlano SEMPRE in dialetto?

 

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