sabato, gennaio 29, 2005

Cronaca vera


Aneddoto personale A: passo alcuni giorni nella formidabile capitale dell'Assia. Mai stato prima. Segue attenta osservazione del territorio e degli usi e costumi dei locali, che ci dicono essere particolarmente crucchi, nel bene e nel male.
Aneddoto personale A-bis: ci si accorge fortunatamente di deludere spesso i propri interlocutori locali, incapaci di far rientrare comodamente il sottoscritto nell'idea platonica di italianità presente da qualche parte nel loro cervello accanto ad idee affini tipo "sud", "Pavarotti", "caffèespresso", "corruzione", "lentezza delle poste", "vedi Napoli e poi muori", "Ramazzotti" (nelle doppia accezione di amaro velenoso e cantante burino), "JuveMilanInter", "condoni edilizi", ecc. Duri a morire, i luoghi comuni.
Aneddoto personale B: martedì pomeriggio, perfetta situazione per controllare se i miti sull'efficenza germanica (già verificati personalmente altre volte) siano sempre validi: non troppo forte, ma nevica. Dopo 3 minuti 3 dall'inizio della nevicata, si assiste allo scatenarsi di mezza protezione civile teutonica e di tutta l'imponente forza di fuoco del comune di Frankfut am Mein. Mancano solo Rummenigge, Hrubesh e le Kessler e poi i panzer sarebbero al completo. Tutti quelli che si trovano al volante si fermano per montare le catene. Organizzazione, rapidità e sicurezza Uber Alles. Chissà cosa accadrebbe invece alle nostre latitudini. Falsi miti, se ci siete battete un colpo.
Aneddoto personale C: ieri sera si rincasa, si accende la televisione e scopre ahinoi, che la propria Arilica appartiene alla stessa nazione di posticini da fogo tipo Sicignano degli Alburni, Padula e Lagonegro, con tutti i loro annessi e connessi. Le nostre latitudini, appunto.
Aneddoto personale C-bis: come sempre gli succede, l'arilicense pulito deride e schifa l'italiota, ma al tempo stesso si vergogna un pò: in un impeto di lucidità, realizza di essere suo connazionale.
E soffre, sommessamente: Javol, anch'io essere italiano pizzamafiaspaghettimandolino, è inutile fare tanto i fighi.

Nell'immagine, simbolo di una nazione che lavora di squadra per fronteggiare le emergenze: con il supporto dall'alto del ministro Lunardi (a bordo del proprio elicottero personale, non visibile in foto), seguendo le preziose direttive di Bertolaso collegato dalla sala operativa della protezione civile e con l'aiuto del capo della Polstrada Lucana (facilmente riconoscibile alla sinistra dell'autoarticolato in primo piano), alcuni operosi camionisti del regno delle due Sicilie cercano di divincolare i propri potenti mezzi dalla morsa della neve sulla Salerno-Reggio Calafrica. Ohhh issa...ohhh issa...ohhh issa...