venerdì, agosto 27, 2004

Le forze dell'ordine replicano "quando arriviamo loro scappano"

Pomeriggio arilicense di fine agosto, passeggiata Cappuccini-Bergamini. Uno si aspetterebbe di vedere solo qualche decina di bei fondoschiena sdraiati al sole o almeno qualcosa che assomiglia vagamente a qualche decina di bei fondoschiena, una parvenza di carne di qualità (siamo pur sempre a fine stagione, non si può sperare chissà cosa).
Invece l’occhio pulito, sia pur inevitabilmente distratto da qualche notevole culo nord e mitteleuropeo, è colpito dalla solita, vomitevole scena del mercato giallo (ramo tatuaggi il cui inchiostro provoca irritazioni, oggi presenti operatori in numero di 6) e nero (ramo parrucchiere, 4 addette oggi, e ramo merce falsa e rubata i cui proventi vanno in mano alla camorra et simili, almeno 4 i mercanti odierni ai Cappuccini). Tutto attorno, una pletora di bassomediterranei caracollanti in attesa di non si sa bene cosa (ci vuole poco per scoprirlo, basta osservarli per un pomeriggio). Uno spettacolo indegno che fa malissimo, per l’immagine di Arilica (come se ce ne fosse bisogno di ulteriori mazzate) e per il cuore dell’arilicense pulito, che soffre come un cane a vedere questo bestiame all’opera sul sacro suolo di Arilica
Se l’occhio pulito è schifato e indignato dal reiterarsi di questo bazar fuorilegge, vista la sua avversità al buonismo e al lassismo anche l’orecchio pulito rischia la lacerazione del timpano quando sente:
A-le guardie municipali dirsi impotenti rispetto al tutto, in quanto al loro arrivo gialli e neri scapperebbero nascondendosi in fretta (la solita superiorità dei neri nel mezzofondo, anche ad Atene ne abbiamo avuto conferma...)
B-le signore per bene e i terzomondisti a contratto difendere questi "poverini". Che "non facciano male a nessuno" è una chiara ed enorme cazzata, chiedere a quelli che vendono le stesse borse (ma vere), ai bambini che si sono presi i pidocchi e le infezioni dopo gli interventi da spiaggia di quest’estate, a tutti gli africani che si fanno un culo così nel settore dei marmi e delle concerie e vedono loro connazionali spaparanzati al sole a delinquere impunemente. Chiedere a loro, grazie.
C-Quelli che per interessi personali credono che il problema mercato giallo-nero sia risolto solo perchè il giornaletto cittadino non ne scrive e perchè non si è usi passeggiare ad una qualsiasi ora su una delle più belle passeggiate del Benaco, ora devastata dalla vendita di ciarpame e dal commercio di inchiostro velenoso.
Non ci siamo, no no, bisogna svoltare di 180 gradi, prendere da subito iniziative prima dell’avvio della prossima stagione, un paese come Arilica comincia a morire soprattutto per queste cose, se non abbiamo rispetto delle nostre spiagge e di quanto di più bello abbiamo da offrire al visitatore non abbiamo rispetto neanche per noi stessi. Siamo morti dentro.
Forse è troppo tardi per cambiare registro, ma la piega che stanno prendendo le cose ci fa schifo, Arilica Pulita non accetta lo status quo.
AP indignata.
AP non ci sta.
AP c’è!

Per approfondire, vedi post precedente "Il mercato nero" del 14 luglio cliccando qui. Presentate anche alcune soluzioni.