Tempestività e pulizia. Ma con punto interrogativo
Ieri sera, Lungolago Garibaldi (o Dogana, come noi Arilicensi preferiamo chiamarlo e come andrebbe chiamato). Uomini di AP gozzovigliavano nelle vicinanze,godendosi il fresco della sera arilicense.
Uno zelante turista milanese chiama le guardie municipali per allertarle di un pericolo:un grosso ramo di pino marittimo incombe sulle teste dei passeggianti. Passano 15 minuti e le divise sono sul posto. Altro quarto d'ora (sono le 22.30!) ed ecco il miracolo di prontezza: due uomini del comune, armati di scala e di sega, tagliano proditoriamente il ramo della discordia.
L'ammirazione dell'uomo della strada è grande, ma presso gli arilicensi puliti si fa strada una questione: perchè in primavera l'allora commissaria decise di bonificare degli stessi pini siti sul prospicente lungolago Mazzini, mentre in Dogana gli stessi alberi non vengono potati da ormai quasi 5 anni? Non vogliamo certo riproporre l'annosa questione dei lungolaghi di serie A e quelli di serie B, noi di AP siamo fatti di un'altra pasta (e poi la commissaria è tornata nel regno delle due sicilie, quindi dibattiti zero).
Urge un intervento di pulizia sugli storici pini della Dogana, che otrechè di storia sono ormai troppo carichi di rami e pigne (cascassero addosso a qualche enorme testa di cazzo di nostra conoscenza ci farebbe anche piacere,ma dubitiamo che tali figuri passeggino spesso in Dogana. Addosso a bambini e anziani una pigna da un chilo e mezzo fa molto male, altro che bua).
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