martedì, novembre 30, 2004

La stazione di Arilica


Oltre alle certezze sempiterne che rientrano nella tipica casistica da stazione (Francesco, quelli della Polfer, il barista malmostoso, i tassisti, ecc) alle quali ci siamo abituati, attorno alla stazione di Arilica gira un´umanità non da poco, gente con la quale l´arilicense pulito non si é ancora abituato a convivere, non si riesce a farsene una ragione.
Ce n´e´per tutti i gusti, basta esser de bocca bona:

I CINESI: piccoli fumatori in giacchetta come da copione, scendono e salgono a frotte dai treni, poi salgono e scendono a frotte dai furgoni, guidati da loro simili che li portano chissà dove (Borgo limitrofo? Prato? Chinatown? Pechino?). Pare non muoiano mai (mai visto o sentito di un funerale di un cinese in Italia?) e si riproducono come polli in batteria: urge stazione piú grande, per fronteggiare degnamente l´ondata gialla.
A quando i risciò sulla tratta Arilica-Castelnuovo?

IL TAMARRO SUPERACCESSORIATO(E MANGIANEBBIA):la sua Ford Mondeo con l´alettone è uno spettacolo di tecnologia, luci, suoni e adesivi (fra i quali gli eterni Jim morrison, il vagabondo, Bob Marley, il dito medio). Il sabato pomeriggio lo si puó ammirare mentre sfreccia su e giú per il viale della stazione in cerca di emozioni forti, con lo stereo a 124 decibel (Molella e simili rimbombano che è un piacere) e lo sguardo intelligente. Incrocia lo sguardo schifato dei passanti: circa il 60% dei quali lo manda affanculo con ampi gesti. Il troglodita reagisce alzando ancora un pochettino il volume o sgommando in seconda marcia. Applausi.

I TOSSICI: che non sono i tossici che credete voi, sono i tossici peggiori, quelli per i quali la Nicotina è l´unica fonte di sostentamento, la linfa vitale. Chiuse tutte le altre tabaccherie arilicensi, dalle 12.30 alle 15 e dalle 19 alle 22 sono i mattatori della stazione: parcheggiano come capita davanti all´ingresso, si alzano sulle zampe posteriori e via invasati verso il bar, alla ricerca del fondamentale pacchetto di Malboro.

LA FUORI CORSO: vive in un puzzolente monolocale a Padova o a Milano assieme ad altre 4 studentesse. Una volta giunta ad Arilica, pensa di essere finalmente in salvo...ingenua: la mamma si è dimenticata di passarla a prendere in stazione e lei è lí fuori che la aspetta. Non ha soldi sul cellulare per chiamare mami, piove, fa freddo e la borsa pesa chi-l´-ha-cagata. L´incubo continua.

QUELLO CHE PARLA AL CELLULARE: "Ciaaaaaao Lucaaaaa, ma si, ma sì, cazzoooo, sono qui a peschieraaaaa, sul lagoooo, lasciamelo dire, fa un caldo della madooooonna, sono qui in stazioneee!!!" Parla a voce altissima. Qualcuno lo guarda storto. Lui se ne accorge e abbassa un poco la voce "no, ti dicevo, che son sul lago, non vedo l'ora di...".

QUELLE CHE "Il BABY PARKING": trattasi di mamme, clienti della struttura (sita in zona stazione) detta anche "te tegno el bocia e te paghe a ore la sosta". Le vedi allontanarsi trafelate dopo aver grattato l'Arilica Park e aver parcheggiato il pupo al baby parking. D´altronde come biasimarle, hanno impegni urgentissimi: l´estetista e la parrucchiera le stanno aspettando con ansia, guai arrivare in ritardo!

IL LOSCO: il losco è spessissimo in stazione, dove suole guardarsi attorno per ore e ore. E io mi scervello. Chi stará aspettando sempre? In quale ramo opererá? Troie, spaccio, importazione di immigrati clandestini, riciclaggio, soldi falsi, truffe? Sará in combutta coi cinesi di cui sopra?

QUELLI CHE "Scusi, il bus per Gardaland?": stormi di ragazzini lombardo-veneti con zainetto invicta si aggirano per la stazione chiedendo del bus per gardaland. Tutto attorno, una selva di cartelli in 6 lingue: QUI BUS PER GARDALAND.

QUELLI CHE "Scusi, il bus per Canéva?"(accento sulla e nel 85% dei casi): i soliti stormi di ragazzini lombardo-veneti zainettati, sono stati a gardaland poche settimane fa e ora chiedono del bus per Canéa. Che si prende a fianco di quello per gardaland, appena sotto le 7 gigantografie di quei cazzo di scivoli.

CONVERSATRICE DA STAZIONE: La conversatrice è una signora sui sessantacinque (facciamo anche 70, vá...), garbata e sorridente. Pretende di conversare con tutti quelli che passano dalla stazione, non importa di cosa, a lei basta che si parli. Argomenti preferiti: il freddo. Il caldo. Piove. Sono tre mesi che non piove. Non si respira più. C'è vento. Siamo quasi a natale. Mia figlia ha il raffreddore. Sono andata in città non ha idea del traffico che c'era. Dove sta andando di bello.

CONVERSATORE DA STAZIONE: Versione maschile e leggermente piú anziana della precedente. Argomenti preferiti: gli stessi della conversatrice, cui aggiungere la variante Ha visto la partita.

9 Comments:

At 8:06 PM, Anonymous Anonimo said...

complimenti per il "malmostoso" ........Io aggiungerei i "malmostosi"........

 
At 9:05 AM, Blogger Pablo said...

Me papà el ma spiegà un giorno che, en dialeto veneto, canèva, con l'accento sulla e, vol dir cantina, scantinato, taverna, insoma qualcosa che sta soto la casa...Tuti noialtri del baso lago ciamemo el caneva "caneva" però credo che dovaria esar "canèva", no ghera mia na specie de balera na olta?? tipo cantinon...Mah, bisogna domandar a qualche vecio..Saluti.

 
At 12:28 PM, Anonymous Anonimo said...

complimenti per la lingua; che con la quale........ non si riesce a farsene........... bye il Malmostoso

 
At 1:41 PM, Blogger Arilicense said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 1:51 PM, Blogger Arilicense said...

Mi togli le parole di bocca caro malmostoso,anch'io ho appena fatto i complimenti a mia mamma per la lingua: con la pearà di oggi era uno spettacolo, per non parlare delle paparele coi figadini dell'altra domenica. Ciao stella, metti i puntini sulle i, che ghe n'emo de bisogno de gente come ti a Peschiera.

 
At 9:32 AM, Blogger Arilicense said...

Un piccolo aneddoto circa i cinesi ed il fatto che non muoiono mai...
Un paio d'anni fa circa un mio caro amico arilicense DOC, che chiameremo X76 per mantenerne anonima l'identità, si trovò a bordo della vecchia
mercedes 190 targata MN di un altro mio caro amico che chiameremo Y77 sempre per ragioni di privacy. Attraversando il comune d'origine di Y77,Monzambano, X76 notò l'altissima concentrazione di cinesi lì residenti e anch'esso esclamò: "Oh, ma i cinesi no i more mai! Eto mai visto en funeral de un cinese dalle nostre parti?". Strada facendo, i discorsi mutarono e X76, notando lo stemmino mercedes a centro cofano, esclamò: "El par quasi en mirin... par tirar sotto i pedoni!".
Come qualcuno di voi avrà già immaginato, da lì ad un mese successe l'incredibile: il fratello di Y77, alla guida del mercedes di cui sopra,investiva un cinese appena sceso dal pulman che attraversava la strada
senza curarsi dell'auto in arrivo. Cinese morto sul colpo. Giuro che è successo davvero, chiedetemi di persona per maggiori dettagli.
Ne consegue che anche i cinesi tirano le foglie (specie se distratti nell'attraversare la strada). E che lo stemmino mercedes rimane pur sempre un infallibile sistema di puntamento. E che el me amico X76 el porta sfiga.

Ardelica Pischeriae

 
At 1:06 PM, Blogger Arilicense said...

Peró burocraticamente, chissa perché non muoiono mai. Il perché é prsto detto: le generalitá del trapassato vegono lasciate in ereditá ad un cinese nuovo arrivato in Italia, che da clandestino senza nome si trasforma, per ereditá appunto, in cittadino cinese con regolare permesso di soggiorno.
Chi me lo ha detto? Me lo ha ddetto mio cuggino?

 
At 11:32 AM, Anonymous Anonimo said...

Quella dei cinesi che non muoiono è solo una nota e diffusa leggenda metropolitana. Basterebbe fare delle verifiche anagrafiche per confutarala.

 
At 11:39 AM, Blogger Arilicense said...

Sai che mi piace vivere di falsi miti, luoghi comuni a buon mercato, piccole certezze da ignorante e leggende metropolitane. Nessuno é perfetto. Prendo atto che anche i cinesi si estinguono, meglio cosí visti i ritmi ai quali si riproducono.

 

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