martedì, luglio 06, 2004

Libero porto in libera Arilica

Poco tempo fa mi è capitata fra le mani una antichissima cartolina in cui era illustrata la piazza del porto, principale approdo d’acqua di Arilica. Ebbene, se si eccettuano quattro magnolie in fiore (che da sole valevano il prezzo del biglietto), tre panchine affacciantesi sul Benaco, una distinta dama di bianco vestita e un giovane balilla a spasso, il piazzale era assolutamente VUOTO. E’ persino inutile sottolineare l’eleganza e la pace trasmesse dal luogo, il quale (è naturale pensarlo) avrebbe poi fatto da bucolica cornice all’accoppiamento biblico tra le due balde e arilicensi figure immortalate nella cartolina.
La grave denatalità che affligge Arilica nasce anche da questo: quale lussuria può mai scaturire dalla vista di due Golf, tre Punto e quattro station wagon?
Una Arilica Pulita è una Arilica ubertosa e fertile, compito dall’amministratore è quello di mettere i cittadini nelle migliori condizioni di riproduzione.
E’ triste constatare che coloro da poco insediatasi in piazzale Betteloni non abbiano preso in considerazione l’ipotesi di chiudere il parcheggio del porto e sgomberare lo storico imbarcadero dalla ferraglia gommata. Chiedere del verde pubblico al posto delle lamiere non è un retorico tuffo nel passato né una demagogica richiesta no-global, è un sacrosanto diritto di ogni arilicense, che deve godere appieno dello spettacolo delle mura (tanto abbiam capito che se girano Oceans 13 tornano a Como e ad Arilica di Andy Garcia in Ferrari che insegue Clooney al porto neanche l’ombra quindi tanto vale piantarci aiuole e alberi, alberi e ancora alberi).
Ma volete mettere scendere da Viale Risorgimento e ogni volta meravigliarsi come bambini per la maestosità senza tempo del bastione Querini, la cui vista è ora oscurata dallo squallore dei macinini a 4 ruote parcheggiati sulla banchina?
No, no, no, in una Arilica Pulita anche la piazza del porto sarà PULITA.
Quei 40 posti macchina spariranno per sempre, è solo questione di tempo.