mercoledì, ottobre 06, 2004

Per chi, come il sottoscritto, va in posta ad Arilica ogni 2-3 anni, fa un certo effetto entrare nel vecchio ufficio postale di Via Venezia e fronteggiare nell´ordine:
-Al posto del vecchio portone arrugginito una porta blindata con anticamera di sicurezza tipo banca.
-Al posto della vecchia azalea secca e smunta all´ingresso, una serra di piante di ficus di fantozziana memoria.
-Al posto delle cartacce accatastate per terra negli angoli, una pulizia da far invidia alle poste dell´Engadina.
-Al posto del gracchiare delle stampanti: filodiffusione (ma forse ho sentito male, era l´autoradio del tamarro coi cavei longhi parcheggiato fuori).
- Al posto del vecchio delirio di cartelli scritti (male) a penna davanti agli sportelli, insegne colorate e chiare sui servizi offerti ai diversi sportelli e, udite udite, un DISPLAY LUMINOSO!
-A posto della vecchia coda all´italiana (non fila indiana bensi´ groviglio umanoide inestricabile tipo cavalli del palio di Siena ai canapi) una serie di personcine rilassate che attendono tranquillamente seduti il loro turno, in quanto hanno gia´ritirato il numerino.
-Al posto del nulla, delle sedie di legno (o presunto tale) allineate (noi siamo scienza, non fantascienza).
-Al posto delle vecchie impiegate delle poste cordiali come un rottweiler insanguinato, delle squisite signore-signorine mediamente sorridenti e mediamente valide dal punto di vista estetico.
-Al posto del solito odioso “DICA” con cui si veniva approcciati delle vecchie impiegate di cui sopra, un vigoroso e rassicurante “BUONGIORNO”.
I soliti beninformati che leggono i giornali dicono che l´artefice di tutto cio´sia il signor Corrado Passera (questo si´che e´un cognome!), ex amministratore delegato delle poste che ha avuto un´idea che, chissa´perche´, non aveva mai avuto nessuno: tentare il risanamento economico del vecchio carrozzone statale e abbandonare il terzo mondo, risistemando gli uffici postali come si fa nelle nazioni evolute. Domanda: ghe volea tanto?
Non sappiamo se il risanamento stia avvenendo, ma di certo le poste di Arilica sono un´altra cosa rispetto al passato, e´quasi un piacere mettersi sotto braccio 2-3 bollettini e partire fischiettando verso la posta.
Purtroppo nemmeno il benemerito signor Passera e´riuscito a debellare una delle piu´antiche istituzioni delle poste italiane: la signora che ha fretta. Trattasi della signora spazientita che ogni volta precedi nella fila e che, immancabilmente, ti pone sempre la stessa domanda, provando a passarti davanti:
-“scusi....sa....ho fretta....ha tanto lavoro da fare?...non e´che...”.
-“no no, signora, non si preoccupi: mi fanno il cesareo senza anestesia e poi vado”.

Postisa

1 Comments:

At 5:46 PM, Anonymous Anonimo said...

ho un ricordo precedente a questo quando la posta era nel palazzo municipale e non sarebbe male se si provvedesse ad aprire uno sportello in centro visto la difficoltà a far capire al turista dove si trova l'ufficio postale,stessa cosa dicasi per la farmacia (ma è un altro discorso andiamo a toccare la libertà di impresa e questo non sà mai da fare mi dicono),il servizio credo sarebbe molto gradito anche dai residenti
max

 

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