Marina marina marina...
Al pari di altri soggetti che il lago non lo conoscono per niente ma che ahimè grazie al lago costruiscono le proprie fortune, anche Garda Navigando (leggi: il governo italiano) ha deciso che non bastava quanto già fatto negli ultimi anni per seviziare l'ambiente gardesano: il basso lago va violentato e offeso ancora, ogni occasione è buona per provare a metterlo in ginocchio. Quelli di Sviluppo Italia hanno infatti deciso che un bacino prealpino di origine glaciale (perchè il Benaco è questo: non l´Oceano ne il Mediterraneo, bensì un modesto laghetto appena sotto le alpi), con le barche a motore che hanno a disposizione meno di 300 kmq per navigare, deve essere dotato di altri nuovi porti: per l´esattezza il progetto esposto la settimana scorsa a Sirmione prevede la creazione di altri 1.200 NUOVI posti barca entro il 2011 ("Piano della portualità" lo chiamano, con il solito sfoggio di terminologia paracula a cui siamo abituati da tempo). Nella sua relazione sirmionese, l´amministratore della societá ha parlato di "promuovere con successo il turismo nautico nazionale e internazionale e contribuire alla crescita occupazionale del settore e dell´indotto": insomma, il Garda come una specie di nuova Costa Azzurra, un paradiso degli offshore e dei panfili, un favoloso Bengodi della motonautica con tanto di benedizione del sottosegretario governativo di turno (presente in sala). Invece che sostenere che questi personaggi che progettano e marinano non conoscono il lago forse sarebbe meglio dire che loro il lago lo odiano: altrimenti perché vorrebbero infliggergli altre sofferenze bibliche quali la cementificazione delle coste, l´inevitabile ulteriore erosione di superficie lacuale necessaria alla costruzione delle marine, lo sversamento di idrocarburi delle nuove imbarcazioni, il traffico di altre centinaia di entro e fuoribordo, del tutto fuori luogo in uno specchio d´acqua piccolo, fragile e già di per sé a rischio collasso come il Benaco?
E' forse un caso che nell'etimologia della parola "Marina" ci sia mare e non lago?
L'ottusità di certa gente ha identificato nel diportismo a motore esasperato l'ultima risorsa per speculare sul Garda (finché un bel giorno il Garda finirá "marinato" per sempre e allora lorsignori saranno serviti) e queste non sono certo critiche ideologiche, ma solo lo sdegno di chi sul lago ci é nato e ci vive ed é costretto a vederlo depredato da sporcaccioni di ogni risma, che senza badare al lato ambientale (nel loro caso del tutto ininfluente, visto che parliamo di sporcaccioni) fanno e brigano a piacimento. E pensare che quei "talebani" dei trentini, lassù, vietano del tutto la navigazione a motore: certo, è lo stesso lago e la stessa acqua, ma il loro Garda sembra lontano mille miglia e un ente paragovernativo non dovrebbe certo impegnarsi a pianificare nuova portualitá inutile e dannosa, quanto semmai riordinare quella preesistente. Inevitabile pensare che le prossime marine saranno sulla falsariga di quelle di nuova generazione: elefantiache strutture (magari non soggette a valutazioni di impatto ambientale) appannaggio di chi ha portafogli e barche sufficentemente grandi da potersi permettere il "parcheggio" (e infatti tali porti sono mezzi vuoti proprio per i prezzi folli richiesti per il posto barca). Strutture assolutamente fuori luogo, appunto. In questo bailamme governativo-marinaro, il nostro borgomastro rassicura: "al momento" non c´è nessun progetto di nuova Marina per Peschiera. Si auspicano prese di posizioni decise, prima che "al momento" giusto arrivino i caimani e si pappino qualche altro pezzo di costa arilicense, magari per "marinare" San Benedetto creandovi un megaporto simmetrico a quello dei Pioppi. Nell´immagine, uno dei primi esempi di diportismo a motore sul Garda: il MAS dannunziano "marinato" all´interno della Torre Darsena.
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