lunedì, maggio 16, 2005

Marina marina marina...


Al pari di altri soggetti che il lago non lo conoscono per niente ma che ahimè grazie al lago costruiscono le proprie fortune, anche Garda Navigando (leggi: il governo italiano) ha deciso che non bastava quanto già fatto negli ultimi anni per seviziare l'ambiente gardesano: il basso lago va violentato e offeso ancora, ogni occasione è buona per provare a metterlo in ginocchio. Quelli di Sviluppo Italia hanno infatti deciso che un bacino prealpino di origine glaciale (perchè il Benaco è questo: non l´Oceano ne il Mediterraneo, bensì un modesto laghetto appena sotto le alpi), con le barche a motore che hanno a disposizione meno di 300 kmq per navigare, deve essere dotato di altri nuovi porti: per l´esattezza il progetto esposto la settimana scorsa a Sirmione prevede la creazione di altri 1.200 NUOVI posti barca entro il 2011 ("Piano della portualità" lo chiamano, con il solito sfoggio di terminologia paracula a cui siamo abituati da tempo). Nella sua relazione sirmionese, l´amministratore della societá ha parlato di "promuovere con successo il turismo nautico nazionale e internazionale e contribuire alla crescita occupazionale del settore e dell´indotto": insomma, il Garda come una specie di nuova Costa Azzurra, un paradiso degli offshore e dei panfili, un favoloso Bengodi della motonautica con tanto di benedizione del sottosegretario governativo di turno (presente in sala). Invece che sostenere che questi personaggi che progettano e marinano non conoscono il lago forse sarebbe meglio dire che loro il lago lo odiano: altrimenti perché vorrebbero infliggergli altre sofferenze bibliche quali la cementificazione delle coste, l´inevitabile ulteriore erosione di superficie lacuale necessaria alla costruzione delle marine, lo sversamento di idrocarburi delle nuove imbarcazioni, il traffico di altre centinaia di entro e fuoribordo, del tutto fuori luogo in uno specchio d´acqua piccolo, fragile e già di per sé a rischio collasso come il Benaco?
E' forse un caso che nell'etimologia della parola "Marina" ci sia mare e non lago?
L'ottusità di certa gente ha identificato nel diportismo a motore esasperato l'ultima risorsa per speculare sul Garda (finché un bel giorno il Garda finirá "marinato" per sempre e allora lorsignori saranno serviti) e queste non sono certo critiche ideologiche, ma solo lo sdegno di chi sul lago ci é nato e ci vive ed é costretto a vederlo depredato da sporcaccioni di ogni risma, che senza badare al lato ambientale (nel loro caso del tutto ininfluente, visto che parliamo di sporcaccioni) fanno e brigano a piacimento. E pensare che quei "talebani" dei trentini, lassù, vietano del tutto la navigazione a motore: certo, è lo stesso lago e la stessa acqua, ma il loro Garda sembra lontano mille miglia e un ente paragovernativo non dovrebbe certo impegnarsi a pianificare nuova portualitá inutile e dannosa, quanto semmai riordinare quella preesistente. Inevitabile pensare che le prossime marine saranno sulla falsariga di quelle di nuova generazione: elefantiache strutture (magari non soggette a valutazioni di impatto ambientale) appannaggio di chi ha portafogli e barche sufficentemente grandi da potersi permettere il "parcheggio" (e infatti tali porti sono mezzi vuoti proprio per i prezzi folli richiesti per il posto barca). Strutture assolutamente fuori luogo, appunto. In questo bailamme governativo-marinaro, il nostro borgomastro rassicura: "al momento" non c´è nessun progetto di nuova Marina per Peschiera. Si auspicano prese di posizioni decise, prima che "al momento" giusto arrivino i caimani e si pappino qualche altro pezzo di costa arilicense, magari per "marinare" San Benedetto creandovi un megaporto simmetrico a quello dei Pioppi. Nell´immagine, uno dei primi esempi di diportismo a motore sul Garda: il MAS dannunziano "marinato" all´interno della Torre Darsena.