Un passo in avanti e due indietro
La bellezza mozzafiato del capannone made in Arilica non si discute, una città turistica e d'arte non può privarsi di opere del genere. Io stesso, quando tutti i miei conoscenti non arilicensi osservano "oh, ma a Peschiera che schifo de capanoni avì tirado sù?" li difendo a spada tratta: quanto provincialismo nelle parole di questi critici, pensare che persino quelli dell'ospizio lì sopra hanno ormai ribattezzato "capannoni sereni" il loro ricovero: anche il vecchietto, mentre mangia il semolino, osserva compiaciuto la cittadella dei capannoni là sotto, quanta serenitá nel cuore del nonno, che spettacolo! Ma torniamo ai protagonisti incontrastati del paesaggio arilicense, che come tutti sapete sono contenitori delle cose pìu disparate: dentro ai nostri capannoni ci sono brasiliani che leggono la Bibbia pregano e si accoppiano biblicamente, meccanici, utilitarie autarchiche, barche pìu o meno di lusso, palestre e palestrati, autolavaggi, biliardi e biliardini, ferro, alluminio, lubrificanti omonimi di ex allenatori della roma e del milan, e chi più ne ha più ne metta. Per questa sua natura intrinsecamente eterogenea, il capannone arilicense é stato plasmato nei materiali più disparati (listone giordano il primo, calcestruzzo, Lego, Pongo, prefabbricato grigio, prefebbricato giallo, vetro, eccetera) e nelle fogge più curiose (prevalgono però le geometrie alla cubo di Rubik e quelle alla cazzo di cane). Fino ad oggi però all'interno della magnifica cittadella sulla tangenziale vigeva una regola militaresca, quasi un codice marziale: i capannoni tutti belli allineati, pancia in dentro e petto in fuori, guai fare un passo in avanti rispetto agli altri! Arilica Pulita, che è per la pulizia le geometrie e l'armonia, godeva di queste immaginarie colonne d'Ercole oltre il quale i nostri non potevano andare. Senonchè ora è arrivato l'ultimo nato (già ribattezzato "Sesto" dalla popolazione, come da anagrafica cronologica), un gigante che mostra i primi evidenti e irritanti segni di insubordinazione: come potete osservare (l'embrione di "Sesto" è quella imponente colonna di cemento armato solitaria laggiù in fondo) il nuovo arrivato nella famiglia del capannonismo si sporge di parecchi metri oltre la linea quasi retta che demarcava il confine dei suoi fratellini, due muraglioni (uno davanti e uno dietro, come nei migliori per adulti) sono stati tirati sù per delimitare i confini di "Sesto", che appare deforme e un poco rompicoglioni già prima di nascere. Forse chissà, quando avremo anche "Settimo" il nascituro si sporgerà così in avanti da arrivare direttamente sulla tangenziale.
Peccato, il peschierotto era così orgoglioso dei suoi bei capannoncini in fila...
6 Comments:
"Grazie maschiacci, io amo quelle colonne, peccato soltanto non abbiano la punta un po' più arrotondata e rigonfia!"
Quella dell'incrocio a due passi che vota sempre per voi
Cattivoni...voi ironizzate ma lo sapete o no che è in arrivo una delegazione del MoMa di Nuova York, per valutare una possibile sede distaccata del suddetto, in arilica!!! Ah, che orgoglio, per coloro che potranno fregiarsi del merito d'aver in siffatta misura innalzato i fasti arilici sin a tal gaudiosa altezza!! A memoria di luccio era dalla fortificazion che non si vedea tanto trapelato ardore innovativo...però gli austriaci i gavea piasè gusto!
Ma chi li ferma più...!?!
Il luccio che dio lo fulmini
A proposito di altezze, costruzioni invasive e porcherie di cemento: a Castelnuovo stanno costruendo il nuovo polo scolastico a ridosso di una insignificante collinetta, che comunque hanno giustamente deciso di rispettare e risparmiare dallo scempio. Date un´occhiata all´altezza e alla forma della sorgente costruzione e osservate la differenza a livello di colpo d´occhio con i nostri schifosi mostri della tangenziale.
Hai proprio ragione Luccio: "ma chi li ferma piú?"
Suggerirei a questo punto anche la costruzione di un autogrill-ponte a cavallo della statale, come quelli che spesso s'incontrano lungo le autostrade...la posizione più adatta, a mio parere, sarebbe quella dell'attulae ponte di via Mantova che scavalca la SS 11, il quale verrebbe così "riqualificato" ed inglobato nel grill. In tal modo la nuova costruzione potrebbe anche assumere il ruolo di monumentale "porta" di accesso al nuovo asse capannonistico di Arilica. Il riferimento urbanistico, nemmeno troppo celato, sarebbero ovviamente i Campi Elisi e l'Arco di Trionfo parigino: solo che al posto di nobili palazzi con negozi, ristoranti, alberghi e vips che passeggiano noi avremmo orrendi scatoloni con autolavaggi, supermercati, magazzini e prostitute che passeggiano.
Avanti così!
Corto Maltese
Domanda: ma dove sono le associazioni ambientaliste, i vari legambiente, italianostra eccetera? Perché nessuno promuove iniziative forti contro questo SCHIFO? Recentemente ho assistito ad un dibattito dove il nostro primo cittadino zittiva il presidente del parco delle colline moreniche a suon di "dov´era lei che adesso critica tanto quando la democrazia cristiana faceva quello che faceva?". La gente in sala era allibita da tanto "coraggio"...anche perché almeno i democristiani non hanno mai pensato di cementificare e capannonizzare il paese come fanno senatore e compagnia. Bisogna fermarli!
Peschierotto de soca (incazzatissimo)
Il migliore di tutti rimane comunque "el capanon de legno", quello dalla forma assai improbabile e già abbondantemente rovinato da pioggia e sole...
Ardelica Pischeriae
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