Abbasso la squola
Antefatto: c'era una volta una scuola elementare in piazza d'Armi, edificio per niente bello ma certamente centrale, il che rendeva la grida dei bimbi in ricreazione udibili nella gran parte del centro storico (e se pensate che ora in centro storico d'inverno sono udibili solo i cigolii delle due stramaledette gru che ci hanno piazzato sopra la testa e poco altro capirete come ci sia molta gente che rimpiange l'ugola dei bambini, che una sua funzione anche sociale ce l'aveva).
Ma andiamo oltre. Dunque i pescherotti erano affezionati alla loro vecchia scuola, quando un bel giorno i politicus localis decisero che essa non andava più bene, che era giunto il momento di costruirne una nuova di zecca in periferia, non come quei pistola di Desenzano e Riva (le maggiori "città" gardesane), che negli anni hanno mantenuto TUTTE le loro scuole in centro storico (nonostante l'obsolescenza) ben sapendo che togliendole avrebbero arrecato un bel danno alla vita e alla socialità dei rispettivi centri "città".
La cronaca: ecco che al grido di "decentramento!" (manco fossimo a Los Angeles...), l'amministratore comunale ordinava al caro impresario di costruire quella nuova al Porto Vecchio (sempre per il non indigeno: a dispetto del nome non si tratta di una darsena, bensì di un quartiere-dormitorio con vista sui capannoni).
Scelta non condivisibile ma certamente legittima quella di fare la scuola periferica, ci mancherebbe, senonchè le nonne di una volta (quelle che profumavano di torta di mele e trasudavano buon senso) insegnavano che prima di prendere una cosa nuova bisognava decidere cosa farsene di quella che non serviva più e che si andava a sostituire: regalarla, riutilizzarla o magari buttarla via, ma certamente non abbandonarla lì dove si trovava (ovverosia in mezzo alle palle), che non stava bene. Invece, lungimiranti come erano/sono, a Palazzo né prima né dopo aver costruito la scuola nuova pensarono cosa fare di quella vecchia, la quale infatti nel frattempo è diventata cosí
, un bel rudere che va a fare compagnia al resto del patrimonio pubblico arilicense (in disfacimento) e allo squallore della cosiddetta Piazza d'Armi, che potrebbero anche ridare un senso compiuto alle parole e chiamarla una volta per tutte "autosalone Peschiera", dato che una piazza è un posto dove ci si incontra si chiacchera e magari ci si manda a dar via i ciàpp, non certo questo schifoso piazzale (che rimane comunque la piazza principale del paese, e solo per questo si potrebbero chiudere tutte le trasmissioni con la famigerata "cittá turistica e d´arte).
Morale della favola: passarono gli anni, si succedettero dibattiti (pochi) e tesi di laurea sull'eventuale recupero dell'area, ma le vecchie scuole erano sempre lì, sempre più cadenti e sempre più incredibilmente dimenticate (anche dalle opposizioni consiliari, parte delle quali direttamente coinvolte nella decisione di costruire le scuole nuove: brutta bestia lo scheletro nell'armadio).
La logica voleva che si prendesse la palla al balzo e che si abbattesse immediatamente l'edificio sisemando tutta la piazza, ma la logica si scontra con la realtà: tempo fa pensavamo (illusi!) che a Palazzo stessero facendo musina per mettere a posto piassa d'Armi, ma dopo tanti anni di abbandono dobbiamo desumere che, sensibili come sono verso le problematiche del paese e verso il lato estetico delle cose, semplicemente la piazza e la scuola gli stanno bene cosí (e poi nel primo anno di legislatura siamo stati troppo impegnati con le varianti al PRG per occuparci del paese e dei suoi problemi...).
Intanto dopo anni dall'apertura la nuova scuola è stata intitolata al Papa polacco: ci chiediamo se, visto che siamo in vena di intitolare "plessi scolasici" (burocratese, je t'aime), non sarebbe il caso di dare un nome più congruo anche alla scuola di Piazza d'Armi. La chiamiamo Scuola elementare "Antonio Rossi e Beniamino Bonomi"? O suona meglio Scuola elementare "Titanic"?
7 Comments:
a) ABBATTIMENTO IMMEDIATO. Se è pericolante è anche pericoloso, se è pericoloso e non viene abbattuto è "tentato omicidio".
(Le canoe le portano i marziani o degli esseri umani sprezzanti del pericolo che rischiano la vita passando vicino ad un edificio pericolante?)
b) LOCAZIONE GRATUITA. Se non è pericolante allora è semplicemente un edificio vuoto. Gli "imprenditori locali"(Belli come il sole nei loro capannoncini gusto autostrada A4 e aspetto foglio A4) non sono intenzionati a rilevare lo stabile per farne uffici o altro. Se si vuole evitare il degrado l'unica soluzione è quella della MOMENTANEA locazione gratuita dell'immobile a fronte di lavori di manutenzione minima, ordinaria e di decoro.
Brutte idee? Poco redditizie?
Va bene, allora saranno belle le scuole così come sono!?!?!?
La "signorina" della zona industriale pronta a pagare l'idraulico, l'elettricista e l'imbianchino pur di avere un posto dove andare a "lavorare".
P.S.:
Non intendevo "riqualificare le scuole con un bordello" ma non capisco il principio secondo il quale le "signorine" stiano meglio di fronte al PortoVecchio piuttusto che in piazza. Forse chi sceglie dove stanno meglio abita più vicino al centro che al PortoVecchio?
Lontane dagli occhi..
L´edificio non é pericolante: dentro hanno perfino allestito una palestra (!?!) per la remiera (sempre in attesa di una sede), oltreché i ritrovi di scout e canoisti.
Magari regole, leggi o buonsenso altrui non lo prevedono ma per mia logica:
- Se la remiera (Scout etc.) paga l'affitto(il decoro spetta al comune(AIUTO?!).
- Se la remiera non paga allora, finito di remare, tutti a "tinteggiare" che "GRATIS" e "IN CENTRO" non fanno rima.
Se qualcuno non è daccordo..
..A TINTEGGIARE ANCHE LUI!
P.S.: Per i più puntigliosi(STO BLOG L'E' PIEN DE PUNTIGLIOSI) con "tinteggiare" si intendono le spese relative al decoro dello stabile.
Sempre "La signorina"
Scusi Signorina, ma non è che per caso "je rode" (come direbbero a Roma) di non poter anche lei usufruire dei locali delle ex scuole elementari?
Provi a chiedere in Comune, che magari se avanzasse un'auletta o lo stanzino che già fu dei bidelli glieli cederebbero volentieri, sa?
Litigare non serve, tanto quanto polemizzare, se non si arriva a delle conclusioni. Sarebbe bello che l'amministrazione facesse dei progetti o, perlomeno, delle proposte. Come lo sarebbe pure che le proposte, o almeno richieste, venissero effettuate dalla comunità dei cittadini.
La cosa che più mi fa specie è che, pare, né dall'una né dall'altra alcunché si muova.
La potenzialità di questo blog é elevata. Va sfruttata come tale. Se l'amministrazione é carente non lo devono essere tutti.
Andiamo per punti.
1) Prima dell'estate, il Centro di Documentazione Storica (sì, sempre quei 4 "rompibale"...) hanno organizzato ben 2 conferenze sul tema "piazza d'Armi", alle quali hanno presenziato circa 50 cittadini per volta, ma non l'Amministrazione, che era stata sempre invitata. Perchè?
2) Esiste una legge regionale che prevede la cosiddetta "rottamazione" degli immobili pubblici in precarie condizioni: a fronte della demolizione dell'edificio, l'Amministrazione acquisirebbe il diritto di ricostruire, su qualsiasi altro terreno comunale, l'intera volumetria del vecchio fabbricato. I metri cubi potrebbero essere, tuttavia, anche venduti ai privati, i quali porterebbero moneta sonante nelle casse del Comune. Non è poca cosa. Ma perchè di questo l'Amministrazione non parla?
3) L'edificio scolastico di piazza d'Armi è un grave errore urbanistico, che priva la piazza dell'affaccio sul canale e della visuale su porta Verona e sui Voltoni. Ma ancor più grave è lo stato in cui si trova OGGI piazza d'Armi, letteralmente "lamiere al vento". Perchè non affittarla, a questo punto, al Rocca, lo sfasciacarrozze? Il primo passo verso la riqualificazione di questo spazio pubblico è liberarci, a tutti i costi, del cimitero di latta che oggi lo invade e del traffico. Poi si potrà pensare concretamente a come usarlo.
4) Complimenti a voi di Arilica Pulita, che avete a cuore questi temi. Continuate a battere chiodo, chissà mai che...
Corto Maltese
http://www.comune.peschieradelgarda.vr.it/Sezione.jsp?idSezione=894&idSezioneRif=442
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