PODISMO EROTICO
Il parco del Mincio potrebbe essere un autentico spot per il Jogging. Una coreografia perfetta per questo sport da promuovere con slogan del tipo “Io e la natura, soli”.
Abito in Arilica, quindi vicino a questo meraviglioso angolo di solitudine che riesce ad allontanarmi dal caos anche quando le rive Mazzini e Garibaldi sono intasate da campeggiatori e turisti della domenica.
Mi guardo la pancia e decido che è ora di correre un po’. Allaccio le scarpe e parto.
Per arrivare in questo piccolo paradiso di ciclisti, pattinatori e podisti attraverso rapidamente una delle aree più densamente popolate di Peschiera. Decine di case ed appartamenti che pare abbiano ancora dimensioni umane. Qui dicono si possa ancora pensare al concetto di famiglia e mi emoziono un po’ pensando alla mia infanzia.
Vedo le scuole, senza dubbio una grande opera. Altrettanto grande è l’errore di averle costruite senza pensare all’incremento demografico della “politica dell’edificare ovunque”. Non ci crederete ma questo bel palazzone è già una micro-scuola, progettata dimenticando il principio “Azione/Reazione” (AP è anche un po’ REAZIONE).
Cerco di non distrarmi dalla respirazione e continuo la mia corsa attraversando il Portovecchio.
Scendo lungo una strada sterrata che porta al fiume, un viottolo chiuso a monte con un masso ma aperto ed accessibile sul versante Mincio.
Qui faccio il mio primo “incontro ravvicinato”.
Una macchina mi chiude il passaggio, i rovi mi impediscono di evitarla girando al largo e così mio malgrado sono costretto a vedere l’interno dell’auto. Noto disgustato che il conducente si sta facendo sistemare la “leva del cambio” dalla bocca di una “ben-pagata” signorina della strada. Non è la leva cambio? Beh, forse lei non è nemmeno ben-pagata.
Mi altero. In questo momento sono arrabbiatissimo. Mi altero perché questi due non sono morosi in cerca di pace e solitudine. Mi altero perché siamo in pieno giorno e questo è uno di quei luoghi dove porterei mio figlio a passeggiare. Mi altero perché qui non vengo a correre soltanto io. Mi altero infine perché mi fa schifo pensare alla bocca di questa signorina mentre mi sforzo di fare un po’ di sport.
La visione mi ha rotto il fiato, se devo essere sincero ho voglia di rientrare. Supero l’ostacolo e giungo finalmente nel “PARCO DEL MINCIO”. Cerco oltre i piloni del ponte dell’autostrada la prima stradina sterrata che possa farmi risalire. Eccola. E’ chiusa da una sbarra ma posso passare sul fianco. Lo faccio, sotto le mie scarpe però non ho più terra o asfalto ma sporchi fazzoletti di carta, stracci, bottiglie di plastica, sacchetti e preservativi usati, annodati, pieni. Devo pulire io? Io dovrei preoccuparmi di non sporcare e già lo faccio ma qui nessuno pulisce. Possibile non ci sia nessuno pagato per pulire le piazzole del Parco del Mincio?
Vado oltre, risalgo correndo un’altra strada sterrata (Finalmente un po’ di verde) verso la Madonnina che precede il forte. Supero il ponte ed arrivo all’ingresso Est della nuova zona industriale. Qui, appoggiata al parabrezza della sua sfolgorante Smart, fa costante mostra di se una siliconatissima sgualdrina in costume da bagno. Perfetto connubio tra il concetto di esposizione e quello di vendita cui certamente si ispira il nuovo salone nautico alle sue spalle.
Questa è la penultima immagine della mia mezzora di Jogging, penultima perché l’ultima vera immagine è la variante che ancora riesco ad attraversare a piedi (DI CORSA!). Mi chiedo se riuscirò a farlo quando apriranno il nuovo centro commerciale e faranno sfociare sulla variante la strada ad alta percorribilità Brescia-Peschiera.
La mia corsa si chiude qui. Mi stiro un po’ pensando ad altro e mi allontano, è meglio.
1 Comments:
A costo di essere noioso ripeto la solita domanda:come hanno fatto i comuni di sirmione e desenzano a cacciare le puttane dalle loro strade? Perchè da noi non si può farlo?
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