Podismo
Nato e cresciuto in uno dei posti piú battuti dalla categoria, osservo mio malgrado da una vita i/le disgraziati/e podisti/e di casa nostra. Per i tanti arilicensi che svolgono anonimamente e con passione la loro corsetta preserale o mattutina, ce ne sono altrettanti che possono essere catalogati in categorie-tipo, arilicensi (e non) che fanno di tutto per non passare inosservati. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistente non è assolutamente casuale, anzi:
Il maratoneta: corre indomito nella sua Arilica per conquistare un giorno quei 42 chilometri e 195 metri di fatica, costanza e resistenza. Abbigliamento tecnico e impeccabile, Gianni Morandi e Linus sono i suoi miti, quelli che ce l´hanno fatta. Sogna il ponte Da Verrazzano e l´arrivo a Central Park, lui, unico fra i bianchi a contrastare l´egemonia africana nella grande mela. Svegliaaaaaaaaaa!
Culo e camicia: ostentano un certo machismo, ma in realtà sono parte del gruppo che fa da maggioranza in Europa (questo secondo il raffinato ministro per gli italiani nel mondo). Scicchissssssimi.
Le Fiji 1+1fa2: le Fiji 1+1fa2 scodinzolano sempre in coppia, mai da sole e mai in tre. Sempre e solo in coppia. Il passo e´quello di chi alle superiori rimediava una sufficienza stiracchiata in ginnastica, percorrono 2 chilometri e mezzo in 49 minuti netti, spettegolando allegramente per i primi 5 per poi incorrere in una crisi respiratoria che impedisce loro di continuare a sparlare. Dette anche, rispettivamente: cori e tasi.
La Fiji full optional: fisico scultoreo e passo sicuro, é la quintessenza della fiji di legno, ma e´un gran piacere osservarla podistare mentre si porta a spasso lettore mp3 con cuffie a raggi infrarossi, tuta triacetato della NASA, scarpa ultraleggera con rinforzi strutturali in fibra di carbonio, perizoma che fa capolino durante lo stretching.
Detta anche: bionda, beato chi ti conta.
Le Fiji per niente fiji, anzi: spesso sole, altre volte accompagnate da cadenassi loro simili. Cercano nel podismo da lungolago il loro nirvana, e non è detto che non lo possano trovare, magari sotto forma di qualche podista (masochista) di sesso opposto voglioso di condividere con loro uno scambio di umori e/o liquidi.
Dette anche: corí fin che volí, che tanto de pippoli no ghe ne ciapí.
Quelli che “anche stasera a correre”: si mettono la tuta due volte al mese, ma si bullano con gli amici di essere assidui e formidabili corridori. Sono i nipoti dei pescatori di lucci lunghi 2 metri e 20 e figli dei casanova da bagnasciuga, quelli da “ai me tempi, 2 straniere per notte, quando la nasea mal...”.
Lo straniero: vestito alla bellemmeglio, svolge la sua uscita podistica vacanziera all´alba (i primi temerari alle 6.30, gli ultimi non oltre le 8.30), con encomiabile impegno, godendosi il panorama e la quiete mattutina. Il passo è quello che è, ma non gli si puó chiedere tutto.
Il migliore amico del cane: non avrebbe niente di particolare, senonché…..si porta il cane a correre con lui. Fufi peró mostra una certa disaffezione al padrone, che manifesta senza reticenza: dopo 10 minuti di corsa si ferma (e te credo…) e si piazza immobile sulla carreggiata. Il padrone gioca la carta della diplomazia e del dialogo, provando a convincerlo che “dai su, correre fa bene anche a te” (sentita con le mie orecchie).
La leggenda: la leggenda compie lo stesso percorso da anni (San Benedetto-Campanello e ritorno) sempre alla stessa ora (13.40 davanti a casa mia, natale e capodanno compresi). Capello a spazzola e calzamaglia nera, su di lui girano storie le piú varie e improbabili, ma quello che ci interessa è ben altro: il suo passo, sempre speditissimo nonostante gli anni che passano, è il segno che un antidoto contro il logorio della vita moderna esiste eccome.
La squola di polizia: durante la corsa mantengono il tipico atteggiamento marziale di chi avra´a che fare nella vita con ordine e giustizia: li senti strillare da 600 mt di distanza, scollacciatissimi fra la testa e coda del gruppo, il piu´atletico rotola, lumano tutte le donne che gli capitano a tiro. Il tenente harris il capitano lassar switchack tackulberry jones mahoney li osservano da lontano, e sghignazzano anche loro.
I vestiti “a cipolla”: hanno letto su qualche illuminata rivista che la percentuale di panza sciolta durante la corsa e´direttamente proporzionale al sudore sviluppato durante la medesima. Quindi loro, astutissimi, indossano nell’ordine: maglietta della salute di cotone dentro e lana fuori, felpa col cappuccio di cotone pesante, maglione da sci fatto dalla nonna, kway tipo circolo polare artico, sciarpa, guanti, calza in lana norvegese.
L´ex “atleta”: una vita passata fra amatori, seconda e terza categoria e poi d´improvviso le scarpe al chiodo. Il rigonfiamento sul davanti, gia´pronunciato in tempi agonistici, assume ora dimensioni inquietanti. E allora via, sul lungolago a sbuffare, in una strenua (e destinata a sicuro fallimento) lotta contro quella bolla molliccia che si è formata lí davanti sopra la cintura.
Dorando Petri
3 Comments:
Quando è che ti decidi a pubblicare un libro... in fin dei conti el na scritto uno anca Walter Zenga...
sei spettacolare
Grazie ancora Isa per il tuo lessico..
Vale
Troppo buono Marcone,ma perché gettare discredito su quel capolavoro della letteratura che e´"Uno di Voi"?
Non é giusto, no, quel sinto del walterone nazionale non se lo merita.
Se hanno dato il nobel per la letteratura a dario fo, anche zenga ha buone speranze.
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