Mattinata a Palazzo
Il quotidiano locale informa che ieri in Piazzale Betteloni è avvenuta la consegna alla municipalità delle 2000 firme proleoni. I promotori dell’iniziativa non si sono limitati a passare gli autografi al borgomastro, ma hanno inscenato una polemichetta: “Immobilistica e parruccona ci sembra la posizione di coloro che gradiscono vedere tutti i giorni lo "sbrego" su Porta Verona”. A chi si riferiranno i nostri apartitici? Ecco la stilettata dei firmaioli: “Questi (i parruconi) dimenticano, però, di dare informazione con un’adeguata didascalia ai turisti che si chiedono il motivo di quel buco sulla monumentale porta cinquecentesca”. La polemica ha “visibilmente irritato” il borgomastro (ce l'avevano forse con lui?), che ha respinto al mittente le accuse: “occorre guardare avanti, in questi ultimi anni Peschiera è molto cambiata” (e dire che noi, nel nostro piccolo, ce n’eravamo già accorti...). Lo stizzito borgomastro ha poi parlato “dell’immigrazione profonda che ha comportato la perdita di identità e del senso di comunità» e poi via col crescendo rossiniano delle solite lamentelazioni anti-Stato, che sarebbero anche condivisibili, ma se vengono da un plurisenatore governativo scappa un pò da ridere. Sviluppi della mattinata a Palazzo: tutti penseranno di aver fatto una gran bella figura, Peschiera rimarrà ovviamente senza leoni (come già sapevano anche i firmatari), continueranno le sterili polemiche sui felini che non ci sono, il patrimonio storico antico continuerà a degradarsi progressivamente, l'unico tangibile cambiamento "storico" moderno (perchè "la storia siamo noi, nessuno si senta escluso”, come cantava quel tale) nella città turistica e d’arte riguarderà il solito trionfo dell'edilizia made in lago di Garda (con impresari e agenzie immobiliari ormai padroni assoluti del territorio). Questo nel caso remoto in cui ad Arilica rimanessero fazzoletti di terra liberi (tendiamo ad escluderlo).
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