martedì, novembre 09, 2004

Il catafalco


"Oibò, ma quel catafalco lì?" La frase è inventata, ma potrebbe essere uscita dalla bocca di qualsiasi cittadino che vede per la prima volta quell´affare, quello scrondo, quel coso indefinibile che tempo fa qualcuno decise di erigere a copertura dei resti romani a fianco della chiesa. Ecco che il ricordo dell´arilicense pulito va a quell´anno (metá anni ´90 se non sbagliamo), in cui le (cosiddette) "Belle Arti", in un minuetto con l´amministrazione di allora, decisero che non se ne poteva più, che era giunta l´ora di dare un tetto ai ruderi romani che da centinaia di anni giacevano in Piazza d´Armi: niente senzatetto a Peschiera, soprattutto di fianco alla chiesa, il vangelo parla chiaro "cibo agli affamati, acqua agli assetati alloggio ai senza tetto". Lì a fianco di S.Martino gli homeless non stanno bene, diamogli subito un alloggio, chiamate l´impresa!
Ma l´uomo della strada, magari poco avvezzo alle architetture d´autore ma amante del buon gusto, ogni volta che si trova davanti all´opera in questione si domanda cosa avevano in mente i geni che hanno eretto il catafalco: a chi si saranno ispirati per tirare su questo intreccio di plasticone, tubi innocenti e marmo grezzo? Non bisogna essere certo Renzo Piano per accorgersi che il catafalco non ha la minima pertinenza con il resto della piazza e non bisogna avere particolare buongusto per vedere che quei sassi risalenti all´epoca romana non abbisognavano certo di un simile, orrendo, capannone (che ce ne sono già anche troppi in giro). Se vi capita di averne una a portata di mano, osservate una qualsiasi vecchia foto della piazza d´Armi che fu (con tutta la sua miseria) e ditemi se non conserva più PULIZIA di questa realtà deturpata, agghindata e stravolta. Il più famoso critico d´arte italiano sostiene a ragione che: "il bene più prezioso per un luogo è l´integrità, il suo essere quello che è stato". Il suo slogan magari è antimodernista, noi non lo siamo per niente, ma gridiamo "abbasso la modernità" se questa è rappresentata da schifezze come quella che copre i ruderi romani.
In Piazza d´Armi ci vogliono demolitori, palle di ferro e caterpillar, altro che Belle Arti!

Isanticatafalco

1 Comments:

At 3:05 PM, Anonymous Anonimo said...

Pale di ferro... Pale di ferro... PALLE di ferro!
Perchè no? Perchè non circondare l'area con quelle "splendide" decorazioni tondeggianti in ghisa che già adornano e delimitano Porta Brescia?!?!
In Piazza D'Armi richiamerebbero alla memoria le palle dei cannoni di un tempo e sarebbero sicuramente un altro bel tocco di classe firmato Giddà di Bescgh.. Ehm.. Città di Peschiera.

 

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