Buona nuova.
Gradita novità in centro storico. Da lunedì è stato aperto, su iniziativa comunale, il cantiere per la riparazione della copertura di Porta Brescia. Da molti mesi il manufatto risultava infatti bisognoso di urgenti interventi, dopo aver subito un attacco vandalico la scorsa primavera che ne aveva pesantemente lacerato il tetto. Come sappiamo Porta Brescia è di proprietà demaniale, ma vista la scarsa attenzione rivoltale dall’agenzia veronese dello Stato è occorso l’intervento dell’Amministrazione Comunale per provvedere alle suddette riparazioni. Confidiamo che i lavori si svolgano nel pieno rispetto dell’antico arnese e che la spesa sia al più presto trasferita all’Agenzia del Demanio.
Corto Maltese
6 Comments:
CUI PRODEST?
Stimatissimo Ataru,
ti so attento lettore di ogni framento impresso su questo blog, ed é per qusto che voglio confessare a te (grande praticante degli idiomi piú disparati) una notizia senza precedenti. Ebbene, so per certo che grandi eruditi del nostro tempo, precettori latinisti di categoria superiore, riconoscono in questo mio anonimo concittadino latinista eccelso una enorme maestria in tale lingua. Credimi, tanta é la sua speditezza e prontezza nell´esprimersi in quell´idioma, che loro temono di accostartaglisi. E lui (il ragazzo intendo) non lo fa per boria o (come dicono ai nostri tempi) snobismo. No, no, lui é uno schivo genio e basta, credimi Ataru.
Orbene, stiamo cercando di carpire quale sia il suo nome, per ora abbiamo ristretto l´ipotesi a tre possibilitá: Oviodio, Virgilio, o Plauto.
Ti terró aggiornato.
Cordialitá.
Arilicense pulito
Senza scomnodare tanto grandi eruditi, il "Cui prodest" altro non era che una citazione di Gene Gnocchi di inizio carriera in “Emilio”, A CHI GIOVA TUTTO CIO’?
Ricordate?
Ataru eccelso,
il nostro concittadino qui giuoca con i rimandi e suole intingere il proprio mouse nel citazionismo: copiare e incollare sono attività da lui praticate con indefesso ardore e incrollabile fede. Poi in lui c'è un lato pedagogico che mi stuzzica, sai Ataru? Ci spiega le proprie medesime citazioni e battute, roba che era dai tempi del grande avanspettacolo che non si udiva (che so Macario o Gino Bramieri, tanto per fare due nomi). Che poi si faccia sfoggio di latinorum non mi stupisce vista l'eccelsa caratura della controparte: non abbiamo il pregio di conoscerlo in quanto anonimo, ma avrà certamente condotto studi di rango, e dopo siffatto vissuto il latino vien da sè.
Dalle brume arilicensi ti saluto, stimatissimo Ataru.
Semel in anno licet insanire
"INSANIRE" o "INSAVIRE"???
Posta un commento
<< Home