giovedì, febbraio 10, 2005


Imbattutomi ieri nel quotidiano brixianus, ho scorto un articoletto riguardante il comune a noi limitrofo, quello cantato da Catullo, per intenderci. E ho scoperto, per mio sommo stupore, che le varianti ai piani regolatori possono essere usate anche per scopi diversi da quelli che usiamo noi ad Arilica, ma guarda un pó... sul giornale lombardo scrivono infatti che "le future case di Sirmione potrebbero subire un aumento della superficie minima, fissata finora in 45 metrri quadrati dalle norme tecniche di attuazione (Nta) del piano regolatore, al quale verrá apportata una variante". Questo perché "negli ultimi mesi non erano mancate polemiche tra maggioranza e minoranza a proposito del «tetto» dei 45 metri quadri quale superficie minima degli alloggi. Era stato fatto notare, per esempio, che questi miniappartamenti costituivano un disagio per le famiglie in cerca di una casa, senza contare l´offensiva della speculazione edilizia. Infatti, molti proprietari di stabili, allettati da questa possibilità, non avevano esitato a ricostruire gli stessi immobili con una frammentazione di minialloggi che si traduceva in ingenti profitti" (come dite,queste polemiche vi sembra di averle giá sentite da qualche altra parte?). Ora i nostri vicini, abituati anche loro al proliferare delle arnie abitabili e alla progressiva monolocalizzazione del paesello, passeranno a 60 metri quadrati come soglia minima. Quando si dice una variante con un pó di sale in zucca (anche se forse l´han messo in ritardo, sempre sale é).

Nell´immagine: un´arnia abitabile da 28mq (calpestabili, come direbbero gli scienziati tecnocasa, quelli tutti cravattoni coi nodoni), in tutta la sua splendente vivibilitá (da notare la spaziatura cesso-letto matrimoniale).