lunedì, febbraio 28, 2005



Nella foto: IL CONTADINO, MOTORE E FOMENTATORE DEL MERCATO DELLA PROSTITUZIONE.
Dopo la tragedia della croce bianca anche il borgomastro ha detto la sua sul tema prostitute e statale 11. Il sindaco ha espresso opinioni giuste e condivisibili, soprattutto quando ha parlato di "fare comunità" per fare fronte comune contro il meretricio e far capire a chi di dovere (troie e sottobosco troiesco) che qui non sono gradite. Parole sante. Ma poi ascoltando il sindaco si scopre che la faccia cattiva contro le prostitute la dobbiamo fare noi cittadini, che il primo complice del meretricio è il contadino onanista che baratta una scatola di preservativi data alla signorina di turno con una bella pippa en plein air, che è la Prestigiacomo che affossa le buone leggi volute da Bossi sugli eros-center, che sono i magistrati cavillosi che fermano la decisione del comune di Peschiera (idea che fu sacrosanta ed efficace) di multare i puttanieri colti in flagranza di reato. Bene, tutto vero, tutto giusto. Ma è un discorso simile a quello del tipo che diceva: elimina i grissini, salverai un tonno. Il problema è che il tonno (la nostra comunità, le nostre strade, il nostro vivere civile, la nostra sicurezza) lo possono fare fuori mille attrezzi diversi, e guardare SOLO ai grissini di riomaresca memoria serve solo a gettare fumo negli occhi. Perchè dalle interviste rilasciate in questi giorni sembra di capire che invece noi, che siamo sindaci dal '93 e parlamentari da molti anni, non abbiamo quasi niente da rimproverarci. E allora il peschierotto si domanda, con amarezza: ma se non riusciamo a debellare il cancro prostituzione da strada e tutto il luamar che esso si porta appresso con un sindaco senatore, con una classe politica che governa a Peschiera, in provincia, in regione e a Roma, quando mai riusciremo a farcela? E crediamo che la domanda retorica del borgomastro "mi chiedo perché i cittadini non reagiscano" potrebbe essere girata pari pari: noi cittadini ci chiediamo invece perché di fronte allo strapotere del meretricio stradale voi politici non reagiate con fermezza e mettendo a disposizione tutte le capacità e le energie di cui disponete, oppure lo facciate solo dopo che ci è scappato il morto o quando il fondo del barile è già stato raggiunto e la misura è colma. E quindi anche quel "non basta alzare le spalle e dire non si può fare niente", che è certo giusto e condivisibile, potrebbe essere girato: come la mettiamo con gli alberghi e i residence di Peschiera covi di prostitute (e nonostante le retate e i blitz ce ne sono ancora in piena attività e TUTTI lo sanno)? Abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per controllare con scrupolo gli assegnatari delle licenze alberghiere o per vigilare sul dilagare della prostituzione negli ex capannoni riadattati (previo condono) a bordelli di lusso o negli alberghetti a una-due stelle? Come la mettiamo con la futura costruzione di centinaia di miniappartamenti, molti dei quali fisiologicamente finiranno per diventare alcove a pagamento, spostando solo il problema dalle strade alle casette di 28mq? Una politica edilizia diversa da parte del Comune potrebbe evitare a scongiurare il pericolo?
Anche perchè poi il cittadino, quello che dovrebbe ribellarsi, ha sempre più spesso la sgradevole sensazione che le fiaccolate sulla statale11 degli anni scorsi (coi politici in prima fila a reggere gli striscioni) e le tavole rotonde sul tema prostituzione (coi politici-gran Mogol dei talk-show con tanto di pretoni e avvocatoni) siano stati solo specchietti per le allodole nonchè ottimi spot preelettorali per una classe politica incapace di fronteggiare un'emergenza che porta schiavitù, morte, degrado e disgregazione di una comunità. Le panacee di tutti i mali e le soluzioni salvifiche probabilmente non ci sono, ma addossare la colpa a soggetti "altri" e sentir dire che "è a Roma che devono fare le leggi, noi abbiamo le mani legate" è assolutamente sconcertante (Che poi forse ci siamo persi qualcosa...ma a Roma CHI C'è AL GOVERNO? Topolino e Minnie?).

3 Comments:

At 5:00 PM, Anonymous Anonimo said...

no a roma e provincia c'è ali babà e i 40 ladroni

 
At 6:28 PM, Anonymous Anonimo said...

L’abitudine più comune del politico nostrano, in generale, è scoprire cose di cui tutti sono al corrente, “cadendo dalle nuvole”. Non fa eccezione il nostro borgomastro, il quale su L’Arenga, pardon, L’Arena, di sabato, ci informa che “c’è chi si arricchisce con le prostitute”. “Un economia parallela dietro il mercato del sesso”, continua il nostro, e come dargli torto? La prostituzione, lo sanno tutti, è solo la punta dell’iceberg di un enorme economia “nascosta”: assieme allo spaccio della droga e alla vendita di armi è tra le attività preferite della criminalità organizzata internazionale, in quanto garantisce enormi profitti (si calcola che le tre attività succitate costituiscano la principale industria del mondo) a fronte di rischi molto bassi, almeno per i “boss”. La verità è che questa “economia parallela” molte volte conta di più di quella “ufficiale” e costituisce fonte di “reddito” non solo per i malviventi riconosciuti, ma anche per larghe sfere importanti e “benpensanti” della società. E non mi riferisco solo ai contadini che affittano i campi o ai proprietari delle stanze “ad ore”.
Iniziamo a chiederci come mai, appena oltrepassato il cartello “Sirmione”, sulla SS 11, non si veda più alcuna passeggiatrice al lavoro. O come mai a Desenzano non vendano la maglietta con il “segnale di pericolo” delle passeggiatrici. Nessuno ha mai notato questi fatti? Se ben ricordo, non molti anni or sono, la situazione in provincia di Brescia era del tutto simile a quella della sponda veronese. Cosa hanno fatto ‘sti bresciani? Se le sono magnate, le prostitute, come il mitico Albertone fece con la sua montagna di spaghetti? Forse, più realisticamente, hanno deciso di non festeggiare troppo dopo la prima retata andata a buon fine, insistendo anche la sera successiva. Oppure hanno investito meno soldi in careghe troppo comode e imbottite per essere abbandonate e un po’ di più in volanti sicure e veloci. Chissà,cosa aspettiamo a domandarglielo?

Corto Maltese

 
At 2:46 PM, Anonymous Anonimo said...

Ebbene la verità è spesso semplice quanto dura nel suo manifestarsi...Lo possiamo dire che forse coloro che potrebbero (dovrebbero risulta troppo ficcante e vincolante!) fare per ridurre le radici di questo sentitissimo problema, non hanno le puttane sottocasa? Ossia, in nuce, nonglienepuòfregardimeno? Alla mattina mirano il lago, al meriggio pigliano il biplano verso la Capitale (ladra si, ma non troia!) e le passeggiate che si fanno, mica sono rovinate da goldonazzi a terra lasciati! Forse è tutto qui, non aver un cane che scambia un durex per una big bubble, è quanto basta per non avvertire l'urgenza di cambiamento, che è di altri, che può latitare! Non vedo altre spiegazioni...

Il luccio svolazzante

 

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