mercoledì, giugno 01, 2005

Ci g'ha pan no g'ha denti

Lo confesso e un po’ me ne vergogno: sono 20 giorni che controllo assiduamente il sito di Ruttosound, il primo e per ora unico campionato italiano di rutti.
Dopo anni di tentativi per trovare qualche turbato che, come me, bramasse dal desiderio di spingersi un martedì di metà giugno fino a Reggiolo per udire ore di rumorose emissioni gassose, finalmente lo scorso anno sono riuscito a raccogliere un manipolo di eroi pronti all’avventura: “Ma figurati chi si mette in macchina per approdare nel nulla della campagna, tra zanzare e polvere per sentire 4 bifolchi sgasare a 100 decibel in un microfono”, si diceva. La smentita: mi sono ritrovato in mezzo a 12.000 (do-di-ci-mi-la!!!) persone giunte dalla province di MO-MN-PR-VR-BS-MI e svariate altre per vedere una quindicina di atleti (già, loro li chiamano così) cimentarsi nelle 4 specialità: rutto di potenza, rutto in lungo, rutto parlato e rutto multiplo. Il pubblico ha svuotato in men che non si dica i vari stands di birra, cibagione, magliette, ecc. E pensare che questa manifestazione è stata ideata e realizzata da un gruppo di ragazzi in memoria di un loro amico scomparso, partendo dal nulla e creando un fenomeno conosciuto in tutta Italia che ha visto aumentare il pubblico fino al record dello scorso anno.
A mente serena ci rifletto su un attimo...questi illuminati hanno preso un campo lungo un’anonima strada modenese, full optional di zanzare e polvere che si alza solamente a camminare, hanno approfittato della presenza di 4 baracchini della birra, hanno montato un palco, un impianto di amplificazione, 2 striscioni, 4 fari e, crepi l’avarizia, hanno creato un sito internet: e in un martedì sera di metà giugno hanno raccolto dodicimila persone.
Sarò ripetitivo toccando il solito tasto: ora, non dico che si dovrebbe organizzare il campionato italiano di scoregge con fiammata per ravvivare il nostro centro, bensì basterebbe tornare a cose che affondano le radici nel passato arilicense, facendo rivevere per una sera la storia sociale e dei giochi “di strada” della Peschiera che fu: ciclotuffo, cuccagna e altri giochi sull’acqua (non una penosa gara di rutti) farebbero da cornice ludica ad una festa dell’ospite degna di esser definita tale (e il tutto sarebbe praticamente a costo zero!). La formula della festa dell'ospite sul canale di mezzo con centro esclusivamente pedonale ha regalato ad Arilica enormi successi prima dell’autolesionista scelta di spostarla ai Bergamini: basti vedere la marea di gente che per un’ora si riversa in centro per l’incendio dei Voltoni per capire le potenzialità di aggregazione e di FESTA di una o più serate del genere, col centro rigorosamente chiuso al traffico.
Ma ad Arilica, come si dice, chi ha il pane non ha i denti: quindi rimaniamo pure ai Bergamini, fra balloliscio zanzare e patatine fritte.
L’ospite deve deprimersi, altro che divertirsi.

Ardelica Pischeriae

3 Comments:

At 12:40 PM, Blogger Arilicense said...

Caro Ardelica,la scelta dei bergamini non è affatto autolesionista....anzi...
Comunque Arilica Pulita romperà i maroni fino alla morte per far capire a chi di dovere che la festa dell'ospite è soprattutto patrimonio dell'Arilicense e che deve essere fatta in centro come una volta!Si potrebbe addirittura rispolverare la Carton Family che era uno spettacolo!!!!
A costo di far fare il ciclotuffo con la graziella de me nona agli Arilicensi Volanti (me compreso ovviamente) ma SI FARà!!

 
At 10:24 AM, Anonymous Anonimo said...

Ne semo capiii!!

Il Luccio concorde

 
At 12:42 PM, Anonymous Anonimo said...

Per la cronaca... edizione 2005 del Ruttosound: 25000 (venticinquemila!!!) persone. Par sentir 4 rutti.

Ardelica Pischeriae

 

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