mercoledì, giugno 01, 2005

Le nostre (ex) prigioni


Ogni volta che il peschierotto osserva l'ex carcere militare gli viene il magone, ma uno di quei magoni che ve li raccomando.
Vedere una struttura del genere completamente abbandonata stringe il cuore, e noi si soffre come cani: sono ormai quasi 5 anni anni che le nostre prigioni sono chiuse e sembra che nessuno pensi fattivamente al recupero di uno spazio del genere (quante cose se ne potrebbero fare?!?) nel centro di Arilica. Quando poi il peschierotto guarda la caserma XXX maggio sul retro, questa la vista dalla ciclabile, l'amarezza prende il sopravvento: il degrado dovuto al disuso è evidentissimo, molto più che sul davanti.
"La caserma XXX Maggio e La Rocca andranno in concessione al Comune", scriveva a caratteri cubitali il Bugiardello nel gennaio 2002: dopo il bailamme messo in piedi dai nostri politici nei mesi a ridosso della sua chiusura (seguito dal solito scaricabarile da strapazzo), sulla XXX maggio è calato un triste silenzio: dell'ex carceri non si parla più (almeno non sui giornali: evidentemente ora il recupero della caserma rappresenta solo un impegno verso la cittadinanza, non serve più solo a farsi pubblicità gratuita e quindi chissenefrega).
I gufi all'epoca (si era nel 2000) dicevano "te darè che la restarà in abbandono par decenni" rischiano di essere stati lungimiranti.
Per l'utilizzo comunale dell'ex prigioni si facevano ipotesi concrete (concessione ad enti e associazioni locali) mentre persino ipotesi mirabolanti venivano spacciate per imminenti (la Rocca come sede di una sezione dell'Università di Milano, cosa che se mai andasse in porto sarebbe veramente salvifica per il paese). L'amministrazione acquisirà prestissimo l'intero complesso, si diceva allora: perchè dopo 5 anni la XXX maggio è ancora abbandonata a sè stessa? Perchè delle nostre (ex) prigioni non parla più nessuno?

8 Comments:

At 7:59 PM, Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 7:48 AM, Anonymous Anonimo said...

buongiorno arilica pulita, sono il vostro amico delle 7 di mattina. Questo è l'ennesimo esempio di lassismo e faciloneria oltre di cattiva gestione della cosa pubblica che ci circonda in Arilica. Da quello che sò ma invito altri a completare, integrare oppure a contradire il mio discorso, dicevo quello che sò e che la struttura non è mai stata dismessa dal ministero della difesa anzi si trova in specie di limbo diciamo così "a disposizione". Quello che mi fa riflettere è che il nostro On.le-Senatur perchè non si fa carico, tra i suoi numerosi impegni culinari e altro, di presentare una bella interrogazione parlamentare? E che dire di un altro "manufatto" che è in stato di abbandono ovvero la Palazzina Ufficiali e che dire della ex scuola e che dire della Palazzina Storica tutte domande in attesa di risposta. un caro saluto alla gente pulita!

 
At 11:01 AM, Blogger Arilicense said...

Buondì stoico peschierotto mattiniero, mi sa che a Palazzo si è troppo impegnati a rilasciare concessioni edilizie per interessarsi dei manufatti storici abbandonati.
Oltre al silenzio del borgomastro-senatoredellarepubblica c'è da notare anche il silenzio delle opposizioni consiliari, anche quello abbastanza sintomatico. Vero dello status di "limbo" in cui si trovano la caserma XXX maggio e la Rocca: a breve pubblicheremo una cosuccia carina, beninformata e molto articolata sull'argomento.
Saluti puliti

 
At 8:05 PM, Anonymous Anonimo said...

Ma non è che i politici di Arilica, di qualunque colore essi siano, siano interessati solo ai comitati d'affari?
Allora sì che il silenzio "assordante" delle recenti amministrazioni in merito al recupero dei beni culturali avrebbe una spiegazione. Due anni fa abbiamo rischiato di perdere la palazzina storica, che stava per essere ceduta ai privati, oggi cosa ci giochiamo?

Corto Maltese

 
At 3:01 PM, Anonymous Anonimo said...

Mi sono permesso di copiare e trasferire questo post da un blog che leggo (dallapartedeltorto.splinder.com), mi sembra interessante che ne dite??????


Crimine Solicitationes

Un solerte avvocato texano, Daniel Shea, impegnato in cause di abusi contro minori perpetrati da preti cattoloci, si è imbattuto in un documento chiamato "Crimine Solicitationes". Questo documento di 69 pagine, siglato da Papa Giovanni XXIII, è messo nero su bianco l'ordine ai vescovi di tutto il mondo affinchè nascondessero le storie di violenza sessuale e pedofilia interni alla Chiesa.
Questo documento, confermato come genuino dalla Chiesa cattolico-romana di Inghilterra e Galles, è stato infine scoperto dal quotidiano britannico The Observer, il quale ha subito svolto una inchiesta, destinata a fare esplodere una bufera inimmaginabile sull'istituzione più potente del mondo. Il "Crimine Solicitationes" risale al 1962, è scritto in latino e si trovava negli archivi segreti del Vaticano. L'imperativo categorico richiesto dal Vaticano ai vescovi di tutto il mondo, in ambito di scandali sessuali, era semplice: "massima segretezza": nulla doveva venire a galla, tutto andava nascosto nei minimi dettagli, con tanto di minaccia di scomunica per coloro che non rispettavano l'imposizione.
Non solo: questo documento fornisce anche le norme di comportamento ai vescovi riguardo l'uso del documento stesso, che fornisce precise istruzioni sul COME mantenere segreti gli abusi perpetrati dai preti: queste "istruzioni" devono essere "diligentemente nescoste negli archivi segreti della Curia come strettamente confidenziali, nè dovranno essere pubblicate o inserite in qualche commento".



Il nostro Walker Texas Avvocato, mister Shea, commenta così: "Questi dettami sono arrivati ad ogni vescovo del pianeta. E’ la prova che ci fosse una cospirazione internazionale da parte della Chiesa per insabbiare le vicende legate agli abusi sessuali”. Ancora più deciso, Shea aggiunge: “Abbiamo sempre sospettato che la Chiesa cattolica coprisse i casi di abusi sessuali e cercasse di far tacere le vittime. Questo documento lo prova. Minacciare la scomunica a chiunque parli, mostra sino a dove le alte cariche del Vaticano erano pronte ad arrivare pur di evitare che le informazioni sugli abusi diventassero di pubblico dominio"



Tutto questo accade nel 2003, proprio durante lo scnadalo dei preti pedofili americani, in occasione del quale l'arcivescovo di Boston, il cardinale Bernard Law, è stato costretto a dimettersi dopo aver ammesso di aver coperto alcuni casi di pedofilia nella Curia.

(fonte www.disinformazione.it che a sua volta ha tratto l'argomento da: Il Nuovo, 17/08/2003):



Lo stesso materiale è inoltre stato pubblicato, sempre in America, dalla CNN: l'emittente rende pubblico di come il Crimine Solicitationes affronti il problema soprattutto dei preti che sollecitano atti sessuali durante la confessione. In questo caso, si legge nel documento, le azioni contro il prete vanno eseguite "nel modo più segreto possibile, pena la scomunica".



Secondo Carmen Durso, un avvocato che negli Usa rappresenta parecchie vittime di presunti abusi da parte dei preti, il documento non era altro che un modello in cui si spiegava come dissimulare ogni cattiva condotta. "Erano ordini che venivano dati ai preti e ai loro soprintendenti. Si diceva loro: quando ottenete le informazioni su questo tipo di attività, mantenete il segreto".



Possibile che nessuno della Chiesa abbia avuto modo di controbattere?
No, non vi preoccupate: c'è stato chi ha provato a "drizzare" questa storia che per tutto il Vaticano sembra avere preso una brutta piegaInfatti Francis Maniscalco, un portavoce per il congresso dei vescovi degli Usa ribatte che il documento non deve essere preso fuori dal suo contesto.
"Quegli ordini - dice - non sono stati realmente osservati nella maggior parte dei casi avvenuti negli ultimi 20 anni".



(fonte: TgCom.it 08/08/03)

 
At 3:36 PM, Anonymous Anonimo said...

"Due anni fa

abbiamo rischiato

di perdere la palazzina storica, che stava per essere ceduta ai privati, oggi cosa ci giochiamo?"

Complimenti al saòn.

Chi ha rischiato cosa?
Chi (Ente/funzionario/ministro)aveva inserito la Palazzina nell'elenco dei beni alienabili?
Chi si è accorto che era in vendita, e che un privato aveva già fatto un'offerta, e chi ha fatto in modo che fosse tolta dall'elenco? Forse qualche esperto che scrive su questo blog?

 
At 12:55 PM, Blogger Arilicense said...

Qui di esperti non ce n´é, gli esperti stanno notoriamente tutti in Comune: tutta gente preparatissima, lungimirante e che ha a cuore le sorti del patrimonio storico del paese. Sono fiero di avere amministratori cosí.

 
At 6:16 PM, Anonymous Anonimo said...

difficile credere che il senatore non fosse a conoscenza della cosa, come da lui dichiarato al bugiardello, quando il delegato alla gestione dei beni demaniali era un tale walter montresor: dice niente questo nome? mai visto durante le reggenze chincarini?

 

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