C´era una volta in Arilica, 3° puntata: la pista
Già tempo fa Mr.IcS citò, in una sorta di prima puntata di ricordi sui luoghi di gioco d’infanzia, la zona detta “delle reti” quale punto nevralgico dell’attività ludica dei piccoli residenti in zona (tra i quali egli stesso).
L’ipotetica 2^ puntata fu invece redatta accuratamente, con tanto di foto storica allegata, dall’altro amico e fondatore Nipotedelcapitano: il centro paese era il suo habitat, le “sbalonade” in maglia gialloblu dietro alla chiesa di S.Martino la sua passione.
Nella 3^ puntata voglio offrirvi uno scorcio della mia infanzia ed il ricordo di un altro punto di aggregazione per i giochi degli sbarbatelli: la pista.
Almeno due generazioni hanno vissuto appieno il periodo d’oro della pista, frotte di giovani della zona compresa tra traverse, forte laghetto, via Goito e chiesa Beato Andrea occupavano l’area dal primissimo al tardo pomeriggio, se non addirittura in serata con i fari in funzione, tutti i giorni della settimana. Il campetto da volley/basket centrale, perfettamente adattato anche al gioco del calcetto, ha cullato i sogni di grandi e piccini: tutti si immedesimavano nei propri miti del pallone, complice anche la pista di pattinaggio esterna che, con un sforzo di fantasia, ricordava la pista di atletica dei più blasonati stadi italiani.
Innumerevoli le sfide a calcetto 5 contro 5, porte piccole e senza portiere; a basket o giochi derivati (incontri 2 contro 2 con un solo canestro, gare di tiri liberi,...). Molti anche gli appassionati dei pattini che qui trovavano l’unica area dedicata in Arilica e dintorni.
Spessissimo si levava il grido “Ferrovia!!!” ad indicare che la palla aveva superato la recinzione: ma si sa, ai piccoli non la si fa ed allora pronto il buco nella rete per andare a recuperare la sfera. Con buona pace per la Polfer che, saltuariamente, visitava il parchetto affinché nessuno superasse la recinzione.
Poi, lentamente, la crisi demografica ed il cambiamento dei valori hanno spopolato la pista: basta vociare degli aspiranti calciatori, basta pattinatori in allenamento, basta risate dei ragazzini.
I piccoli di allora, cresciuti a bici-balon-ginocchia sbucciate sono diventati grandi; i piccoli di oggi crescono a cellulare-computer-vestiti di marca e si sentono già grandi, troppo grandi per giocare in pista.
Ah, bei tempi andati!
Ardelica Pischeriae
PS: c’erano poi il parco giochi del Villaggio, il campetto delle Broglie, il piazzale del Porto Vecchio...altre zone, altre storie...
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