Quello che il bugiardello non scrive
Oggi, in un bar di Arilica, abbiamo visto la ricomparsa delle zuccheriere sul bancone. Quelle col beccuccio, che erogano esclusivamente secondo due modalità: "niente" e poi, in seconda battuta, "la montagna incantata".
Forse dobbiamo il rispolverare dell'accattivante oggetto ad una momentanea mancanza di bustine, oppure sarà che lì le zuccheriere col beccuccio non sono più fuorilegge (e siamo certi che l’origine bassotirrenica dei gestori è solo una coincidenza: questo è un gradito ritorno e basta, sgombriamo il campo dalle illazioni o dai sillogismi). Sarà che le igieniche bustine costringevano all'utilizzo della seconda mano, quella impegnata con la brioche, per la quale toccava tentare equilibrismi da circo Togni che la proiettavano nel portaombrelli, o trovare un appoggio sulla parte più lercia del bancone, quella appena ripulita dal barista con lo straccetto unificato a norme ISO, in precedenza adibito ad asciugamano del bidet di Attila l'Unno.
Evviva le zuccheriere sul bancone!
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