A bocca asciutta
Mentre da settimane ci si accapiglia per scoprirne le cause, il livello del lago continua ad essere bassissimo, 61 centimetri stamattina: in una sola settimana se ne sono andati 12 centimetri d´acqua, il che significa (perché la matematica non è un´opinione) che l´allarme rosso scatterà ben prima della fine di luglio se non arriveranno precipitazioni di una certa portata. A metà luglio o anche prima si potrebbe arrivare alla soglia minima registrata nel 2003 alla fine di agosto, alla faccia del "niente allarmismi" di alcuni politici e addetti ai lavori. Il comune di Riva ha chiesto l’intervento della Provincia autonoma di Trento inviando un «telegramma di allertamento» (stasera riunione urgente di tutti gli organismi preposti), il Consorzio del Minicio dice di aver risparmiato molta acqua a maggio, la Comunità del Garda accusa il bacino trentino di Santa Massenza di aver trattenuto tutta l'acqua (ieri il Sarca mi sembrava molto più gonfio del solito, mah...). Fatto sta che il lago d’Iseo nel periodo aprile-maggio è cresciuto di un quasi un metro, mentre il Garda è calato di oltre 30 centimetri (mai pensato di chiamare un idraulico?): inoltre pare che la prossima settimana arrivi il signor anticiclone delle Azzorre, che si insedierà stabilmente sul lago quindi di pioggia neanche l'ombra per molti e molti giorni ancora. La realtà è che non esiste un luogo comune dove discutere sui problemi riguardanti la navigazione, la sicurezza, la qualità delle acque e i livelli del lago per l´appunto: nell'italietta dei 10000 commissari straordinari e delle 1000 authorithy, buoni solo per buttare nel cesso svariati milioni di euro, non si trova il buon senso per mettere in piedi un ente serio che regolamenti afflusso e deflusso di acqua dei bacini naturali alpini-prealpini e degli invasi artificiali, tutte cose che adesso si fanno a caso o, nella migliore delle ipotesi, a naso. Intanto a Peschiera prepariamoci ad osservare lo spettacolo delle isolette che spunteranno inevitabili a pelo d'acqua come è già successo due anni fa. Chissà se al turista ferragostano piacerà lo stagno un pò puzzolente chiamato lago di Garda in secca (al limite gli diciamo di non fare l'allarmista e di andare a farselo in piscina, il bagno).
3 Comments:
Amministratori locali, enti governativi e privati interessati sono presissimi dai nuovi porti da costruire sul lago, non hanno tempo per bazzecole quali afflusso e deflusso idrico, qualità del'acqua eccetera.
E' tristissimo prendere atto dell'incapacità che gli "addetti ai lavori" palesano nel non riuscire a centrare le priorità d'intervento di cui -l'ecosistema lago- necessità (abitanti rivieraschi inclusi!).
Si trafelano dietro mega strade per rendere sempre più massiccio l'afflusso dei visitatori, che tuttavia potrebbero non gradire i ratti che prendono il sole sul letto del lago con contemporanea putrefazione delle alghe... Avremo porti imponenti per scafi dotati di cingoli?
A dirne e a pensarne ormai ci si può dilettare, ma si passa sempre più spesso nella categoria dei re dell'ovvietà, è come se non ci si rendesse conto del fatto che il tutor del "tantolavasemprebenancaparstanovedaremoelprossimo", in realtà, non esiste! Credo si stiano dormendo sonni profondi, e tremo al pensiero del tono che potrebbe avere il risveglio...
Il Luccio in secca
Dear Luccio, da che mondo é mondo i sonni profondi fanno molto comodo a chi governa, meglio le ovvietá (e magari anche quattro scempiaggini) del silenzio.
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