Interrompiamo le trasmissioni per segnalare la presenza di uno strano animale: nè pericoloso nè armato, ma può fare male, molto male
Le logiche che portano un bar alle stelle e l’anno dopo nella merda non sono comprensibili.
Per arrivarci bisogna passare da lui, dal frequentatore di bar per eccellenza: l’arilicenses nocturnus.
Esso è uno strano animale, all’apparenza innocuo e persino mite, che ha però potere di veto sui locali cittadini, e che negli anni ha decretato la morte prematura di alcuni di essi.
L’arilicenses nocturnus è uno, nessuno e centomila.
Ci sono stagioni in cui se il venerdì sera non passi dal locale frequentato dall’arilicenses nocturnus sei un paria, un disadattato asociale senza speranza.
Le logiche che portano un bar alle stelle e l’anno dopo nella merda non sono comprensibili.
Per quanto solitamente essere molto abitudinario, la scure dell’arilicenses nocturnus è pronta ad abbattersi su questo o quel bar.
Nessun manufatto alcolico arilicense può dirsi immune dalle sue decisioni, che sono irrevocabili e repentine.
Quest’anno pare che la sorte sia favorevole ad un locale che, nonostante l’esotismo del nome, ha fatto breccia nel cuore e nel fegato degli arilicensis nocturnus.
Ma l’uomo della strada si domanda: quanto durerà? L’amato e colorato (sebbene arilicense doc, misteri della genetica…) manovratore della consolle un giorno forse abbandonerà il locale e indirizzerà le sue cuffie ad un indirizzo nuovo. E allora probabilmente sarà la mestizia e la fine. E allora sarà forse quello il giorno in cui gli animali da banco si stuferanno della novità. E allora saranno vecchi o nuovi bar ad emergere nell’Olimpo degli arilicenses nocturnus nei loro pellegrinaggi pre-balera. L’arilenses nocturnus colpisce quando meno te lo aspetti, e poi son cazzi e mojitos amari.
Quando presenzia, l’arilicenses nocturnus è immune da fatica e dolore. Quando presenzia, esso è disposto a superare prove durissime.
Come quando sono le 2.30 e gli scappa. Ma si trova nel locale col cesso in fondo ad un corridoio austroungarico non privo di fascino e di insidie. Prima di arrivare sani e salvi sulla turca bisogna riuscire a:
A- superare il muro di ubriachi davanti all’ingresso
B- riuscire a non scivolare sulla infida discesa del corridoio lastricata di ginlemon, piscio e pezzi di branzino (e qui l’arilicenses nocturnus, previdente, indossa scarpe con gomme da pioggia, tipo qualifiche a Silverstone)
C- Attendere pazientemente in fila (mediamente fra gli 8 e i 13 minuti)
Ma lui ha deciso che quella sera quello è il posto, e il dolore non fa che temprare la sua indole.
Una certezza: nel firmamento dei goti by night tutto passa e tutto cambia, ma fortunatamente l’arilicense nocturnus non è nè cittadino nè desenzanese: ad Arilica i buddhatrendycafèfashionwineetnobar non arriveranno mai.
L’arilicenses nocturnus è pur sempre di provincia e di lago e di queste puttanate non sa cosa farsene.
Arilicenses nocturnus, e sai dove bevi.
Meditate gente, meditate...