lunedì, giugno 28, 2004

Interrompiamo le trasmissioni per segnalare la presenza di uno strano animale: nè pericoloso nè armato, ma può fare male, molto male

Le logiche che portano un bar alle stelle e l’anno dopo nella merda non sono comprensibili.

Per arrivarci bisogna passare da lui, dal frequentatore di bar per eccellenza: l’arilicenses nocturnus.

Esso è uno strano animale, all’apparenza innocuo e persino mite, che ha però potere di veto sui locali cittadini, e che negli anni ha decretato la morte prematura di alcuni di essi.

L’arilicenses nocturnus è uno, nessuno e centomila.

Ci sono stagioni in cui se il venerdì sera non passi dal locale frequentato dall’arilicenses nocturnus sei un paria, un disadattato asociale senza speranza.
Le logiche che portano un bar alle stelle e l’anno dopo nella merda non sono comprensibili.
Per quanto solitamente essere molto abitudinario, la scure dell’arilicenses nocturnus è pronta ad abbattersi su questo o quel bar.
Nessun manufatto alcolico arilicense può dirsi immune dalle sue decisioni, che sono irrevocabili e repentine.

Quest’anno pare che la sorte sia favorevole ad un locale che, nonostante l’esotismo del nome, ha fatto breccia nel cuore e nel fegato degli arilicensis nocturnus.
Ma l’uomo della strada si domanda: quanto durerà? L’amato e colorato (sebbene arilicense doc, misteri della genetica…) manovratore della consolle un giorno forse abbandonerà il locale e indirizzerà le sue cuffie ad un indirizzo nuovo. E allora probabilmente sarà la mestizia e la fine. E allora sarà forse quello il giorno in cui gli animali da banco si stuferanno della novità. E allora saranno vecchi o nuovi bar ad emergere nell’Olimpo degli arilicenses nocturnus nei loro pellegrinaggi pre-balera. L’arilenses nocturnus colpisce quando meno te lo aspetti, e poi son cazzi e mojitos amari.

Quando presenzia, l’arilicenses nocturnus è immune da fatica e dolore. Quando presenzia, esso è disposto a superare prove durissime.
Come quando sono le 2.30 e gli scappa. Ma si trova nel locale col cesso in fondo ad un corridoio austroungarico non privo di fascino e di insidie. Prima di arrivare sani e salvi sulla turca bisogna riuscire a:
A- superare il muro di ubriachi davanti all’ingresso
B- riuscire a non scivolare sulla infida discesa del corridoio lastricata di ginlemon, piscio e pezzi di branzino (e qui l’arilicenses nocturnus, previdente, indossa scarpe con gomme da pioggia, tipo qualifiche a Silverstone)
C- Attendere pazientemente in fila (mediamente fra gli 8 e i 13 minuti)
Ma lui ha deciso che quella sera quello è il posto, e il dolore non fa che temprare la sua indole.

Una certezza: nel firmamento dei goti by night tutto passa e tutto cambia, ma fortunatamente l’arilicense nocturnus non è nè cittadino nè desenzanese: ad Arilica i buddhatrendycafèfashionwineetnobar non arriveranno mai.
L’arilicenses nocturnus è pur sempre di provincia e di lago e di queste puttanate non sa cosa farsene.

Arilicenses nocturnus, e sai dove bevi.
Meditate gente, meditate...

Ora Basta

Domenica scorsa un fatto increscioso si è verificato nel nostro amato territorio lacustre: il rigolglioso isolotto,angolo di pardiso arilicense,è stato deturpato con bottiglie di vetro rotte, lattine di birra vuota e resti di spinelli.Persino il quadro elettrico è stato forzato e rotto.
Ora basta!
Da troppo tempo gli amici del gep sono costretti a ripulire i resti di bresciani e tubaioli sinistroidi che nottetempo sbarcano sull'isola dei terragli.
Ora basta!
Io personalmente ho ammonito quattro ragazzini che stavano lasciando l'isola ricevendo per risposta un "si si non ti preoccupare abbiamo pulito tutto" per poi rivederli la settimana successiva mentre se ne andavano in fretta e furia lasciandosi dietro un indicibile lerciume...
Ora basta!
Non voglio che l'isola diventi un covo di fumati,la nuova Stanza.
In un'arilica Pulita non c'è spazio per questa gente;non c'è posto per drogati e irrispettosi.

venerdì, giugno 25, 2004

Arilicopoli

Una volta insediatasi sullo scranno più alto in piazza Betteloni, Arilica Pulita avrà subito un pensiero per i virgulti arilicensi, da istruire con giustezza sulle più diverse sfaccettature del territorio comunale.
A questo scopo, la neogiunta apporterà immediati cambiamenti toponomastici nel gioco anticamente conosciuto come Monopoli: di fronte alla rinominalizzazione in salsa arilicense, saranno solo un pallido ricordo tutti i nomi che ricordavano banalmente l’agglomerato geopolitico denominato italia (via marco polo, largo colombo), quelli aventi un fetore di napoletanità (viale Vesuvio) e quelli che richiamavano alla mente le antiche vestigia dell’Impero romano (anche perché, diciamocelo, chi erano Costantino, Traiano, Giulio cesare e Augusto di fronte a Don Lenotti, Pancera-campione-ciclista, Felice Chiarle e Fabio testi?). Le idee di legalità, certezza e legge sostituiranno concetti italioti e partenopei quali probabilità e imprevisti: i valori di Arilica Pulita sgorgheranno fluidi una volta che i rampolli arilicensi avranno pescato i cartoncini nel corso di Arilicopoli.
Il passatempo ludico sarà presto reperibile presso i giocattolai di fiducia degli Arilicensi: Bergamini e Caffarelli dovranno certamente far fronte ad una ingente richiesta visto il presumibile trionfo popolare di Arilicopoli. Non sono escluse nuove assunzioni presso i due antichi e nobili esercizi commerciali amati dai più piccini.

Ecco un utile specchietto riassuntivo di come sarà la toponomastica in Arilicopoli:


#ITALIANA - ARLILICENSE
1 vicolo Corto - Vicolo Ottellio
2 probabilità - Certezze!
3 vicolo Stretto - Vicolo Pescatore
4 tassa patrimoniale - Ici
5 stazione Sud - Stazione
6 Bastioni Gran Sasso - Bastioni san Marco
7 imprevisti - Sicurezze!
8 viale Monterosa - Via Monte Baldo
9 viale Vesuvio - Via Adamello
10 transito/PRIGIONE - IN GALERA!
11 via Accademia - Via don Lenotti
12 società elettrica - Società Gardesana Servizi
13 corso Ateneo - Via Mantova
14 piazza Università - Piazzetta Arilicense
15 stazione Ovest - Porto
16 via Verdi - Via Verdi
17 probabilità - Pulizia!
18 corso Raffaello - Via Pancera (campione ciclista)
19 piazza Dante - Via Dante
20 posteggio gratuito - Parcheggio a pagamento
21 via Marco Polo - Via Fontana
22 imprevisti - Ordine!
23 corso Magellano - Viale Cordigero
24 largo Colombo - Via Rocca
25 stazione Nord - Porto Vecchio
26 viale Costantino - Via Cavalllotti
27 viale Traiano - Via XXX maggio
28 società acqua potabile - Garda Spurghi
29 piazza Giulio Cesare - Piazza d’Armi
30 VAI IN PRIGIONE! - IN GALERA!
31 via Roma - Via Roma
32 corso Impero - Via Bergamini
33 probabilità - Chiarezza!
34 largo Augusto - Piazza del Porto
35 stazione Est - Forte Laghetto
36 imprevisti - Legge!
37 viale dei Giardini - Via Benaco
38 tassa di lusso - Tassa sui rifiuti
39 parco della Vittoria - Parco Catullo
40 VIA - VIA!

giovedì, giugno 24, 2004

Tutto quello che avreste voluto sapere sui Castelnuovo ma non avete mai osato chiedere.

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: i castelnuovo sono i residenti nel quadrilatero rotonda-sottopasso-cantina sociale-agglomerato di tralicci direzione Sandrà.

Castelnuovo, insomma.

I castelnuovo hanno tutto quello che serve per vivere alla grande: case in quantità (perlopiù colorate di arancio o giallo se nuove, beige se vecchie), la più alta concentrazione europea di bar pro capite dopo Caprino Dublino e Valeggio, il castello che si erge a maestosa immagine della castelnuovità, la terza Chinatown del mondo(1° Prato 2° San Francisco), molte rassicuranti feste paesane, il palazzo di vetro, una fermata e mezza del pullman, la statale 11, la pallavolo (denominata “buta e ciapa” dai castelnuovo avversi agli sport minori), una squadra di calcio in ascesa finanziata da un miliardario, Gardaland (pur essendo a 10 chilometri dal paese è loro. Ne vanno giustamente fieri), il sottopasso, una stazione ferroviaria avveniristica.
Mancano ancora le rotonde, che altrove prolificano, ma siamo certi che presto i castelnuovo provvederanno a colmare la temporanea lacuna.
Son cose.
Nonostante questo ben di Dio, i castelnuovo, al pari di numerose specie riscontrabili in natura (tipo la passera, specie migratoria che esercita un indiscusso richiamo per i castelnuovo), sono soliti migrare verso il lago, soprattutto nei mesi estivi (sulle sponde del Benaco possiedono autentici avamposti alcolici, vere e proprie Little Castelnuovo in territorio avverso: qui il castelnuovo-style regna sovrano) e soprattutto in Arilica.
Ma in questo spostarsi verso altri lidi, c’è un intoppo di natura antropologica: non appena avvista l’acqua in Arilica, il castelnuovo, esemplare solitamente gioviale benché riservato, mi diventa schivo. Una volta ubriaco (perché lui filtra anche in territorio straniero, benché entri quasi sempre nel regno della bala trista, o bala col gombio) è diffidente, fa quasi tenerezza quando si stringe nella sua maglia colorata. Il castelnuovo si tira indietro, reclina le braccine e si chiude un po’ a riccio . Ed è un peccato, perché l’arilicense sa che in ogni castelnuovo c’è un cuore buono e allegro, e il loro mancato apporto di buonumore è vissuto come una privazione. Nonostante tutto, a noi arilicensi puliti piace sentirli mormorare frasi come "no, g'ho mia oja...no vegno mia fin a desensan..."(siate vili come noi, dite che vi piacciono, che vi piace da morire questo frasario biascicato ma efficace).
Tutto ciò non deve però creare confusione: non si tratta di indomito orgoglio resistente, ma di qualcosa di tragico, un male oscuro aggressivo e crudele.
Non si sa esattamente cosa spinga i castelnuovo ad agire così, anche se pare che un pool di eminenti etologi abbia scoperto un gene che impedisce loro di integrarsi in habitat benacensi. Forse è davvero questa la causa della malinconica abulia del castelnuovo? Esisterà un rimedio naturale o perlomeno omeopatico?
Fatto sta che a fine serata il castelnuovo migrante ritorna nel suo territorio: quando gli si apre davanti lo spettacolo senza tempo rappresentato dalla rotonda, il castelnuovo torna a sciogliersi in un brodo di giuggiole, e già dal rettilineo sulla statale la giovialità smarrita sul benaco torna a fare capolino.
Quando lo vede lasciare il paese, ogni arilicense pulito si interroga se dovrebbe fare di più per far integrare al meglio i castelnuovo.
Ma la risposta è immediata: nessuna integrazione, solo tanta comprensione per questi graziosi ma sfortunati bipedi del borgo limitrofo.


Tramonto su Arilica dalla piccola darsena dei Berga


Il Monte Baldo dai Bergamini

mercoledì, giugno 23, 2004

Mamma, mi si è qualificata la Svezia!

La nazionale parrucchieri torna a casa. Frignando come di costume: gli arbitri, i complotti scandinavi, una partita di acqua urineto andata a male, la calendarizzazione, la congiunzione astrale sfavorevole, i giornalisti che sono meno meno uomini di Vieri e Ceccchi Paone messi assieme.
Pare ci sia anche una pista bulgara, mah, sarà...
Ad Arilica ce ne freghiamo. Oggi c'è un sole velato, l’estate è iniziata un pò in sordina, ma ci sarà tempo per rifarsi.
L'unica nostra bandiera continua a garrire sul pennone più alto in Piazza Betteloni: è quella biancoazzurra con duplice e simmetrica anguilla.
Memento audere semper, Arilica!

martedì, giugno 22, 2004

A.A.A. Cercasi uomo sui 35, razza bianca, stazza robusta, impermeabile, occhiali, cappuccino, brioche

Chiunque avesse notizie attendibili del meraviglioso esemplare in impermeabile denominato “Cappuccinoebrioche”, glorioso cliente (ad ordinazione sempre uguale) di tutti i bar arilicensi, è pregato di contattare la redazione di Arilica Pulita.
Il suo ultimo avvistamento risale ad alcuni mesi fa, si teme per la sua incolumità fisica (quella mentale era già andata da tempo).
Si offre ricompensa in cappucci con spruzzata di cacao, per le brioche ci attrezzeremo.
Ipotesi A: si vociferava fosse laureato e genialoide, che abbia finalmente raggiunto i più prestigiosi centri mondiali di ricerca ?

lunedì, giugno 21, 2004

L'isolotto

Quando oggi sono uscito dall’autostrada e mi è apparso davanti all’improvviso, placido e verdeggiante lì in mezzo al Mincio, un moto di orgoglio inusitato mi ha fatto girare verso il passeggero seduto al mio fianco, gridandogli:
“Mi so Arilicense, e ti no!”.
Il forestiero, stupito da siffatta manifestazione dialettale di appartenenza, ha dapprima cercato di fratturarmi il setto nasale. Ma la sua natura violenta si è mitigata all’istante: troppo appagante la vista della spettacolare lingua di terra distesa sul fiume davanti ai 7 ponti per lasciare che l'ira prendesse il sopravvento. Oh gentile apparizione che plachi anche gli animi più bruti!
A quando l'attacco della flotta del GEP alla Barcaccia?
A quando l'abbattimento dei mostruosi casermoni dell'Arma che fanno scempio della vista prospicente?
A quando una troupe del National Geographic sul prodigioso miracolo della natura Arilicense?
Birdwatching+Barbecue+goti de rosso ghe n’è?

Statistiche sulla popolazione delle spiagge cittadine in una normale giornata estiva di sole

N.B:(La somma delle percentuali non dà 100 per una serie di motivi che la mente degli esperti contemporanei di statistica non è ancora pronta a conoscere).
a - bonghisti: 15% (in crescita nelle ore dopo il tramonto)
b - Olandesi o tedeschi obesi che stanno assumendo un'inquietante colorito violaceo a causa dell'assenza di olio solare sul corpo: 90% (di cui con ustioni di 2° e 3° grado: 65%)
c - giocatori di pallone nei 3,5 metri quadri pro capite a loro disposizione: 25% (di cui sudamericani e/o magrebini: 85%)
d - coppiette di teen ager (spesso lui italiano lei targa gialla) da poco conosciutisi ma già appassionatamente limonanti con accenno di mani nelle mutande altrui: 12%
e - portatori compulsivi di cani al guinzaglio (varie taglie): 21%
f - adoni e adonesse in costume da bagno e mascherina e tatuaggi sdraiati sui sassi: 13% (il 60% di essi si esibisce in scene di petting duro)
g - gente che prova a nuotare (30%) senza riuscirvi perchè: 1-si tocca fino ai 650 mt dalla costa, 2-la melma e le alghe rendono troppo densa e impenetrabile la superficie
h - persone sdraiatesi per errore sopra freschissime merde di cane lasciate da e: 1%
i - trainatrici di passeggini: 2% (di cui in bikini: 20%)
l - popolazione dei pontili nella fascia oraria 15-17.30: 395 persone
m - nordafricani, albanesi e/o zingari che tentano di aggirare la portentosa contraerea dei campeggi ed entrare nei medesimi per rubare e o avvicinare 13enni pelopiù targhegialle: 84% (percentuale in forte aumento nei weekend)
n - gruppi di mantovani-modenesi-bassiveronesi con zainetti/frighetti + radio con Ligabue/Vasco/et simili ad alto volume: 35%. Il gruppo è accomunabile per estetica e attitudine alla famiglia con kit tavolo + sedie da campeggio + lasagna in teglia 1mt x 1mt: 38% (il 34% del gruppo lascia il banchetto 4 minuti dopo aver mangiato per prendere il largo a bordo di materassino appositamente pregonfiato a casa la sera prima)
o – squisite settanta/ottantenni in topless: 3,5% (in sensibile calo)
p - carpe morte sui sassi di cui sopra: 45%
q - cigni: 100% (di cui a carico del servizio sanitario nazionale: 25%)
r - gelati il cui uomo (Dodo) passava e gridava gelati il cui prezzo è inferiore ai 3 euro: 0%
s - Post adolescenti con piercing che parlano con l'amica a un volume di voce spropositato in modo che tutti nel raggio di venti metri sappiano che Matti è un gran bastardo perchè dopo quel sabato sera al Fura in cui lui gli ha messo la lingua in bocca non si è fatto più sentire e anzi si dice in giro che stia con Lucia che non solo è una grande stronza ma poi si è fatta anche Mox mentre stava con Andre quindi è una puttana: 33%
t - eremiti occhialuti che leggono libri con l'aria di chi pure nelle giornate feriali non fa nient'altro beati loro: 1% (stabili)
u - venditori perlopiù negri di mercanzia la più varia ma catalogabile perlopiù sotto l’appellativo di merda: 98% (di cui spacciatori presenti nel gruppo u: 99%)
v - ciclisti in tenuta Banesto/Carrera/Saeco che sfrecciano fra i bagnanti: 4%
z - zanzare: 86%

Targhe gialle

Le prime targhe gialle fanno capolino sul Benaco.
Prime incazzature stagionali per questa fastidiosa presenza.
Fra qualche settimana anche Arilica sarà invasa come sempre dal popolo degli zoccolai, i peggiori turisti mai visti a queste latitudini. Formeranno i soliti microcosmi maleodoranti nei campeggi, i genitori soprappeso passeranno le loro giornate a ustionarsi al sole, i figli si ubriacheranno strafottenti a bordo piscina e le pudiche figlie colmeranno il debito formativo in sesso orale. Tutti quanti, come sempre, non avranno nessun rispetto per niente e per nessuno, la loro vacanza sul Benaco passerà all’insegna del “no rules”, finché “quelli dal formaio” (che incrociano sempre il loro passaggio) non gli faranno capire che non tutti si è disposti a subire la loro prepotenza.
Basterà attendere qualche mese: quando se ne andranno riprenderemo possesso del paese, e il passaggio dell’orda arancio dalle targhe gialle sarà solo un ricordo puzzolente.
Un'Arilica Pulita è anche un'Arilica deolandesizzata.

domenica, giugno 20, 2004

come la riviera adriatica

Ieri sera, sabato sera, alle ore 01:00 am, ho dovuto percorrere i 3 km della SS11 che separano la mia dimora da quella della mia dolce metà a passo d'uomo compromettendo così le mie ore di sonno, il mio umore e la frizione della mia vettura.
Le cause? un infelice semaforo? le migrazioni dei discotecari in preda alla saturday night fever? le baldracche?
intollerabile.
inaccettabile.
a ferragosto posso anche portare pazienza, ma non sabato notte.
la colonna facciamola fare alle allegre famigliole dirette a gardaland.
le nostre strade devono essere scorrevoli.
le nostre strade devono essere pulite.

venerdì, giugno 18, 2004

peler nel golfo

stamane un fresco vento da nord si è spinto fino nel nostro piccolo golfo. l'acqua increspata e qualche ochetta spumeggiante esaltavano lo splendore e il luccichio del sole.
ma in poche ore lo scenario è cambiato... la fresca brezza mattutina si lascia soffocare dalla cappa di umidità che caratteriza queste giornate.
dal lungolago mazzini si scorge l'ennesimo sopruso ambientale: il porto dei pioppi.
fiato ed energie più o meno ambientaliste sono già state sprecate... come Don Quijote contro i mulini a vento.
si può trovare conforto e razionalità con banali nozioni di microeconomia (dobbiamo essere un paese benestante)... ma ciò non vuol dire che mangiando il mio spuntino di metà mattina seduto sulla panchina ai bergamini debba vedere due motoscafi del cazzo che si inseguono planando e riversando benzina nelle nostre acque.
basta una via obbligatoria delimitata da boe da percorrere ai classici 3 nodi che porti queste merdacce a debita distanza.
grazie.

Commissione edilizia o loggia massonica?

Dice: la cementificazione.
Un mio conoscente, che vive in Inghilterra, ha appena saputo che vogliono abbattere una vecchia fabbrica dietro casa sua, e rimpiazzarla con un LIDL e 12 appartamenti.
Ma non l’ha saputo, come lo veniamo a sapere alle nostre latitudini, perché sono arrivate le ruspe e hanno cominciato ad abbattere il fabbricato e successivamente a costruire le fondamenta di quelli nuovi.
No, lui l’ha saputo perché, nell’ordine:
1-il comune di Londra gli ha mandato una lettera, in quanto proprietario della casa dove vive, in cui gli si chiede cosa ne pensa del progetto edilizio.
2-il progetto stesso è esposto in circoscrizione, dove chi vuole può opporsi ai lavori firmando una lista.
3-ha ricevuto un pacco indirizzato a lui personalmente, con allegato un DVD dove gli fanno vedere tutto ma proprio tutto quello che vogliono fare, con tempi di costruzione eccetera e rispondono a tutte le sue domande.
Ora, dico io, ma non possiamo importare questo modus operandi britannico?
Perché alzandomi la mattina non vedo più il campo dietro il distributore perché al suo posto è sorto un residence-bilocalida99000euro-ingressiautonomi-conpiscina (e vista sul distributore)?
Perché fino all’anno scorso passando sulla tangenziale potevo godere della vista delle colline moreniche e ora godo della vista di 7 capannoni che neanche fossimo ad Agrate Brianza?
Perché nessuno mi ha chiesto cosa ne pensavo?
Perché la dove c’era l’erba (e un branco di daini) ora c’è…una cazzo di distesa di casette orrende (fra l’altro già dotate di crepe tipo terremoto dell’irpinia)?
Voglio che si faccia come gli inglesi, voglio il concetto anglosassone di democrazia.
Voglio che Arilica la smetta di assomigliare sempre più al triste paesello limitrofo con vista sulla statale, laddove il casettificio è la norma, mentre l’estetica e la logica sono la rarissima eccezione.
Arilica Pulita ama troppo il proprio territorio per non vigilare su tutto ciò.
Lo spietato contrattacco informativo è dietro l'angolo.

quindi io

quidi io incomincio non buttando mai il mozzicone della sigaretta fuori dal finistrino, faccio la raccolta differenziata e gli ingombranti li porto alla discarica.
quando devo parcheggiare utilizzo gli appositi spazi ma non pago mai il parcheggio (il parcheggio lo lasciamo pagare ai forestieri, a noi bastano l'ICI e la tassa sui rifiuti).
al bar vado dove mi sento di casa, ordino il solito ed ammiro il lago. è un piacere andare in centro per un caffè.
sono gentile con gli ospiti quando questi sono educati, ma mai permetto a questi di calpestare i fiori nelle mie aiuole.
ai miei vicini non residenti in quanto proprietari della seconda casa non permetto di disturbare la quiete del mio quartiere, di non attenersi alle collaudate norme sociali secondo le quali sono creasciuto, di fare schiamazzi o utilizzare segnalatori acustici in maniera impropria, di avvalersi delle prestazioni di colf, massaggiatrici e badanti senza criterio e senza regolamentazioni.
quindi io penso a me stesso e a quello che mi circonda ben consapevole del fatto che l'ottimo sociale è spesso una scelta di second best per il singolo (ottimo paretiano).

giovedì, giugno 17, 2004

pride

solo tanta energia, tanta adrenalina, tanta determinazione, tanto odio, tanta cattiveria, tanta voglia di fare, tanta voglia di avere peschiera tutta per me, tanta voglia di viverci, di crescerci la mia famiglia, di difendere il mio lago, tanta voglia di fermare gli abusi, tanta voglia di rispettare chi si merita rispetto, tanta voglia di togliere l'appellativo Signor a chi signor non è.
solo tanto amore per la mia terra.

Sussurri e grida

L’altra sera numerose orecchie arilicensi si sono imbattute nel grido “Padania Padania”, ritmato più volte fra crescenti fremiti di eccitazione autonomista (o forse irredentista, questo all'orecchio arilicense non è dato sapere).
Si era nel feudo elettorale dei vincitori, posto al di fuori delle mura di Arilica, benché (ahinoi) in territorio comunale. Vi facevano raduno i vincitori, che festeggiavano l’entusiasmante gratificazione venuta dalle urne. Tutti erano presenti, sebbene alcuni defilati e per nulla partecipi nello sciogliere l’ugola (noblesse oblige, direte voi, ma anche l’ipotesi raucedine va presa in considerazione).
L’arilicense della strada, saggio e mai appagato, si domanda come faranno i maramaldi padani a spiegare l’essenza del grido ai loro gentili alleati nazionali e al più votato della lista, il pacato (e assolutamente apadano) professionista al quale, si vocifera, potrebbe ben presto venir affidato un prestigioso incarico in seno alla neogiunta.

"Siede Peschiera bello e forte arnese / da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi...."

Emozionati, orgogliosi e molto pretenziosi, annunciamo al mondo che fra le gloriose mura di Arilica cantate dal sommo poeta è nata una nuova forza.

Non sappiamo bene cosa siamo, ma vi stupiremo.

Perchè il dovere impone l'azione, e noi siamo pronti.