domenica, gennaio 30, 2005


Foto della passeggiata a lago Campanello-Gasparina. Il tratto Gasparina-Ronchi è invece fermo da molto tempo, il perchè non lo sappiamo. Mesi fa, il neoeletto sindaco del borgo limitrofo (che ha raccolto l'eredità dei lavori) parlò di illuminazione dell'intero percorso, di un mirabolante parco di 50 ettari e di una pista ciclabile "che andrà a collegarsi a un anello ciclabile interno e alla pista Peschiera - Mantova" (come, non si sa...). Ecco, siamo lontani dalle ultime tre realizzazioni (ma si sa,i politicus provincialis hanno tutti il vizietto di spararla grossa), ma la prima parte della passeggiata ci sembra ben fatta, con un bel rispetto anche per le piante preesistenti, che non sono state abbattute o mortificate come avrebbe fatto qualcun'altro, ma giustamente inglobate nella passeggiata stessa (non è che sia difficile, basta creare delle "isole" fra i sampietrini e il gioco è fatto).

Per la precisione...


Nonostante noi si sappia che Ella ha sicuramente cose più urgenti e importanti da fare, qui si segnala all'illustrissimo signor magistrato alle acque che la boa di ingresso al porto del Campanello permane in stato di rovesciamento da mesi 12 o giù di lì. Esimio, la questione, sia pur di poco conto e sia pur riguardante una boa sita nelle acque del risibile comune limitrofo ad Arilica, ci tocca da vicino: essendo noi eterni precisini nonchè inguaribili amanti dell'estetica, della pulizia e del nostro lago, gradiremmo che nemmeno una signola boa del Benaco fosse fuori posto o in disordine.
Grazie dell'attenzione e buon lavoro a Lei, Eccellenza.

sabato, gennaio 29, 2005

Cronaca vera


Aneddoto personale A: passo alcuni giorni nella formidabile capitale dell'Assia. Mai stato prima. Segue attenta osservazione del territorio e degli usi e costumi dei locali, che ci dicono essere particolarmente crucchi, nel bene e nel male.
Aneddoto personale A-bis: ci si accorge fortunatamente di deludere spesso i propri interlocutori locali, incapaci di far rientrare comodamente il sottoscritto nell'idea platonica di italianità presente da qualche parte nel loro cervello accanto ad idee affini tipo "sud", "Pavarotti", "caffèespresso", "corruzione", "lentezza delle poste", "vedi Napoli e poi muori", "Ramazzotti" (nelle doppia accezione di amaro velenoso e cantante burino), "JuveMilanInter", "condoni edilizi", ecc. Duri a morire, i luoghi comuni.
Aneddoto personale B: martedì pomeriggio, perfetta situazione per controllare se i miti sull'efficenza germanica (già verificati personalmente altre volte) siano sempre validi: non troppo forte, ma nevica. Dopo 3 minuti 3 dall'inizio della nevicata, si assiste allo scatenarsi di mezza protezione civile teutonica e di tutta l'imponente forza di fuoco del comune di Frankfut am Mein. Mancano solo Rummenigge, Hrubesh e le Kessler e poi i panzer sarebbero al completo. Tutti quelli che si trovano al volante si fermano per montare le catene. Organizzazione, rapidità e sicurezza Uber Alles. Chissà cosa accadrebbe invece alle nostre latitudini. Falsi miti, se ci siete battete un colpo.
Aneddoto personale C: ieri sera si rincasa, si accende la televisione e scopre ahinoi, che la propria Arilica appartiene alla stessa nazione di posticini da fogo tipo Sicignano degli Alburni, Padula e Lagonegro, con tutti i loro annessi e connessi. Le nostre latitudini, appunto.
Aneddoto personale C-bis: come sempre gli succede, l'arilicense pulito deride e schifa l'italiota, ma al tempo stesso si vergogna un pò: in un impeto di lucidità, realizza di essere suo connazionale.
E soffre, sommessamente: Javol, anch'io essere italiano pizzamafiaspaghettimandolino, è inutile fare tanto i fighi.

Nell'immagine, simbolo di una nazione che lavora di squadra per fronteggiare le emergenze: con il supporto dall'alto del ministro Lunardi (a bordo del proprio elicottero personale, non visibile in foto), seguendo le preziose direttive di Bertolaso collegato dalla sala operativa della protezione civile e con l'aiuto del capo della Polstrada Lucana (facilmente riconoscibile alla sinistra dell'autoarticolato in primo piano), alcuni operosi camionisti del regno delle due Sicilie cercano di divincolare i propri potenti mezzi dalla morsa della neve sulla Salerno-Reggio Calafrica. Ohhh issa...ohhh issa...ohhh issa...


venerdì, gennaio 28, 2005

Teste di legno.


Diagnosi. I platani di via Milano godono di discreta salute. Nonostante gli spiacevoli gas di scarico delle automobili e la sudicia striscia d'asfalto che da decine di anni costituiscono il loro ambiente quotidiano, la loro capacità di adattamento al malsano luogo è straordinaria, così come la loro resistenza. Anzi, per i pochi esemplari rimasti, si riscontra una crescita della chioma nella norma, per niente intimidita dalle spiacevoli condizioni del contesto. Tale chioma, tuttavia, rappresenta ora un ostacolo per la vista della straordinaria prospettiva di via Milano, oscurando in parte le magnifiche costruzioni che le fanno da contorno, come il distributore, le villette e le palazzine varie, l'albergo dimesso, ecc..

Intervento. Gli alberi sono invadenti! Credono di essere i padroni ad Arilica, si allargano senza dir niente a nessuno e insudiciano il prezioso nastro d'asfalto con i loro frutti e foglie. Facciamogli vedere chi comanda, diamogli una bella ripulita perché si rimettano in riga...in tutti i sensi! Non importa se poi, a causa della potatura selvaggia, si ammaleranno e verranno aggrediti da funghi e parassiti. Non importa se questo li farà marcire all'interno, facendoli crollare al primo temporale come è avvenuto per il loro fratello maggiore caduto qualche mese fa a fianco del Padiglione degli Ufficiali, senza fortunatamente provocare incidenti.

Conclusione. Non è importante il decoro della città né la sicurezza di chi la attraversa a piedi o in auto. L'importante è distruggere, soprattutto le cose che non si conoscono, anche se ogni giorno vi passiamo accanto e ci aiutano in ogni istante a ripulire l'aria che respiriamo.

Corto Maltese

Nella foto:
"Il nostro monsieur Lenôtre (*) ha colpito ancora!
(*) per informazioni: ms. Lenôtre, giardiniere reale, presso Luigi XIV (Re Sole), Versailles, Francia."

giovedì, gennaio 27, 2005

TotoDuDeCope(BriscolaBastoni)

Comunicato di AP:
“Noi, golpisti puliti ora a capo del CCA (Comitato Carnevalesco Arilicense), siamo in grado di anticipare i nomi dei candidati al titolo di Du de Cope (briscola bastoni) per l’anno solare 2005 (c’è qualcuno pronto a scommettere che il nuovo vice-capovillaggio arrivi a mangiare il panettone? Più probabile indovinare un pareggio dell’Inter): un certosino lavoro di intelligence (intelligens per i meno studiati) ci ha permesso di entrare in possesso dei nominativi che ora snoccioleremo, senza remore e senza paura.


Candidato no.1: Numero Uno del Gruppo TNT.
Un grande vecchio, scaltro e saggio quanto basta per districarsi, con estrema naturalezza, nelle fitte trame della politica arilicense. Dal carattere spigoloso, talvolta burbero e intrattabile, ha dalla sua una pluriennale esperienza nel gestire collaboratori incapaci ed inconcludenti e soprattutto, suo malgrado, è praticamente inamovibile dalla sua carega. Ben infiltrato nel mondo del crimine, ha tanto pelo sullo stomaco che sgambetti, sotterfugi, rovesciamenti di fronte e siluramenti improvvisi gli fanno una pippa.
Attualmente è il favorito al titolo, un primo sondaggio Doxa lo vede potenziale Du de Cope (briscola bastoni) con il 25% delle possibilità.


Candidato no.3: Forrest Gump. Apparentemente inetto, cela nel suo ego più profondo un cieco arrivismo senza uguali. Dall'aria spesso assente (e questo, in sede di consiglio, giova parecchio), oppone scarsa resistenza anche se contrario a quanto imposto (in tal caso rimane zitto e sfoga il disappunto correndo "corri Forrest, corri"). Doxa lo da Du de Cope (briscola bastoni) al 15%, buono come testimonial per il Triathlon Città di Peschiera.


Candidato no.2: Jimmy il fenomeno. Dove lo metti sta. Blatera, non esprime concetti chiari e può essere zittito con un sonoro ceffone nella nuca di drivein-iana memoria. E tanto basta per farne l'altro favorito al titolo secondo Doxa: 25% delle possibilità al pari del candidato no.1.


Candidato no.4: Bimbo Ricky.
Un lecca-lecca e passa la paura. In attesa dei 18 anni. Doxa dice 10%.


Candidato no.5: Steve Wonder.
Ideale per il ruolo di approvatore-firmatario unico delle varianti al PRG: i progetti di modifica verrebbero sottoposti al suo insindancabile giudizio (no ghe fette de salame sui oci che tegna). NB: l'amministrazione non è attualmente munita, né lo sarà in futuro, di apparecchio per scrittura braille. Se ai leghisti non dovesse piacere, è subito pronta l'alternativa tricolore DOC Andrea Bocelli. Si gioca il titolo al rush finale con i candidati no. 1 e 2: Doxa comunica 25%.

Questo è quanto, cari arilicensi. Ora non rimane che attendere la fumata bianca: solo allora, l’uomo del monte(citorio) avrà detto sì.”

Ardelica Pischeriae

mercoledì, gennaio 26, 2005

Chi di voi negl’ultimi due anni,passando sul ponte dopo la rotonda in direzione Arilica-lato mincio,non ha notato quel fantastico natante attraccato lì sotto??
Sarà che io odio tutto ciò che mi naviga sul lago con una propulsione che non sia la vela o i remi,sarà che il mio Benaco (Mincio compreso) me lo gusto molto di più se pulito e libero da schifezze varie,sarà che son fatto cosi...ma io l’avrai già fatto brillare.
Dopo questa premessa bisogna dire che il mezzo in questione pare sia in vendita.
Eh si carissimi arilicensi,venghino e si affrettino tutti perché questa è un occasione da non perdere. La società padrona del mezzo aveva portato qui questo “coso” dal Po per offrire ai turisti delle simpatiche gite lungo il Mincio (fino alla diga,pensa che spettacolo!!) alla scoperta dei pescatori di pessi gatto,della centrale idroelettrica,dei cinesi che pescano col retino o con le mani la cena da offrire nei loro ristoranti (visti con i miei occhi) e dei vari maratoneti arilicensi e non.
L’obiettivo però era un altro e per la precisione quello di ottenere anche la licenza per la navigazione sul lago anche perché il trasporto fluviale di passeggeri può aver senso sul Po ma sul Mincio da Peschiera alla diga mi sembra abbastanza improponibile anche al turista più gnocco ma per fortuna questa concessione o licenzia che sia gli è stata negata.
Adesso quindi,visto sfumare il business lacustre, lo “scirocco” (questo il nome del natante) è in vendita.
Arilica Pulita quindi fa un appello a chi ha il Potere o la “Forza”:
TOGLIETE QUELLA ROBA DA Lì QUANTO PRIMA. (e già che ci siete portate via anche la Barcaccia vi prego).
Se aspettiamo che qualcuno lo compri o che la società intestataria del natante ne decida una sorte diversa resterà lì per anni.

Spero solo che paghi l’attracco...

Ciola



sabato, gennaio 22, 2005

Tariffa alberghiera: sono 50 di bocca e 100 l'amore


Ancora Arilica agli onori della cronaca, tanto per cambiare grazie al meretricio, vero settore trainante dell'economia cittadina. Dopo "l'imprenditore" foggiano arrestato qualche mese fa a Peschiera perché utilizzava il proprio grazioso camper per far prostituire le sue amichette rumene, oggi siamo in prima pagina per il sequestro di un hotel a San Benedetto e di due appartamenti ai Boschetti, strutture usate per far accoppiare biblicamente delle professioniste con dei danarosi clienti. Per quanto riguarda gli appartamenti, trattasi di appartamenti-arnie d'antan, lussuosi loculi dotati di ogni confort, molto richiesti dai clienti più esigenti: probabilmente fra qualche anno, quando le arnie a Peschiera saranno centinaia e centinaia, si conteranno sulle dita di una mano quelle non adibite ad alcove a pagamento (eh sì, cari arilicensi: le arnie fanno bene all'amore!).
Per quanto riguarda invece l'albergo, trattasi di noto covo di veline e consumatori, tanto che ci siamo sempre stupiti che all'esterno l'insegna "hotel" non fosse mai stata sostituita con la più appropriata insegna "bordello": qui niente clienti esigenti, ma gente de boca bona che si accontentava di un albergo a ore dei più classici, anzi un albergo a mezz'ore, per essere più precisi.
P.S: ci par di ricordare che in campagna elettorale, ad Arilica, c'era chi parlava di maggiore sensibilizzazione della popolazione locale affinché denunciasse chi affitta camere o spazi dove poter esercitare la prostituzione. Evidentemente dalla maggiore sensibilizzazione sono esentati i Comuni, che rilasciano le licenze alberghiere (in questo caso specifico l'intestatario della licenza era solo un prestanome, che va raccontando di essere stato ignaro del fatto che l'hotel fosse puttanaio...credeghe ai UFO!).

Nell'immagine: clienti dell'hotel sequestrato oggi, in una rara e datata foto. Si noti il clima ridanciano e di grande calore umano, marchio di fabbrica e vanto della struttura ricettiva, che ha sempre messo a disposizione prestazioni di grande prestigio, con un rapporto qualità prezzo davvero invidiabile.

W il carnevale arilicense, W el Du De Cope!


Visto che Arilica è ancora orfana del proprio vice-capovillaggio e la cittadinanza rimane in trepidante attesa, promuoviamo un golpe pulito e ci mettiamo alla testa del Comitato Carnevalesco Arilicense per l'elezione, come avviene a Verona per il Papà del Gnoco per il Sior della Spianà e per altri, della più significativa maschera contemporanea arilicense: il DU DE COPE (briscola bastoni).
Requisiti richiesti ai candidati: spirito di adattamento, flessibilità d'opinione, accondiscendenza illimitata, spiccata propensione ad annuire, fulminea mobilità degli arti superiori per votazione con alzata di mano. Costituirà elemento di preferenza il possesso di brevetto di volo (è sufficiente il primo livello per pratica di atterraggio da 1° piano). Astenersi accaniti astensori, polemisti convinti, puntigliosi approfonditori delle questioni, intellettualmente onesti.
Per i perditempo, se ne può parlare.
Il candidato eletto, oltre al titolo di DU DE COPE (briscola bastoni) reggente, acquisirà di diritto la propria carega come da consolidata tradizione partitocratica e (visti i siparietti degli ultimi tempi) un bonus per un tempestivo giro in giostra (calcinculo).
Partecipate numerosi.
W il carnevale arilicense!

Nell'immagine: un sorridente borgomastro (per l'occasione fattosi sirena) passa in rassegna un candidato che galleggia nel limbo dei Du De Cope. Riuscirà il nostro aspirante viceborgomastro ad assurgere al ruolo di Du De Cope reggente?

Ardelica Pischeriae

mercoledì, gennaio 19, 2005

I raccomandati di Arilica Pulita (facciamo i nomi)

E' notizia di questi giorni che qui ad Arilica abbiamo ormai superato la fase "vigile in motoscooter" per gettarci a capofitto nella fase "vigile pedalatore da bagnasciuga", geniale ed ecologico stratagemma architettato dalla Giunta per sconfiggere quelli che con espressione nazional-popolare chiamiamo "vu cumprà".
Il nome dell'intrepido ciclista in divisa ancora non si sa, quindi Arilica Pulita si permette di caldeggiare tre nomi di uomini che farebbero al caso nostro, gente di fatica che ha già dimostrato di andare forte con il caldo e nelle corse a tappe, poveri gregari a fine carriera che per il contratto a tempo indeterminato elargito dal Comune si metterebbero senza indugi al servizio di Peschiera: Leonardo Piepoli della Saunier Duval-Prodir, Roberto Sgambelluri della Vini Caldirola e soprattutto quello che secondo noi sarebbe il fiore all'occhiello della ciclopolizia municipale arilicense: Maarten Den Bakker della Rabobank, gran passista-scalatore ma soprattutto olandese de soca, uno che per ovvi motivi si troverebbe a meraviglia sulle nostre spiaggie assolate e piene di targhegialle.
Sì certo, sarebbe un raccomandato, ma credeteci: ne varrebbe la pena.

Hit parade della "nevicata"

10 “NEVICA!”
9 “Secondo me non attacca, è acqua mista neve...” (pronunciata con leggero ma percepibile disappunto nella voce)
8 “No no guarda...attacca...è farinosa....” (pronunciata con entusiasmo fanciullesco)
7 (nelle pause fra uno sguardo dalla finestra e l’altro)...”però...la neve è sempre bella...”
6 “Mi ricordo quella nevicata da record, cos’era, l’86?” P.S: era il gennaio ’85, 20 anni fa giusti.
5 “In garage da qualche parte dovrebbe esserci ancora la vecchia slitta di legno”. Quindi?
4 “Adesso vien giù bene, eh sì...”. Eh, sì...
3 “Se continua così tutta notte, domani sto a casa”. Ma ‘ndo laoreto, sul Cervino?
2 “Ecco, arrivano con lo spargisale”. In realtà è il camion della nettezza urbana di ritorno dall’elettrauto, ma fa lo stesso...
1 “Ne sbalochemo?” (per terra ci sono solo 4 millimetri di poltiglia marroncina, ma l’impulso è quello...)

Tu chiamale se vuoi....espansioni (sottotitolo: tesoro, mi si é allargato il paese!)

Leggendo l´Altrogiornale di gennaio, sotto il titolo “Qui servono rinforzi, sì a due nuovi vigili” pensavamo di trovare la notizia che ad Arilica avrebbero presto girato il remake di qualche film poliziottesco anni ´70, quelli tutti sparatorie, rese dei conti, clan dei marsigliesi, poliziotti baffuti e Giuliettone sgommanti. E invece no, sotto quel titolo abbiamo scoperto che: “l’amministrazione comunale ha deciso di potenziare l’organico della Polizia Municipale. Con delibera di Giunta è stato infatti indetto un concorso pubblico per la copertura di due posti, con contratto a tempo indeterminato. La cittadinanza ha accolto con grande interesse tale notizia per due motivi: innanzitutto, il fatto positivo del rinforzo della squadra vigili, necessario ad affrontare la continua espansione abitativa del Comune; in seconda battuta, ma non meno importante, la creazione di nuovi posti fissi di lavoro”. Siamo di fronte ad un grande interesse di popolo, nientemeno: se per misurare la salute di un paese bisogna valutarne la "continua espansione abitativa" (come la definisce con un garbato ma efficace eufemismo il cronista) e conseguente espansione vigilistica, il paese gode di ottima salute, visto la continua espansione del girovita di Arilica. Perché noi siamo un pó dei Sirchia all´incontrario, il ministro che invece odia la pinguitudine e le espansioni troppo brusche, e che per controllare la salute del cittadino gli prende le misure della pancia e non di quell´altra cosa che avremmo misurato noi, col righello. Lo confessiamo, siamo trasecolati. Noi che ironizziamo come forsennati sulle casette e sulle arnie sorte negli ultimi anni ad Arilica, non avevamo pensato che la “continua espansione abitativa del Comune” fosse la via peschierotta al milione di posti di lavoro di Silviesca memoria. Ora non ci resta che attendere che nostro figlio un giorno lontano rincasi e, parafrasando il draghetto Grisú davanti a papá Fumé, ci confessi la sua vocazione: “papá, da grande voglio fare il vigile”. Avanti con gli attuali ritmi di espansione abitativa, per il nostro erede un posto nella polizia municipale arilicense ci sará di sicuro.

martedì, gennaio 18, 2005

La caterpillaressa alle grandi manovre

Ieri gran semina di nuovi cartelli stradali ad Arilica, per rendere i cittadini e i visitatori adeguatamente e coscienziosamente informati sui corretti movimenti motoristico-automobilistici da svolgersi in paese: e parcheggio1, e parcheggio2, e ocio che gh´é le strisce pedonali, e non girare di qua, e gira di lá, e divieto di sosta, e sosta per cicli e motocicli, e disco orario 90 minuti, e disco ´70-´80, e sosta riservata a Tizio Caio e Sempronio. Bene, perderemo qualcosina in estetica ma guadagneremo certamente in chiarezza e informazione. Intanto, a pochi chilometri dalla 450enaria fortezza, sono iniziate le grandi manovre ruspistiche attorno alla rotonda di cavalcaselle, giá enormi cumuli di terra ai lati della carreggiata, mentre ci si immagina il tracciato delle nascenti strade e relativo impatto sul territorio. Di certo c´é che sono in arrivo mesi e mesi di lacrime e sangue per gli automobilisti da statale11, ma noi siamo rinfrancati. Le gran menti che studiano i flussi del traffico ci informarono tempestivamente circa i benefici che l´attuale orgia di caterpillar e schiacciasassi porterá a lavori ultimati: il futuro casello autostradale del paesello limitrofo allontanerà da Arilica un bel pó di traffico, cosí sentenziarono i (profumatamente pagati) soloni, e a noi non resta che adeguarci speranzosi.

lunedì, gennaio 17, 2005

(Via) Goito Interruptus

“Là dove c’era l’erba ora c’ééééé, una citààà…”; l’Adrianone nazionale (e non si parla di calcio) ci ha visto lungo: altro giro di ruspa ed altro regalo all’edilizia arilicense.
Complice una breccia nel telo posto a copertura (censura?) del cantiere di via Goito, l’occhio pulito incappa nell’ennesimo scempio urbanistico “made in Arilica”: una collina (o collinetta, era piccola ma in fondo stava bene così com’era…) letteralmente SPIA-NA-TA, una voragine sapientemente cesellata a colpi di caterpillar per lasciar spazio ad un nuovo manufatto cementizio.
Altra stoccata in favore del partito della gru & betoniera, la cazzuola miete un’altra vittima: per carità, non si trattava del verdissimo central park o dell’amazzonico polmone verde della terra, ma è un’altra scoreggina (concedetemi il termine) di verde tra molte case che se ne va, sacrificata sull’altare del calcestruzzo.
Allo sguardo del viandante incredulo compare ora un simil-tavolieredellepuglie artificiale, con tanto di sponde rialzate sulle quali fanno capolino, a memoria di quello che fu, alcuni vecchi posti auto ormai inutilizzabili (te credo: tacadi via a 4 metri de altezza, senza via de accesso…).
Il cittadino pulito si interroga: che soddisfazione c’è a costruire case a 2 mt l’una dall’altra? Forse che la goduria stia nello sbattere i tappeti praticamente in casa del vicino, o forse fare ciao con la manina ai vicini mentre si è seduti sulla tazza è un’emozione irrinunciabile?
In ogni caso, un altro bel colpo inferto alla “città turistica e d’arte”…

Ardelica Pischeriae

sabato, gennaio 15, 2005

Consulta ti che te consulto mi

E' partita ieri sera la tanto sospirata consulta degli operatori economici. Alla presenza di assessore al commercio e altri esponenti municipali, i sette samurai si sono seduti attorno ad un tavolo per discutere lamentarsi e proporre (terzo punto ancora al di là di venire, speriamo arrivi presto). La consulta potrebbe essere uno strumento utile per mettere in circolo idee importanti e utili per il paese, a patto che tutti mettano da parte le polemiche di bottega. Con la chiacchera inconcludente e con gli interessi personali ci danno già dentro i nostri politici, che almeno gli operatori economici diano il buon esempio. Ieri si è parlato di tante cose, dai mercatini, alla nuova Piazza d'Armi, alla vecchia scuola elementare. E poi l'idea più rivoluzionaria, quella tante volte dibattuta e mai messa in pratica: la chiusura del centro alle auto durante le sere d'estate. Favorevoli pochi scettici in maggioranza e contrari in molti: questi i primi exit poll. Anche se non facilissimo da mettere in pratica, non vedere maccchine e motorini scorrazzare lungo l'asse Mandracchio-Parcheggio di porta Brescia sarebbe certamente una meraviglia, speriamo che anche i contrari (tipo il bottegaio doc, che per definizione non vede al di là del proprio uscio e ama le macchine sulla porta di casa: ma le macchine portele anca i schei oltrechè la spussa?) e gli scettici (tipo il politicante doc di tutti i colori, che teme di perdere il consenso del bottegaio doc: ma le macchine portele anca i voti oltrechè la spussa?) si ravvedano e capiscano quale opportunità potrebbe essere per Peschiera avere un'isola pedonale così grande, che sarebbe un fiore all'occhiello per il paese e una favolosa occaasione per farlo respirare. Intanto si potrebbe farlo almeno per qualche weekend, così, giusto per vedere se funziona. Nessuno si ricorda che piacere sia passeggiare per Arilica la sera del palio delle Mura, quando il centro viene vietato a macchine e motorini e viene restituito agli esseri umani? Quella sì è qualità della vita, quello sì è benessere!
E allora facciamola sta benedetta isola pedonale, e quest'estate troviamoci per le vie di Arilica a canticchiare come Jannacci:

-Si potrebbe andare tutti quanti all'isola pedonale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere se il bottegaio poi piange davvero
e capire che per Peschiera è una cosa normale
e vedere di nascosto l'effetto che fa.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!-

Serata Pulita ieri sera in quel di Arilica.
Fiumi di luppolo hanno accompagnato una simpatica nottata sulle rive del nostro Benaco purtroppo immerso in un nebiondafogo!
Si è parlato (ma ci elo sto AtaruMorubos-chi??),si è riso (di questo e di quello,soprattutto di Quello) e si è discusso (poco).
Attendiamo ora la bella stagione per altre serate Pulite in compagnia di amici e anca amiche,che non le fa mai mal!

Salutidaunciolaancoramesocottoesvegliatosiallesetteeunquarto.

P.S.
Sta legge sul divieto di fumare nei locali pubblici è decisamente una manna da cielo.

venerdì, gennaio 14, 2005

Toponomastica

Quando passa davanti al "residence" in costruzione fra il distributore la statale e la ferrovia, all'arilicense pulito prende un mesto struggimento che (volente? nolente?) rende esacerbato l'umore: ci girano un pò le balle, inutile negarlo. Da qualche giorno abbiam notato che la toponomastica ha fatto il suo corso: è stato dato un nome anche alla nuova vietta che ospita l'ingresso delle casette autotrenobenzinistiche. E già immaginiamo il futuro residente di una delle casette, che prega l'amico in partenza di mandargli una cartolina; "me racomando, mandame na bela cartolina....l'indirizzo è -via martiri del lavoro di Marcinelle-". E l'amico partente: "va ben te la mando , ma scusa la domanda: ma che casso de laoro saresselo el marsinel?".
Si poteva semplicemente chiamarla Golinilandia (non ce ne voglia il mitico Federico) come già la chiamano i Peschierotti, senza scomodare tutti quei poveri minatori che morirono in Belgio 50 anni fa. Avremmo fatto un favore anche agli scrittori di cartoline.

giovedì, gennaio 13, 2005

Par Condicio del parapetto

In tempi di velenosa bagarre politica in Arilica, con salti di carreggiata a garanzia di carega che vede mancini a destra e (ambi)destri a manca, dove tutti stanno con tutti ma prendono le distanze dai medesimi (cioè tutti), dove un giro di calcinculo per “l’amico” è sempre gratis anche se non è periodo di giostre, ecco un incoraggiante e lampante segno del destino: la par condicio del parapetto, ovvero un colpo a destra e un colpo a sinistra.
Porta Verona, qualche mese fa: nella corsia di ingresso per il centro di Arilica il parapetto del ponte viene sfondato (poi rattoppato provvisoriamente) causa uscita di strada di un’auto che, complice l’alta velocità o l’alticcio conducente, è sbandata rovinosamente sulla destra.
Sia mai che il ponte venga additato come politicamente schierato, un ingresso pseudo-fascistoide ad Arilica mai, si deve correre ai ripari...
Porta Verona, 11/01/2005 ore 22,30 circa: il furbo di turno riequilibra la situazione; entrata in paese a velocità medio-alta, perdita di aderenza sul sottile strato di ghiaccio e parapetto di sinistra sfondato (poi prontamente rattoppato).

Alcune considerazioni:
- lo sanno proprio tutti, anche i bambini (arilicensi e non, puliti in ogni caso) che d’inverno ponti e cavalcavia sono ricettacoli di brina, ghiaccio e viscido in genere (“quark”, “gaia”, “sai perché?” e compagnia cantando insegnano che, essendo queste strutture sospese e quindi prive di terreno al di sotto, assorbono maggiormente il freddo invernale): costa molto usare un po’ di testa?
- Meno male che i parapetti in Arilica hanno una buona tenuta, altrimenti si rischierebbero tragedie ogni volta.
- Perché non eliminare i parapetti sui ponti? Un bel bagnetto fuori stagione nell’acqua gelida forse “descantarìa” qualche “bauco”, con effetto deterrente sugli emuli del teutonico ferrarista...

La pulizia che tanto predichiamo per la nostra Arilica passa anche e dalle piccole cose: il rispetto delle regole (anche del codice stradale), il rispetto del buonsenso, il rispetto di sé e degli altri, il rispetto del territorio e delle strutture.

Ardelica Pischeriae

mercoledì, gennaio 12, 2005

Buona nuova.

Gradita novità in centro storico. Da lunedì è stato aperto, su iniziativa comunale, il cantiere per la riparazione della copertura di Porta Brescia. Da molti mesi il manufatto risultava infatti bisognoso di urgenti interventi, dopo aver subito un attacco vandalico la scorsa primavera che ne aveva pesantemente lacerato il tetto. Come sappiamo Porta Brescia è di proprietà demaniale, ma vista la scarsa attenzione rivoltale dall’agenzia veronese dello Stato è occorso l’intervento dell’Amministrazione Comunale per provvedere alle suddette riparazioni. Confidiamo che i lavori si svolgano nel pieno rispetto dell’antico arnese e che la spesa sia al più presto trasferita all’Agenzia del Demanio.

Corto Maltese

martedì, gennaio 11, 2005

FISICA APPLICATA (al nuovo viceborgomastro di Arilica)

Viste le continue vicissitudini intercorse fra borgomastri e viceborgomastri degli ultimi mesi/anni, Arilica Pulita si è premurata di contattare alcuni fisici di calibro internazionale per venire incontro alle esigenze di sicurezza di chi avrà l'onore/onere di diventare vicecapovillaggio: checchè se ne dica, noi teniamo alla salute dei nostri viceborgomastri, che si sappia in giro!
Direttamente dalla collaborazione fra Arilica Pulita RaiEducational e il CERN di Ginevra, siamo lieti di presentare alla cittadinanza tutta la FISICA APPLICATA PER I VICEBORGOMASTRI DI ARILICA, prezioso manualetto antinfortunistica nel caso vi accingeste a diventare il nuovo de cope arilicense.

Allora, qualora diventiate nuovi viceborgoborgomastri, nel ponere il borgomastro sull´altalena amministrativa di Piazza Bettelloni, vedete di spingerlo con convinzione sì, ma ponendovi di fronte a lui come da norme di sicurezza ISO9000 per borgomastri (i governi locali cadono anche così, con le cadute dall'altalena dei reggenti, non si scherza con questa cose). Ma badate: la frequenza dei calci nelle palle che riceverete dai piedi sodi del borgomastro durante il suo moto di discendenza dall´altalena stessa è calcolabile con esattezza sulla base della legge del moto oscillatorio armonico (che, in occasione del recente spodestamento del vecchio viceborgomastro, il CERN di Ginevra ha ufficialmente rinominato come “legge fisica del viceborgomastro arilicense”).
Questa la legge fisica in questione (è un pò complessa, ma ne vale la pena: prendete carta penna e calamaio): quattro volte pigreco per la radice del rapporto tra lunghezza dell'altalena e accelerazione gravitazionale, il tutto al netto della convinta asserzione delle tesi del borgomastro e diviso per l'onestà intellettuale del viceborgomastro.
E che poi non venga fuori che non ve l'avevamo detto, come si faceva a non farsi male da viceborgomastri!

ARILICA PULITA

God save the pound (dai,monta sulla coriera che te porto in campeggio a maca)

Ieri abbiam visto in tivvú la conferenza stampa dove si illustrava il progetto "al lago con l´aereo": 150000 cucuzze l´anno che verranno stanziate (soprattutto dalla regione Veneto) per l´istituzione di navette gratuite, che a partire da marzo scarrozzeranno nei vacanzifici della sponda veronese i villeggianti appena aereoplanati al Catullo. Ci immaginiamo che i piú saranno quelli provenienti dalla perfida Albione, che già nei torpedoni messi gentilmente a disposizione porteranno la consueta inglesitá (esisterà una versione britannica di “quel mazzolin di fiori”?). Seguirá sbarco ciabattante nei campeggifici, dove sollazzeranno per giorni odiando fieramente l´olandese o il tedesco dirimpettai di piazzola. Ma visti per anni sulle sponde del Benaco gli inglesi da esportazione lacustre non ci dispiacciono, da noi spendono qualche bel soldino (soprattutto in goti) e mediamente ci pare mostrino piú curiositá per il territorio rispetto ai targagialla medi da alta stagione, bestiame al quale basta ustionarsi al sole e condividere con altri 5-6000 connazionali una piscina di 25 metri.

lunedì, gennaio 10, 2005

Di cloro, cemento ed affini

Sul quotidiano locale del 9 Gennaio si scrive (col solito ritardo di 10 giorni che conosciamo proprio del quotidiano locale quando tratta di Arilica: ma allora perchè esce tutti i giorni quando potrebbero far uscire le pagine della provicia ogni 10? Mah...) che nell’ultimo consiglio comunale si è trattato della ventilata ipotesi di realizzazione di una nuova piscina comunale in Arilica.
Alcune domande sorsero già quella sera nel capoccione pulito: altre megalitiche costruzioni, inutili e costosissime nel nostro amato paesello? Altri mutui quindicinali in arrivo dopo quello tragicomico per i campi da tennis?
Forse che AP si sia tirata la zappa sui piedi quando a ottobre trattò del caso dell’ex piscina (privata, per carità, che non si riaccenda la polemica...) di via Milano? O, semplicemente, abbiamo capacità di veggenza?
Perché finora non si sentiva la necessità di una NUOVA piscina in Arilica, tanto che lo scheletro (leggi immondo rudere) di via Milano è stato ben ermeticamente chiuso nell’armadio? Ma soprattutto, per dirla come il Gene Gnocchi di inizio carriera in “Emilio”, A CHI GIOVA TUTTO CIO’?
Anche in questo caso, chi vivrà vedrà, noi (i soliti prevenuti) temiamo già il peggio...
PS: probabile che, in attesa di un nuovo Panatta arilicense forgiato nelle nuove strutture tennistiche debitorie, qualcuno abbia pensato che pure un Fioravanti peschierotto non stoni...il tutto guarda caso sempre nella frazione a ovest, inespugnabile feudo del borgomastro.
Ardelica Pischeriae

Loro son alle asse, e noi facciamo l'asse

Ataru Moruboschi ci scrive:
la prosopopea augustea dell'amico (mi pregio di chiamarlo tale) Arilicense mi rende fiero, e mi richiama ai fasti gloriosi di un tempo, di una Villafranca votata ad altri lidi, ben più limpidi... ben più puliti. Irrevocabile la chiamata del villafranchese indigesto ai fatti nostrani nascosti dalla nebbia e dall'ignominia abominevole del politicus provincialis non si è fatta attendere. E sulle gesta del celebre blogspot lacustre, il villafranchese punisce con satirica cattiveria la classe (bieca) dei governatori locali. Le basi per la nascita dell'asse Villafranca-Arilica sono poste, ed i bloggers di mare, d'aria e di terra pronti e rafforzati dalla vis pugnandi.
Pulitamente Vi saluto.
Ataru moruboschi

L'arilicense pulito risponde:
sai che la vis pugnandi arde in ogni arilicense pulito, stimatissimo Ataru: ebbene noi siam determinati alla pugna satirica, la nostra comune decisione nel farci beffe di chi pulito non è sarà benzina per l’asse Arilica-Villafranca. Proseguiamo quindi senza indugi verso il radioso futuro pulito, nel solco di color che fecero grandi i nostri Lidi Natali e in spregio inossidabile per chi vuol renderci scialbe "città" (ah, mai parola fu più cacofonica per l’orecchio pulito). Che il fascino duplice e imperituro dei nostri rispettivi bastioni murati (il nostro) e castellani (il tuo...che no se sbaiemo...) sia fulcro del nostro essere, sicchè le vestigia grandiose del passato costituiscano presentissimo e pulitissimo agire, un refrain di irresistibile fascino che mai ci stancheremo di sillabare, nel mentre canzoneremo e subbisseremo di peti l'ignominia abominevole del politicus provincialis di tutti i colori che non ricerca il bene assoluto per le nostre terre.
Le basi sono poste,a mercoledì per la consacrazione dell’asse,sappi che il sacro nettare di Custoza riposa già nella mia ghiacciaia.
Arilicense pulito

Arilica Città Turistica e d’Arte? Sì, ma grazie a chi?

Cap. II: l’immobilismo sui beni culturali.

Conosciamo tutti la grande e pesante eredità architettonica che la Storia ha lasciato alla nostra Peschiera: edifici, mura, forti e porte, un tempo prova materiale della grandezza di chi governava Arilica e della sua fondamentale importanza per gli equilibri del territorio gardesano. Ma oggi?
Qualcuno potrebbe pensare che, visti tutti i grattacapi che comportano, sarebbe meglio che tutte quelle costruzioni non ci fossero neanche! Anzi, penserà, perché non le spianano una volta per tutte e le sostituiscono con un bel centro commerciale? A coloro che la pensano così, dico subito di “cambiare canale”.
Per tutti gli altri, invece, l’interrogativo rimane: cosa fare oggi di quell’eredità che appartiene a tutti noi? La risposta non è facile, né univoca, e sarebbe interessante accogliere su questo forum tutte le proposte “pulite” in merito. Tuttavia credo che due esempi su quanto ci potremmo trovare di fronte sarebbe un buon punto di partenza.
L’Arilicense Pulito sa che poche proposte o intenzioni sono giunte negli ultimi anni dalle varie amministrazioni politiche sul fronte della conservazione, del recupero e del riuso degli spazi e degli edifici storici. L’unico tentativo portato a termine è stato il restauro del complesso dell’ex caserma d’artiglieria di Porta Verona, finanziato per gran parte con fondi europei. Tale complesso, tuttavia, giace oggi in stato di pressoché totale abbandono (fatta eccezione per i tre locali della biblioteca e gli uffici della polizia municipale…) e va quindi annoverato nella lista delle opportunità sprecate.
Ma la lista potrebbe continuare. Da alcuni mesi si sono aperti dei contatti tra la nostra città ed alti gradi del Comando Militare dell’Esercito, il quale esercita la proprietà, oltre che di una vasta area delle mura, anche degli edifici dell’ex – Carcere 30 Maggio e della Rocca. In particolare, riguardo al complesso della Rocca, ormai sgombro da anni, il Comando Militare avrebbe dato la propria disponibilità al Comune per aprirne la pratica dell’affidamento GRATUITO…sempre a patto che, ovviamente, l’Amministrazione Comunale ne facesse richiesta scritta…
Avete già capito, vero? Eh, sì, proprio così. La richiesta, dopo mesi, deve essere ancora inoltrata…che abbiano finito carta e penna giù in Municipio? Non si sa. Si sa, però, che se qualcuno, per una volta, ha la buona intenzione di farci dono di una cosa così preziosa ed importante, ben pochi si tirerebbero indietro. Ed invece…eccoli, i veri disfattisti!

Corto Maltese

venerdì, gennaio 07, 2005

Questo è un Blog Pulito: è severamente vietato fumare.

Il sogno di tutti i non fumatori da lunedì sarà legge: divieto di sfumacchiare nei locali aperti al pubblico con la possibilità di creare delle salette per fumatori di dimensione inferiore. L’arilicense pulito si godrà la nuova legge, anche se teme che prima o poi un qualsiasi TAR della Basilicata e un qualsiasi pretore tabagista di Catanzaro (in Italia di personaggi del genere se ne trova sempre) rigetti il provvedimento spinto dal ricorso di qualche esercente, e che quindi salti tutto e si torni all’insalubre e puzzolente passato. Personalmente non sopporto tutti i fondamentalisti, lo è un pò il ministro della saanità e molto quell’altro suo socio, il tipo con la faccia da killer buono, quello dell’istituto superiorre della sanità, quello con la dolcevita bianca che è sempre in televisione, come si chiama. E me impipo anche dei 70mila o i 90 mila italiani (neanche su questo riescono a mettersi d’accordo) che ogni anno muoiono per colpa di un loro vizio malsano. Libera scelta, affaracci loro, sennonché la loro libera scelta grava sulla spesa sanitaria, e qui girano già di più le balle. Ci sono le abitudini, ci sono le passioni, ci sono le dipendenze, ma la società è basata sulle regole, sulla PULIZIA e sul rispetto reciproco, sennò rischia di andare tutto a signorine stazionanti lungo la statale11. Ma i signori fumatori e molti signori baristi e ristoratori parlano già della nuova legge come di limitazione della libertà personale, anche perchè i rischi da fumo passivo sono (secondo loro) nulli. Ah sì? Ma ci sono o no delle regole di convivenza sociale? Magari io sono di fronte a te al ristorante o al bar e inizio a scaccolarmi con maestria e a lanciare le mie enormi pepite in giro con un sapiente gioco di polso. Ti fa schifo? Non sta bene? Eh no, io ho il desiderio irrefrenabile di scaccolarmi perche' mi fa stare bene e poi le mie caccolone marroni non danneggiano la salute di nessuno...vuoi limitare la mia liberta' di scaccolarmi?
Cosa esiste di peggio di quando al ristorante siete seduti e state per portare alla bocca una forchettata di lesso con la pearà e invece di sentire l'aroma della preziosa salsa che si amalgama col gusto della carne per esplodere in bocca in una fantasia di sapori, l'apoteosi della veronesità, siete castrati dalla sigaretta del vicino che vi impesta lo spazio? Anche il Valpolicella Superiore, invece degli aromi fruttati della violetta e della altre minchiate, sa di Marlboro annata 2003.
Quindi se vogliamo discutere di salute pubblica (perchè il fumo passivo esiste eccome, anche se pare ci sia di peggio: una giornata nel centro di una metropoli corrisponde all’aspirazione di dodici sigarette), di educazione civica, di pulizia dei comportamenti, di dittatura di una minoranza (i fumatori, meno del 25% della popolazione) su una maggioranza, di queste cose, allora vietare le orribili sigarette nei locali pubblici è sacrosanto. Duole constatare che manca una cosa nella nuova legge: la possibilità di prendere a calci in culo su pubblica piazza i medici che fumano negli ospedali. Peccato, ne conosco un paio, ci avrei tenuto. Dice: ma i fumatori sono miti, tolleranti, perfettamente integrabili con gli altri. Certo, i fumatori 'educati' sono come i maomettani 'moderati': magari esistono anche, ma non è che la differenza si noti poi molto. Parliamo dei tappeti di cicche che si trovano ovunque, in ogni stagione, per terra, compreso fuori dal bar? Eppure lì i posacenere ci sono, dentro e fuori. Però chissenefrega, evvài con la cicca per terra, che si vede fa più figo.
E allora gioiamo, da lunedì anche ad Arilica non saremo più costretti a passare una serata al bar con gli occhi rossi, la gola in fiamme e el fià da leon, circondati da fumatori malefici. E appena arrivati a casa non dovremo più buttare i vestiti in lavatrice visto che erano impregnati di schifosissimo fumo. Sarà un piacere prendere per il culo i tossicomani da nicotina che, in preda alla solita drammatica astinenza di massimo mezz'ora, si avvelenano fuori dal locale. Si rendono conto di come sono ridotti? Ovvio che no, altrimenti avrebbero un sussulto di amor proprio e smetterebbero. Hanno comportamenti repellenti. E oltretutto puzzano un casino.

giovedì, gennaio 06, 2005

Come fusse zobia, fra Bovolon e Zerea...

Prima (e speriamo ultima) nebbia invernale su Arilica.
Aiuto, non vedo più il mio lago, aiuto, la Bassa nooo!

mercoledì, gennaio 05, 2005

Siore e siori, il germoglio pulito comincia a dare i suoi frutti anche al di fuori di Arilica. Dopo aver assistito all'impetuosa avanzata di quello strano esercito senz'armi e senza destrier che risponde al nome di Arilica Pulita, qualche settimana fa l'amico Ataru Moruboschi ha rotto gli indugi e ha partorito la sua creatura: http://villafrancaindigest.blogspot.com/ come punto di riferimento per i villafranchesi politicamente scorretti e alcolicamente corretti (grappa+resentin).
L'ora delle decisioni irrevocabili è giunta, l'asse Villafranca-Arilica sarà presto realtà, una salva di peti è pronta ad abbattersi su chi pulito non è...

martedì, gennaio 04, 2005

Arilica Città Turistica e d’Arte? Sì, ma grazie a chi?

ARILICA PULITA è lieta di pubblicare il primo post di una nuova penna.
Ladies and gentlemen, Mr.CORTO MALTESE:

-Premessa-
È troppo tempo ormai che, quando si arriva o si lascia Peschiera, si possono leggere ovunque orgogliose espressioni che indicano come Arilica sia una Città baciata da moltitudini di turisti interessati al suo patrimonio ambientale, artistico e culturale. È troppo tempo che il vivere in un territorio un tempo meraviglioso ed a contatto con una eredità storico – architettonica straordinaria rende l’abitante di Arilica sordo e frustrato di fronte alle numerose denuncie piovute negli ultimi anni riguardo all’incuria o, peggio, alla manomissione, di ciò che il nostro paese ha di più importante. Sì, è troppo tempo che ciò esiste o avviene, ma non così tanto per impedirci di pensare che quell’appellativo, “Peschiera d\G Città Turistica e d’Arte” sia stato voluto solamente per mascherare le carognate fatte ad Arilica negli ultimi tempi, per mettere un foglio di carta velina sopra una voragine, sperando che alcuno non ci passi mai sopra…

-Cap. I: la rapina del territorio-
Molti pubblici amministratori hanno creduto, negli ultimi anni, che a Peschiera si fabbricasse ancora terreno: ma purtroppo di terreno non se ne produce più da circa cinque miliardi di anni, il territorio che abbiamo a disposizione è unico e limitato, prezioso sia per le generazioni di oggi sia, soprattutto, per quelle di domani. Il territorio di Peschiera appartiene, di fatto, alla comunità di Peschiera, ed una volta occupato o compromesso, sarà finito per sempre (a meno che i prossimi borgomastri non decidano di entrare in armi nei comuni limitrofi). Non si capisce, quindi, come si possa assistere da così tanti anni ad una tale rapina del territorio, portata avanti contro l’intera comunità ed il suo futuro, attraverso la speculazione edilizia che coinvolge alcune fra le più belle aree di Arilica ed i cui unici frutti, esclusivamente monetari, non entrano di certo nelle tasche degli abitanti della nostra città.
La verità è che la comunità di Peschiera ha ormai ceduto cospicue porzioni del suo territorio a gruppi finanziari ma non solo. Questi, costruendo a fini esclusivamente speculativi, ossia molto e male, rivendono i loro fabbricati ad acquirenti che solo in pochissimi casi risiedono nella nostra città, la quale si è però dovuta accollare tutti i problemi derivanti da tali operazioni.
Ulteriore beffa, l’edilizia speculativa fin qui realizzata, costituita in gran parte dalle famose “arnie” o “armadi abitabili”, non può essere in grado di accogliere le nuove famiglie che nascono già oggi nella nostra comunità, proprio perché una famiglia non può abitare in un armadio. Così, la grande distanza fra domanda ed offerta di nuovi alloggi di qualità provoca lo stratosferico aumento dei prezzi di quelli esistenti, per cui le famiglie, per trovare una casa abitabile a prezzo onesto, si vedono costrette ad emigrare.
Se così alla ormai consolidata perdita del patrimonio ambientale che, finora, ha consentito ad Arilica di vivere sull’economia del turismo, si dovesse aggiungere, come già sta avvenendo, anche la perdita delle presenti e future generazioni di giovani costrette a malincuore ad emigrare per trovare casa, lo sfacelo sarebbe completo. Il capitale più importante di ogni città è costituito dai suoi abitanti e dal suo territorio. Se tale capitale non viene fatto fruttare ma anzi viene prima disprezzato, poi consumato ed infine distrutto, il fallimento della nostra “città” è assicurato.
Dopo l’effimera gloria dei dispensatori di carta velina, a cavallo del Duemila, la “città” sta perdendo in pochi anni tutto ciò che era stato costruito e conservato nei millenni, fino a che tutti si ritroveranno, quasi inconsapevolmente, a guardare il cielo di Arilica dalla buca profonda che si erano scavati da soli.

Corto Maltese


 

lunedì, gennaio 03, 2005

Vice, se ci sei batti un colpo

E fu così che il fu viceborgomastro tuonò. Accadde il 29 dicembre in Consiglio. E’ parso a tutti indignato e deluso, KO per il colpo subito. Indignato e deluso, sì, perché governare come si è governato per anni magari sì, tanto più che ci si può alleare fino a fargli vincere le elezioni (quello era uno sporco lavoro e qualcuno doveva pur farlo, o no?). Ma, insomma, non rispettare i patti elettorali per carità, che meschinità, noi non siamo così, noi siamo gente onesta intellettualmente, così non si fa. E poi quel licenziamento per assenteismo proprio non è andato giù: è stata una pessima scusa per occultare la realtà dei fatti, ecco cosa è stata (ma chi pensano che sia, il fu viceborgomastro? Del Neri, che si fa cacciare dal Porto perchè dicevano che arrivava tardi agli allenamenti?). E quindi il borgomastro dovrebbe dimettersi subito, e i 2 “garanti” uscire allo scoperto e dire quali son stati gli accordi di allora: così parlò il fu viceborgomastro. Purtroppo, tanto tuonò che non piovve: i 2 fantomatici garanti son rimasti muti nel loro anonimato (si fa per dire...), mentre il borgomastro non replica, ma annuncia che il nuovo vice non è ancora stato trovato (son cose che vanno meditate, deve aver pensato il borgomastro, mica possiamo mettere un cagadubbi come quello di prima...). Si va di interim fino almeno al 31 gennaio e poi si vedrà. E qui l’arilicense, smarrito, si domanda se il viceborgomastro non doveva essere il più votato di lista, punto e a capo, e una volta sbarazzatisi del più votato non dovrebbe subentrargli il secondo più votato? Eh no, cari miei, troppo facile ragionare così...evidentemente c’è dell’altro, gli intrighi partitici sono ai massimi livelli, le rivalità personali a fior di pelle: fatto sta che i partiti e le consorterie hanno un mese di tempo per far uscire la fumata bianca, i due papabili alla seconda carega di Arilica attendono speranzosi. Che poi pensare solo a cosa sia meglio per Peschiera chissenefrega, qui si fa politica mica siamo degli idealisti; che i vice si possono sempre nominare e poi liquidare in quattroequattrotto, guarda in un anno che girandola che siamo riusciti a mettere in piedi fra borgomastro vice e compagnia amministrativa. E poi Peschiera se ne farà una ragione, come al solito.

sabato, gennaio 01, 2005

E la marcia de Redeschi?

L’anno inizia male, cari arilicensi. A mezzogiorno l'arilicense pulito accende la tv, sperando di trovare i soliti valzer viennesi, le coreografie infinite dal salone delle feste, le signore impellicciate che ipotecano la casa per un posto a sedere in quel luogo così esclusivo di Vienna, i giapponesi in prima fila plaudenti e contenti come le Pasque (nonostante abbiano speso 9000 euro a cranio per assistere alla suonatina), Muti tronfio e impettito che rinverdiva i fasti di Von Karaian. E poi attendevamo il mitico commento tecnico di Pepi Franzelin: non si è mai capito una mazza di quello che diceva ma la adoravamo (dove sei finita, Pepi, ora che ti hanno soffiato il concerto di Capodanno?!? La RAI avrà trovato un avamposto austroungarico apposta per te?!?). E poi attendevamo il momento più trash, quando tutti battono le mani al ritmo della marcia di Radetzky (e per tutti intendo anche zii vicini e nonni che nel frattempo si erano radunati in casa tua per gli auguri: parapam parapam parapampapam.... parapam parapam parapampapam.... parapam parapam parapampapam....parapam parapam parapampapam...).
E invece no, quest’anno niente Salone delle feste e Berliner Filarmoniker,niente marcia di Radeschi e niente Pepi Franzelin: quest’anno ci siam dovuti accontentare della Fenice, dei balletti in tutù davanti al Caffè Florian e del Va pensiero.
Un pezzo dei nostri Capodanni che furono se n’è andato per sempre.
Addio Marcia di Radeschi, addio Pepi.