giovedì, agosto 25, 2005

A spasso con Ataru (fotoromanzo in più puntate)

Ataru Moruboschi, inscindibile amico nostro e di Arilica tutta, giunge nel basso lago quando il sole meridiano di questo giovedi agostano comincia a non dare tregua.
Il motivo della sua venuta è presto detto: il satiro castellano è fermamente intenzionato a prender casa a Peschiera, promesso sposo della città turistica e d’arte. Detto di questa sua travolgente voglia di mattone arilicense, meniamo l’amico nippo-villafranchese (che qui
vedete al suo arrivo a Porta Brescia, ritratto in una postura che a qualcuno potrebbe ricordare i tempi bui dell’asse Tokio-Berlino-Villafranca) in un giro turistico per la nostra amata e natìa Arilica, così, tanto per fargli assaporare le gioie del quotidiano vivere all’ombra della fortezza. Ma purtroppo l'impatto di Ataru con il Benaco non è ahimè dei migliori: notasi il suo smarrimento nell’osservare l’idrometro
,che gli porta bruscamente agli occhi la drammatica secca benacense. Ahiahiahi signora Longari, e se Ataru si dovesse ricredere?
Ci accorgiamo con malcelato disgusto che in lui lo sgomento cresce alla vista di queste macerie postbelliche
, che fanno cattiva mostra di sè a pochi passi dal centro cittadino, ma noi cerchiamo comunque di confortarlo: non ti preoccupare caro amico, Arilica è ben altra cosa, nulla a che vedere con questa mestizia Beirut-style. Ma purtroppo le nostre bugie hanno le gambe corte, l’impatto con il centro storico è una ferita mortale per il suo già fiaccato morale: ecco il reuccio di Villafranchetta plasticamente
appoggiato alla fu salagiochi, mentre osserva basito il crocchio di truci immigrati nullafacenti davanti al Palazzo, simbolo di un lassismo nei costumi che Ataru credeva erroneamente non avere cittadinanza nella nostra Arilica. "Ma come", mormora, "ma non s'era detto questo il regno dello scudiscio padano e di messer Bossifini"? L’amico villanipponico è scosso, ferite sono le sue illusioni di gaio cittadino turisticoed’arte: quest’istantanea
ce lo mostra disperato per il destino delle scuole elementari di Piazza d’Armi, un Ataru martire, accasciato sul cancello arruginito dell’edificio scolastico che fu più amato dai peschierotti. Capirete come di fronte a queste scene anche il cuore più duro faccia quattro salti in padella e si sciolga d'incanto. Mentre lo confortiamo, riempiendogli il tascapane con bottiglie di “baffo d’oro Moretti” ghiacciata e di vettovagliamenti vari, Ataru incappa nel piazzale del Porto, in balia di macchine puzza e caos: “e questo sarebbe un porto?”, ripete incredulo il nostro fido scudiero villafranchese davanti al deposito di lamiere infuocate...

Ma è una volta giunto in via Dante che il sistema nervoso di Ataru crolla, e il paladino della sfogliatina si lascia andare alla disperazione alla vista delle mostruose gru e delle ancor più mostruose impalcature che oscurano il cielo dello nostra bella Peschiera.
Sono calde lacrime le sue, figlie del disincanto e della delusione.
Noi abbiamo un ultimo sussulto di umanità, e ci permettiamo sommessamente di sussurrargli “no Ataru, non fare così”, ma ci rendiamo conto che è tutto inutile, che un Ataru che prende casa ad Arilica è ormai solo un’utopica chimera: il nippo-villafranchese si era innamorato di un’Arilica diversa da questa, un’Arilica da cartolina che non c'è. Non ci resta che rincasare, stretti nelle spalle per il dolore.
Addio Ataru, torna a trovarci un giorno, se ti va.

To be continued...

AAA


Arilica - In ampia palazzina signorile cedesi trilocale luminosissimo con finiture di pregio e giardinetto Biedermaier. Adiacenze campo sportivo e vicinissimo al centro, con possibilità di interessante e nuovo abuso edilizio. Affarone!
Telefonare all'immobiliare "chi rompe paga e i cocci non sono suoi".
Astenersi perditempo.

mercoledì, agosto 24, 2005


Triste la sorte dei cosiddetti “percorsi della salute”, gran moda degli anni ’90, quando spuntarono come funghi nei posti più improbabili. Quello della “passeggiata a lago” fu devastato quasi subito, e anche quello della ciclabile sotto il campo sportivo ha fatto la stessa fine.
I vandali di casa nostra, nelle persone dello scagazzatore del demolitore e del mona, si sono accaniti contro pali tabelle e attrezzi, la cui dubbia utilità dev’essere sembrata una specie di alibi per gli spaccatutto.
Ma è mai possibile che a Peschiera la mamma del vandalo sia sempre in cinta? El papà del vandalo podelo mia comprarse un bel scatolon de goldoni?

martedì, agosto 23, 2005

Cittá turistica e d´arnie


Checchè ne dicano gli interessati, ad Arilica non siamo solo nell'età aurea del recupero architettonico del centro storico, ma siamo soprattutto in pieno revival del megacondominio anni ´60-'70, quello che piaceva tanto ai palazzinari e ai politici democristi (alcuni dei quali ancora in pista, soprattutto nella prima categoria) e financo alle Coop Rosse. Questi qui, gemelli degli altri sorti qualche anno fa lì a fianco, sono cresciuti indisturbati, senza che nessuno dicesse dalle pagine dei giornali o dai corridoi comunali, magari sottovoce, oppure con sprezzante imbarazzo "mamma se i è bruti...". Essendo indisponibili Richard Meier, Renzo Piano, Santiago Calatrava e gli altri guru del moderno costruire, la propietà ha evidentemente deciso di risparmiare qualcosa sulla parcella dell´architetto, ed infatti il nuovo complesso residenziale del Marzanello è il classico agglomerato di
palazzoni come se ne vedono tanti nelle tristi periferie metropolitane e nelle città-dormitorio (a ogni poggiolo credo corrisponda un´unitá abitativa, se vi va di fare due conti...) ma assolutamente incongrui con quello che in fin dei conti è pur sempre il lago di Garda (che dista 300 metri in linea d’aria) ed il suo paesaggio.
Eppoi scusate, ma servono dei nuovi megacondomíni ad Arilica? Formulo meglio la domanda: vi risulta che negli ultimi mesi/anni siano arrivate nuove fabbriche o attivitá produttive tali da giustificare la costruzione di questi e altri catafalchi atti a contenere i nuovi flussi di lavoratori sul territorio comunale? Oppure, a me sfugge ma magari é cosí, ultimamente il tasso di natalitá a Peschiera é cresciuto da 0,8 figli per coppia a 7,1 a figli per coppia? Tutta questa voglia di costruire catafalchi (perlopiù brutti) é giustificata da qualche dato demografico/migratorio o sarà solo un'allarmante moda "par far schei"?
Ma non importa se non sono belli o utili questi palazzoni, ai quali degli stilnovisti hanno appiccicato nomi altisonanti e improbabili: vanno venduti e basta (si spera).
Cubatura clamorosa, soliti 2000erotti euri al metro quadro e miele d’acacia in quantità, certo, ma (forse per confondere un pó le idee) il complesso di arnie è stato ingentilito da questa amena piazzetta con fontana+alberelli+panchinette e questo certo è un bel sollievo per l'occhio del condòmino (mancano ancora le ochette di plastica, che arriveranno con le prossime migrazioni primaverili).

Il curriculum no, non l'avevo considerato

E’ notizia di qualche giorno fa che a Palazzo si è nuovamente incappati nelle temibili e risibili maglie delle burocrazia statale e paraministeriale, anche la stampa nazionale si è occupata del caso: succede che ad aprile il Papa ci lascia e ZAC...con gran colpo di reni l’amministrazione comunale arilicense decide di battere sul tempo la concorrenza e intitolare a lui la scuola elementare di Porto Vecchio. Dalle vecchie "Dante Alighieri" di Piazza d'Armi alle nuove "Papa Giovanni Paolo II" il passo pareva breve, ma l´indomita smania di arrivare per primi in Padania e fors’anche nel mondo ad intitolare qualcosa a qualcuno (vedi "Piazzale Beslan") fa incappare i Nostri in una manchevolezza decisiva: si dimenticano di allegare alle scartoffie una motivazione ma soprattutto un curriculum del defunto, cosa che per il Provveditorato è errore da penna blu, conditio sine qua non per l’assegnazione del nome della scuola (e qui sorge il dubbio: bisognerà scrivere anche di quando il buon Woytila era operaio, attore teatrale e rubacuori o basterà menzionare l’onorata carriera in Santa Romana Chiesa che lo ha fatto assurgere alla gloria eterna?). Secondo i signori del vetrato palazzone del Savàl per intitolare una edificio pubblico al più longevo e popolare papa degli ultimi secoli un Comune deve scriverne la biografia.
Commedia all'italiana, se ci sei batti un colpo.

lunedì, agosto 22, 2005

Palio


Arrivò la penultima domenica d'agosto e fu subito Palio delle mura.
Anche quest'anno tutti dietro ai "soliti" imbattibili assi del remo arilicense, i Caldana brothers, che stanno al Palio delle mura come Aceto stava al Palio di Siena (nessuno si offenda per l'accostamento, ma questo mi è venuto e questo vi tenete). Festa popolare parzialmente rovinata dal tempo con spettacolo pirovattelapesca rimandato a domenica prossima e buonanotte al secchio.

Casa, dolce casa

Ieri striscioni sui cavalcavia e display luminosi con messaggi di bentornato personalizzati annunciano il ritorno in Arilica: al casello siamo accolti da festeggiamenti organizzati dal CCACTA, "Comitato Casellanti Autostrada Città Turistica e d´Arte”, ente filogovernativo di ispirazione mitteleuropea e panpadana. Mentre grazie al Telepass l´utilitaria fende a dignitosa velocitá il territorio natío (mio, non dell’utilitaria, che temo sia nata a Torino o a Melfi o peggio ancora a Termini Imerese), sullo spiazzo antistante il casello spettacoli di teatranti, cartelli con il livello idrometrico del Benaco, borseggiatori magrebini, mimi cinesi provenienti appositamente da Castelnuovo, "hai perso 10 punti!", concorsi di bruttezza, bergamaschi in canottiera, gardalandisti con accluso frighetto portatile e svariate bancarelle di commercianti abusivi rincorsi da vigili urbani immersi fino alle ginocchia.
Finalmente a casa.

sabato, agosto 13, 2005

Figa(ro)


L'idea era quella di non parlare più della cagata pazzesca allestita per domani sera a Porta Verona. Ma davanti alla Palazzina Storica c'era quest'aspirante velina padana con barba e baffi, e non siamo riusciti a resistere.

mercoledì, agosto 10, 2005

Stamattina a Monzambano dovrebbe essersi tenuto il vertice con tutti i sindaci lacustri delle tre sponde, più i presidenti delle Province di Verona Trento e Brescia. La marmaglia che governa il Benaco si è poi ritrovata alla diga di Salionze (per fare cosa?!?): domani leggeremo le cronache dei giornali, che ci incarteranno la solita aria fritta dei politicus. Intanto mentre questi fanno le bicchierate, Legambiente (che non è il vangelo, ma un’organizzazione che la competenza per lanciare allarmi ce l'ha) tuona dalle pagine del Bugiardello, puntando il dito contro una classe politica che negli ultimi 10 anni ha acuito i problemi del Garda: "bisogna arrivare in tempi stretti a costituire un’unica Autorità di bacino, con competenze sul lago, che è un’ecosistema unico. Noi lo diciamo invano da 15 anni. Fin tanto che Trento gestisce le dighe, Mantova gli agricoltori e Verona ha necessità turistiche, ognuno tira acqua al suo mulino". E una.
Legambiente punta il dito sopratutto sulla cementificazione del territorio, in particolare di Peschiera e Lazise: «L’aumento delle concentrazioni di nutrienti algali e del livello trofico determina una serie di effetti negativi sulla qualità e sull’utilizzo delle acque. L’utilizzo potabile delle risorse idriche è a rischio per la tendenza all’aumento di cianobatteri, che producono tossine. Ciò è dovuto al carico di utenza al collettore, ma si continua a costruire lo stesso, aggravando ulteriormente il carico del collettore». E Due.
«Un altro problema è la mobilità: si progettano nuove strade e non si pensa alla via dell’acqua. Il trasporto pubblico sull’acqua deve essere studiato in modo più efficiente, mentre è effettuato più che altro a scopo turistico. La navigazione a motore deve essere vietata anche per le sponde veronese e bresciana, ci vuole una normativa unica. La Regione ha tanto sbandierato i piani d’area, incluso il piano del Garda, in realtà stanno solo aspettando di approvare tutte le varianti ai piani regolatori, che continuano a incrementare cemento sul territorio. Quando entrerà in vigore il piano d’area, non servirà più a niente». E tre.

martedì, agosto 09, 2005

Misscappadaridere


La recente valorizzazione della caserma di Porta Verona, che, come si sa, va a braccetto con la crescita socio-culturale del paese, aggiunge un nuovo entusiasmante capitolo. Dopo la deprimente sagra paesana denominata “festa dell’ospite ai Bergamini”, a Piazza Betteloni si brancolava nel buio: allietato l’ospite di fine luglio, ora come allietiamo l’ospite ferragostano?
Con una decisione salomonica la scelta è caduta su un articolo dal successo assicurato: la gnocca. Ma non sarà gnocca qualsiasi, visto che la sera del 14 agosto Arilica sarà la cornice delle più significative selezioni di bellezze padane, unendo quindi l’utile (la propaganda partitica “a maca”) al dilettevole (quattro culi): una qualificata giuria di celoduristi avrà il compito di scegliere le candidate locali nientepopodimenochè a Miss Padania, Miss Sole delle Alpi e Miss Camicia Verde, (il tutto si svolgerà con l'immancabile Va Pensiero sparato a 187 decibel, se solo la Buonanima sapesse...).
Questo sì che è intrattenimento di qualità, questa sì che è una città turistica e d'arte!
Ma visto che parliamo di baracconate che si tengono sul suolo pubblico (e che suolo pubblico, uno dei posti più belli di Peschiera!), magari in una botta di revanscismo la nostra variopinta amministrazione legaenne potrebbe istituire e patrocinare selezioni geopoliticamente ben più fondate rispetto a quella padana, tipo Miss Granducato del Marzanello, Miss civico 24, Miss Fornaci, Miss Broglie, Miss Villaggio Famiglia, Miss Golinilandia, Miss maglietta bagnata ai Cappuccini, Miss miniappartamento da 28mq, Miss Statale11, Miss variante alla statale 11 e Miss Variante al piano regolatore. Visto che qui l’articolo in questione piace assai, aspettiamo fiduciosi i futuri concorsi della gnocca comunale e ringraziamo l'amministrazione per il beneplacito dato al concorso di bellezza cisalpina (chissà come si presenterà alla serata il nostro primo cittadino, come risolverà l'impasse fra l'essere borgomastro-padano e senatore-della-repubblica-italiana: camicia verde fasciata tricolore?).
Nella foto: la bellezza senza tempo e senza confini (gli amici leghisti ce lo concederanno...) di un'aspirante Miss Padania (sezione Polenta Taragna) e di un'aspirante Miss Camicia Verde (sezione taglie forti).

domenica, agosto 07, 2005

Poseidone


La lotta all'abusivismo sul terrritorio arilicense non conosce ostacoli (la visione della foto è riservata ad un pubblico adulto).

Foto tratta dal sito www.rodneyonline.nl