Pensierino della mattina
Chi vuol esser arilicense pulito sia, del doman non v´é certezza
Cronache semiserie di un paese sottosopra
Quelli che sono usi passeggiare sul lungolago in questi pomeriggi autunnali hanno una splendida visione: ai Bagni Renso una ragazzina inglese che, placida e beata, si tuffa nel Benaco e si spara il suo bagnetto fuori stagione mentre l´intera famigliola la osserva compiaciuta. Che ormai sarebbe anche il 28 ottobre...
Da oggi Arilica ha uno studente in meno e un ingegnere in piú.
La primizia, la frutta non di stagione, non va comprata, questo diceva la nonna e dopo di lei anche la mamma. Sono considerazioni che credo si facciano dagli anni Cinquanta, e in mezzo secolo sono state fatte così spesso da inflazionare il concetto fino a ridurlo a luogo comune, inservibile nelle conversazioni di un certo tono (mai fatta una conversazione di un certo tono in vita mia, ma non si sa mai).
Venerdi scorso nuovo consiglio comunale. Chi c´era racconta di Arilica come di nuova Cenerentola, perché si, ci sono fate e fatine che si adoperano tutti i venerdi sera per trasformarla in una sfarzosa principessa. C´era anche una fatina di maggioranza che si asteneva dal magheggiare, ma di lui nessuno si curò. Poi c´erano i soliti guastafeste, nella persona del popolino, che osavano protestare ad alta voce per le nuove magie operate, ma niente, Arilica-Cenerentola sarà presto realtà. E allora, eccola qui la favola nostrana, di provincia: venerdi in consiglio c´erano fate che trasformano ex vivai bruciacchiati in zone edificabili, ex campi di fronte a scuole elementari in zone edificabili, che aggiungevano arnie incantate ad altre giá pronte. Ma soprattutto, fate e fatine si sono adoperate per il miracolo definitivo, quello che provoca stupore e ammirazione: per il laghetto del Frassino è pronta una “riqualificazione ambientale”, formuletta magica che nasconde meraviglie che ci lasceranno a bocca aperta,vedrete che roba.
In uno slancio di magnanimitá che non ci lascia indifferenti, l´alberghiero di Bardolino FORSE vuole trasferire nuove classi ad Arilica, ipotesi auspicabile che farebbe solo bene al paese, ma siamo ancora a livello di ipotesi, nessuna certezza.
Percorrendo sentieri di terre straniere, con mio immenso stupore, ammirazione e prostrazione,in conflitto con sentimenti di astio e di odio che animano il mio spirito nei confronti della sponda bresciana, ho trovato a rimpiazzare tre incroci famosi per le loro code ed ingorghi magnifiche rotatorie con tanto di alberi, aiuole, cespugli e illuminazioni. Nel giro di poche settimane, l’amministrazione di questo borgo, distogliendosi dalla normale routine di cementificazione della campagna con case popolari tipo borgata barca di torino e orrendi progetti di fontane in mezzo al lago, ha arrecato un beneficio alla propria popolazione migliorando la viabilità e, udite udite, piantando degli alberi.
Il turista anglofono,alla ricerca di una "cittá turistica e d´arte"che risponda alle sue esigenze si butta nel grande mare magnum di internet e si imbatte in Arilica, che "turistica e d´arte" lo è per definizione (sulla "cittá" il dibattito è aperto, noi lo chiuderemo volentieri con una sonora pernacchia). Lo straniero, ammirato dalle immagini che gli vengono proposte, è ormai certo di aver trovato una perfetta meta per la sua escursione fuori stagione, decide che è giunta l´ora di visitarla questa Arilica e risciacquare i panni in Mincio (o era l´Arno?).
Sabato notte torna l´ora solare e se ne va quella legale (sí,per buona parte dell´anno l´ora è illegale,ma,come per tante altre cose,facciamo finta di niente...). Dai primi d'ottobre fino al ritorno dell'ora solare all´arilicense pulito prende una leggerissima depressione stagionale,che va di pari passo con le mancate ore di luce. Arilica comincia ad essere immersa nelle pioggerelline e nelle prime foschie,i primi giubbottini e un po´di malinconia ma anche tanta meravigliosa quiete. Poi,dall'ora legale al solstizio d'inverno ci si rassegna alle giornate corte e si tira avanti,godendosi la magnificenza del Benaco d´inverno e soprattutto la magnificenza della Gardesana orientale sgombra dalle macchine e dal turistame (Arilica-alto lago 50 minuti,finalmente). Dal solstizio d'inverno in poi solo freddo boia alternato a nebbia,ma l´arilicense pulito si fa forza con le giornate che si allungano un giorno dopo l'altro. Con l'equinozio di primavera torna anche tutta l'energia,con uno scatto sensibile in coincidenza del ritorno dell'ora legale. Con l'energia,si sa,si accumulano ormoni e si inizia a guardare l´altra metá del cielo con rinnovato interesse,come un frutto maturo e succulento: ma il rigore,l´educazione e la naturale propensione alla monogamia ci impescono di addentare detto frutto (trattasi solo di gustosa metafora, che no se sbaiemo...). Poi viene l'estate,e l'energia inizia piano piano a sfarsi con il caldo.
Nato e cresciuto in uno dei posti piú battuti dalla categoria, osservo mio malgrado da una vita i/le disgraziati/e podisti/e di casa nostra. Per i tanti arilicensi che svolgono anonimamente e con passione la loro corsetta preserale o mattutina, ce ne sono altrettanti che possono essere catalogati in categorie-tipo, arilicensi (e non) che fanno di tutto per non passare inosservati. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistente non è assolutamente casuale, anzi:
Per tornare su un argomento già trattato (vedere post precedenti circa “l’accozzaglia di imbarcazioni lungo il mincio” e successivi botta-e-risposta). Sono state rese note le nuove graduatorie di assegnazione dei posti barca presso il porto di Peschiera, il canale di mezzo, il porto dei Bergamini a S.Benedetto: il tutto è classificato per modulo (in base alle dimensioni delle imbarcazioni) e categoria (per natanti della pubblica sicurezza come CRI, Protezione Civile, ecc., per i possessori di licenza di noleggio e per i residenti – che hanno precedenza, poi per i non residenti).
Giusto per il gusto dell’informazione.
Meno di mezz´ora fa milionesimo incidente (panda rossa e non meglio identificata utilitaria grigia le protagoniste) allo stop di fronte alle scuole medie, che si appresta ad entrare nel gotha degli incroci piu´incidentati d´europa.
Qualche amico arilicense puntiglioso e precisino ci fa notare una cosa, che se non fossimo poi cosi´amici potrebbe anche essere catalogata come estrema cazzata: “cosa vi lamentate dell´edilizia di Arilica, guardatevi attorno, e´cosi´dappertutto ormai”. Quindi se anche altrove fanno casupole assurde e scriteriate, dovremmo evitare di puntare il dito contro quelle che ci spuntano sotto il naso? Ora, al di la´della chiara superiorita´ estetica dell´edilizia di altri paesi lacustri, vogliamo paragonare con Arilica i paesotti limitrofi facenti gia´parte del Piano Padano (anche perche´fra TAV e superstrade e capannoni e miniappartamenti le colline moreniche fra qualche anno saranno solo un ricordo e tutto sara´spianato, con buona pace dell´orografia)?
Tre volte a settimana mi reco in quel di Valeggio per praticare uno dei cosiddetti sport minori. Da buon Arilicense Pulito mi piace osservare tutto quello che succede dentro e fuori il nostro amato paese. Una cosa che ho notato subito è che nel palazzetto (una meraviglia) si praticano un notevole numero di sport (volley, basket, judo, karate, taekwondo, ping pong, danza artistica e pallamano) e c’è un via vai non indifferente per un borgo delle dimensioni di Valeggio. Sarebbe davvero bello vedere anche nella nostra palestra un cosi alto numero di giovani sportivi ma ahimè non è cosi. Nota dolente che ha caratterizzato però l’ultimo allenamento è stata il furto delle mie scarpe dallo spogliatoio (Puma bianche,numero 42 e mezzo,semi-nuove chelavacadesomare) che ahimè il mister si è dimenticato di chiudere a chiave (lo spogliatoio, non le scarpe).
Come tutti sanno le scuole elementari di Piazza d’Armi sono state chiuse a favore di quelle nuove costruite in zona Porto Vecchio.
Dopo che mesi fa ne avevamo denunciato addolorati la sua scomparsa dal proscenio arilicense, ieri pomeriggio, improvvisa e inaspettata, una visione: all´altezza della rotonda sul Mincio, lui, CAPPUCCINOEBRIOCHE!
Molte gole profonde di nostra conoscenza narrano che nel da poco inaugurato albergo di Fantasilandia (alias Gardaland) capitano episodi gustosi con gli ospiti, cose di cui (s)parlare durante queste tiepide serate con l´umidita´al 108%. Quello del principe del Brunei lo avrete senz´altro letto da qualche altra parte, fra i tanti raccontatici, desideriamo citare quello del lagnoso cantautore partenopeo con barbetta brizzolata e voce strozzata il quale, dopo aver pernottato (non da invitato bensi´da normale cliente) una notte nella neoeretta struttura di marzapane legno e vetro, ha pensato bene di recarsi la mattina successiva alla reception per chiedere....circa 15 tessere omaggio per entrare al parco. Eh, si´, perche´assieme al lamentoso strimpellatore c´erano altre persone, le quali, per il fatto che lui “veicolerebbe pubblicita´al parco” (parole sue), sarebbero dovuti entrare gratis....HAHAHAHAHAHAHAHA.
Il palo della cuccagna è ancora li.
Per chi, come il sottoscritto, va in posta ad Arilica ogni 2-3 anni, fa un certo effetto entrare nel vecchio ufficio postale di Via Venezia e fronteggiare nell´ordine:
Non so voi...sara´ l´umidita´, sara´ la stagione, ma il sottoscritto ha la casa invasa da decine di insetti: zanzare che abbisognerebbero dell´eliporto per gli atterraggi, affari che sembrano ragni ma hanno un diametro di dodici centimetri e volano, cimici orribili e marroni. Sara´ l´umidita´, sara´la stagione, ma prima me ne sono trovati solo alcuni, e poi sono arrivati in massa gli altri (lo so, vi ricorda il migrare di certe popolazioni mediterranee aventi il nostro stesso passaporto...evidentemente hanno fatto proseliti).
Quando intravvede un SUV (Sports Utility Vehicles, par quei studiadi...) nel basso lago, l´arilicense pulito sgrana gli occhi cercando di intravvedere alla guida il rude campagnolo e/o possidente terriero dell´alta Valdalpone in gita sul Benaco, in una corroborante escursione lacustre fra una esplorazione di sassaie e l´altra. E invece no, solo e sempre categorie diverse dalla precedente: gente che, una volta rotto il porcellino, preferisce investire sull’ingombrante macchinone (e non mi sembra che nel basso lago abbiamo a disposizione le praterie ne le autostrade del Texas) anziché, che so, su una elegante macchina sportiva o su una esclusiva berlina superaccessoriata. De gustibus, direte voi. Ma c´e´anche un risvolto tecnico. I trattogipponi sono solo in apparenza stabili: la probabilità di ribaltarsi con un SUV è tre volte maggiore rispetto ad un´auto normale. Praticamente, in termini di elongatio penis, avere una SUV e´come farsi un pisello finto col Pongo.
Molti arilicensi si saranno accorti che Golinilandia ha finalmente ricevuto non un colore, ma addirittura due: giallo e rosa sono l´azzeccatissimo accostamento cromatico scelto per l´ameno villaggio ferro-stradale, che non potra´che trarre giovamento dalla nuova originalissima pigmentazione, che gia´ vediamo brillare riflessa nelle limpide acque della costruenda piscina, luogo di pace e meditazione: per i fortunati abitanti di Golinilandia sara´un piacere perdersi fra l´ocra e il rosino, facendosi cullare dal dolce brusio di trenitalia e dal fruscio degli erogatori Agip petroli. Ah, questa si´che e´vita...
DIN-DON
Dopo le schermaglie di queste ore con i polemisti post mortem e quelli dei giorni precedenti coi polemisti un tanto al chilo, noi di Arilica Pulita abbiamo deciso di firmare (basta il soprannome?) ogni intervento su questo sitarello.
Come ogni tanto accade negli sport strettamente correlati agli agenti meteorologici, oggi, in quel di Torbole, i soliti surfisti sono rimasti delusi da un Ora (il vento termico che benedice l'alto lago quasi quoitidianamente) alquanto latente.
Non è proprio periodo di “Luganeggiando”, ma vale la pena di riportare un breve aneddoto poco pulito.