Oltre alle certezze sempiterne che rientrano nella tipica casistica da stazione (Francesco, quelli della Polfer, il barista malmostoso, i tassisti, ecc) alle quali ci siamo abituati, attorno alla stazione di Arilica gira un´umanità non da poco, gente con la quale l´arilicense pulito non si é ancora abituato a convivere, non si riesce a farsene una ragione.
Ce n´e´per tutti i gusti, basta esser de bocca bona:
I CINESI: piccoli fumatori in giacchetta come da copione, scendono e salgono a frotte dai treni, poi salgono e scendono a frotte dai furgoni, guidati da loro simili che li portano chissà dove (Borgo limitrofo? Prato? Chinatown? Pechino?). Pare non muoiano mai (mai visto o sentito di un funerale di un cinese in Italia?) e si riproducono come polli in batteria: urge stazione piú grande, per fronteggiare degnamente l´ondata gialla.
A quando i risciò sulla tratta Arilica-Castelnuovo?
IL TAMARRO SUPERACCESSORIATO(E MANGIANEBBIA):la sua
Ford Mondeo con l´alettone è uno spettacolo di tecnologia, luci, suoni e adesivi (fra i quali gli eterni Jim morrison, il vagabondo, Bob Marley, il dito medio). Il sabato pomeriggio lo si puó ammirare mentre sfreccia su e giú per il viale della stazione in cerca di emozioni forti, con lo stereo a 124 decibel (Molella e simili rimbombano che è un piacere) e lo sguardo intelligente. Incrocia lo sguardo schifato dei passanti: circa il 60% dei quali lo manda affanculo con ampi gesti. Il troglodita reagisce alzando ancora un pochettino il volume o sgommando in seconda marcia. Applausi.
I TOSSICI: che non sono i tossici che credete voi, sono i tossici peggiori, quelli per i quali la Nicotina è l´unica fonte di sostentamento, la linfa vitale. Chiuse tutte le altre tabaccherie arilicensi, dalle 12.30 alle 15 e dalle 19 alle 22 sono i mattatori della stazione: parcheggiano come capita davanti all´ingresso, si alzano sulle zampe posteriori e via invasati verso il bar, alla ricerca del fondamentale pacchetto di Malboro.
LA FUORI CORSO: vive in un puzzolente monolocale a Padova o a Milano assieme ad altre 4 studentesse. Una volta giunta ad Arilica, pensa di essere finalmente in salvo...ingenua: la mamma si è dimenticata di passarla a prendere in stazione e lei è lí fuori che la aspetta. Non ha soldi sul cellulare per chiamare mami, piove, fa freddo e la borsa pesa chi-l´-ha-cagata. L´incubo continua.
QUELLO CHE PARLA AL CELLULARE: "Ciaaaaaao Lucaaaaa, ma si, ma sì, cazzoooo, sono qui a peschieraaaaa, sul lagoooo, lasciamelo dire, fa un caldo della madooooonna, sono qui in stazioneee!!!" Parla a voce altissima. Qualcuno lo guarda storto. Lui se ne accorge e abbassa un poco la voce "no, ti dicevo, che son sul lago, non vedo l'ora di...".
QUELLE CHE "Il BABY PARKING": trattasi di mamme, clienti della struttura (sita in zona stazione) detta anche "te tegno el bocia e te paghe a ore la sosta". Le vedi allontanarsi trafelate dopo aver grattato l'Arilica Park e aver parcheggiato il pupo al
baby parking. D´altronde come biasimarle, hanno impegni urgentissimi: l´estetista e la parrucchiera le stanno aspettando con ansia, guai arrivare in ritardo!
IL LOSCO: il losco è spessissimo in stazione, dove suole guardarsi attorno per ore e ore. E io mi scervello. Chi stará aspettando sempre? In quale ramo opererá? Troie, spaccio, importazione di immigrati clandestini, riciclaggio, soldi falsi, truffe? Sará in combutta coi cinesi di cui sopra?
QUELLI CHE "Scusi, il bus per Gardaland?": stormi di ragazzini lombardo-veneti con zainetto invicta si aggirano per la stazione chiedendo del bus per gardaland. Tutto attorno, una selva di cartelli in 6 lingue: QUI BUS PER GARDALAND.
QUELLI CHE "Scusi, il bus per Canéva?"(accento sulla e nel 85% dei casi): i soliti stormi di ragazzini lombardo-veneti zainettati, sono stati a gardaland poche settimane fa e ora chiedono del bus per Canéa. Che si prende a fianco di quello per gardaland, appena sotto le 7 gigantografie di quei cazzo di scivoli.
CONVERSATRICE DA STAZIONE: La conversatrice è una signora sui sessantacinque (facciamo anche 70, vá...), garbata e sorridente. Pretende di conversare con tutti quelli che passano dalla stazione, non importa di cosa, a lei basta che si parli. Argomenti preferiti: il freddo. Il caldo. Piove. Sono tre mesi che non piove. Non si respira più. C'è vento. Siamo quasi a natale. Mia figlia ha il raffreddore. Sono andata in città non ha idea del traffico che c'era. Dove sta andando di bello.
CONVERSATORE DA STAZIONE: Versione maschile e leggermente piú anziana della precedente. Argomenti preferiti: gli stessi della conversatrice, cui aggiungere la variante Ha visto la partita.